Il mare ghiacciato di Marte

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Anche Marte ebbe il suo diluvio. Stando alla ricostruzione del gruppo di astronomi guidato da John Murray (Open University), Jan-Peter Muller (University College London) e Gerhard Neukum (Free University of Berlin), 5 milioni di anni fa dal sottosuolo marziano eruppe in superficie una grande quantità d'acqua. La regione interessata all'inondazione si trova nella zona equatoriale del pianeta e la serie di fratture attraverso le quali l'acqua salì in superficie è nota agli astronomi come Cerberus Fossae. Al termine di quel cataclisma - sempre stando alle ricostruzioni degli scienziati - sulla superficie di Marte vi sarebbe stata una distesa d'acqua di 800 per 900 chilometri con una profondità media di 45 metri, valori più o meno simili a quelli che caratterizzano il Mare del Nord.
La ricerca, basata sui dati ottenuti dalla sonda Mars Express, è stata presentata nei giorni scorsi alla Mars Science Conference dell'ESA svoltasi in Olanda e sarà pubblicata il prossimo mese sulla rivistra scientifica Nature. Non è certo la prima volta che si assiste all'annuncio della scoperta di tracce di presenza di acque superficiali nel passato di Marte, ma questa volta c'è qualche elemento che rende l'annuncio più intrigante.
Anzitutto la scala temporale. Dal punto di vista geologico, infatti, un evento avvenuto 5 milioni di anni fa è da considerarsi molto recente. Questo, dunque, può significare che il meccanismo che lo ha originato potrebbe essere ancora attivo. E sapere che sotto la crosta ghiacciata si possa nascondere acqua liquida fa brillare d'interesse gli occhi dei biologi in cerca di tracce di vita su Marte.
E poi c'è da spiegare come mai quel ghiaccio individuato dalla Mars Express non si sia già volatilizzato. Sulla superficie di Marte, infatti, la bassa pressione atmosferica rende il ghiaccio estremamente instabile e soggetto ad una rapida sublimazione. La spiegazione, secondo una prima ricostruzione degli astronomi, sta probabilmente nella presenza di una sorta di guscio protettivo di polvere e cenere vulcanica che si è depositata sopra lo strato ghiacciato impedendogli di sublimare.
Quando si pianificherà una missione sul Pianeta rosso destinata alla accurata ricerca in loco di possibili forme di vita (passate o - chissà - ancora presenti), possiamo stare certi che questo mare ghiacciato appena scoperto sarà di certo ai primi posti nella lista delle possibili destinazioni.
 
 

 

 
   

Data: 27 febb. 05

Autore: Elidoro

Fonte Originale: University College London  http://www.ucl.ac.uk/media/archive/archive-release/?marssea

Link: Coelum http://www.coelum.com/cgi-bin/news/news.pl?action=leggi&id=554

 

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