20/09/2004

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Acqua e vapore concentrate - Nuove tracce di vita su Marte

ROMA, 20 SETTEMBRE 2004 - Uno strumento italiano rileva che acqua e metano non solo sono presenti su Marte, ma che sono concentrati nelle stesse aree, tre vaste zone nella regione equatoriale del pianeta rosso: un indizio che fornisce nuovi elementi importanti, anche se minimi, a sostegno dell'ipotesi che su Marte possa esistere qualche forma di vita.

I nuovi dati sulla distribuzione di vapore acqueo e metano sono stati rilevati dallo strumento dell'Agenzia Spaziale Italiana PFS (Planetary Fourier Spectrometer), a bordo della sonda europea Mars Express, e sono stati presentati oggi a Ischia, nella prima giornata della Conferenza Internazionale su Marte, organizzata dall'ASI e in programma fino al 23 settembre.

''Sicuramente i dati indicano che vapore acqueo e metano provengono da una sorgente comune'', ha osservato Vittorio Formisano, coordinatore del gruppo dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Roma che ha progettato lo spettrometro PFS

Fonte: http://qn.quotidiano.net/art/2004/09/20/5358142

 

Ancora metano su Marte
Potrebbe essere stato prodotto da microbi metanogeni

Grazie a uno spettrometro planetario a trasformata di Fourier, a bordo della navicella Mars Express, un team di ricercatori dell'Agenzia Spaziale Europea ha nuovamente individuato tracce di gas metano su Marte, un chiarissimo indicatore della presenza di vita sul pianeta Rosso. "Una delle molte possibilità - spiega Sushil Atreya dell'Università del Michigan - è che il metano sia stato prodotto biologicamente. Il metano è un potenziale biomarcatore: la sua presenza su un pianeta ci fa subito sospettare la possibilità di vita. Sulla Terra, il metano deriva quasi interamente da fonti biologiche".
Come il metano sia giunto su Marte, tuttavia, è ancora ignoto. Uno degli scenari più suggestivi riguarda la presenza, al di sotto della superficie del pianeta rosso, di colonie di batteri metanogeni - microbi che consumano l'idrogeno o il monossido di carbonio di Marte, producendo in cambio metano. "Si tratta di organismi anaerobici, - aggiunge Atreya - che non hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere. Se ci sono, si trovano sottoterra".
Ma esistono altre possibilità: il metano potrebbe essere stato lasciato da una cometa che ha colpito il pianeta in passato, oppure essere il risultato di un processo idrotermico dovuto a interazioni chimiche fra le rocce e l'acqua nelle falde sottostanti il permafrost marziano.
Lo spettrometro ha individuato un volume di metano su Marte pari, in media, a 10 parti su un miliardo. Si tratta di una piccola quantità se confrontata alle 1700 parti su un miliardo della Terra. Il gas sembra distribuito in modo discontinuo sulla superficie del pianeta, e questo favorirebbe la teoria di una fonte locale ed interna, e non di una cometa.

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