E' stata completata con successo nel corso della notte l'apertura
del primo braccio dell'antenna del radar italiano Marsis che, a bordo
della sonda europea Mars Express, ha il compito di fornire la prima
mappa dell'acqua presente nel sottosuolo di Marte.
Lo ha detto il responsabile dell'esplorazione del Sistema Solare per
l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Enrico Flamini, che ha seguito le
operazioni dal Centro di controllo dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA)
in Germania, a Darmstadt.
''Questa notte - ha detto Flamini - Mars Express e' stato orientato in
modo da esporre l'antenna all'irraggiamento solare. La temperatura piu'
alta ha cosi' reso piu' elastico il materiale dell'antenna, che si e'
aperta del tutto''.
Quello che si e' dispiegato completamente e' il primo dei tre bracci
dell'antenna del Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and
Ionosphere Sounding instrument): e' realizzato in un composto di kevlar,
e' sottilissimo e lungo 20 metri, cosi' come il secondo braccio. Il
terzo braccio ha invece una lunghezza di sette metri.
Le operazioni per il dispiegamento del primo braccio erano cominciate,
come previsto, il 5 maggio. Tuttavia nella notte fra il 6 e il 7 maggio
era stata osservata un'oscillazione della sonda non prevista.
''Era accaduto che l'antenna era molto fredda e di conseguenza la
cerniera era rimasta leggermente piegata. Il calore evidentemente l'ha
ammorbidita'', ha osservato Flamini. Gli esperti sono comunque al lavoro
per capire quanto e' accaduto e sara' quindi necessario rivedere i
tempi, che inizialmente prevedevano il completamento delle operazioni
per il 12 maggio. Molto probabilmente, secondo Flamini, sara' necessario
aspettare la fine del mese per dare inizio alla procedura per il
dispiegamento del secondo braccio da 20 metri.
Il radar Marsis e' stato realizzato dall'Alenia Spazio per conto
dell'ASI, sotto la guida scientifica di Giovanni Picardi, dell'universita'
di Roma La Sapienza e del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa. Il
suo obiettivo e' analizzare il suolo di Marte anche a profondita'
notevoli, da 2 fino a 5 chilometri, grazie a segnali radio a bassa
frequenza. |
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