11/12/2004 |
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Importanti risultati dalla sonda europea Mars Express |
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A dispetto del fallimento della missione del Beagle 2, la sonda Mars Express dell'Agenzia Spaziale Europea sta lavorando a pieno regime, e produce risultati di estremo interesse. Una delle domande principali su Marte è perché l'atmosfera è così secca. La risposta sembra arrivata dallo strumento ASPERA-3 della sonda europea, progettato per capire se l'interazione del vento solare con l'alta atmosfera marziana possa contribuire alla perdita di acqua del pianeta. E sembra che lo faccia, come ha scritto di recente su "Scienze" lo svedese Rickard Lundin, responsabile dello strumento. Il processo, detto solar wind scavenging, consiste nel fatto che le particelle del vento solare, che riescono a penetrare in profondità nell'atmosfera del pianeta, rilasciano la loro energia agli atomi e alle molecole atmosferici, che a quel punto possono fuggire dal pianeta. ASPERA-3 ha misurato un "vento marziano" di circa un chilogrammo di materia al secondo: un tasso di perdita di materiali volatili che potrebbe giustificare l'attuale aridità dell'atmosfera e del suolo di Marte. L'acqua rimasta sul pianeta continua però ad alimentare le speranze di chi cerca segnali di vita, presente o passata, soprattutto se è associata alla presenza di metano, come ha annunciato di recente Vittorio Formisano, responsabile dello strumento italiano Planetary Fourier Spectrometer (PFS), destinato a valutare l'eventuale sussistenza di condizioni ambientali adatte alla vita e la presenza di "marcatori biologici", ovvero di gas o composti chimici tipicamente prodotti da forme di vita (fra cui il metano). Le maggiori concentrazioni di metano in atmosfera si sovrappongono quasi esattamente a quelle del vapor d'acqua atmosferico e del ghiaccio d'acqua presente nel sotto suolo marziano. Una correlazione spaziale così forte fra metano e vapor d'acqua è considerata dai ricercatori l'indizio di una loro comune sorgente sotterranea. Al momento, le ipotesi al vaglio sono due: o sono attivi dei processi geotermici tali da far evaporare acqua e al tempo stesso liberare metano dal sottosuolo, oppure nelle "zone umide" di Marte sono presenti forme batteriche, e il metano è uno dei prodotti del loro metabolismo. E' ancora presto per dirlo, ma il sospetto di molti (e la speranza di tutti) è che sia vera la seconda ipotesi. Fonte: Le Scienze
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