13/04/2004
Pfs (Planetary Fourier Spectrometer)
per saperne di più cliccate al link
http://pfsweb.ifsi.rm.cnr.it/mars96/pfs.html
Uno strumento italiano scopre
ammoniaca su Marte
Insieme alla presenza di metano, è di un indizio
importante, ma non è ancora la prova della possibilità di
esistenza di qualche forma di vita sul Pianeta Rosso
Dopo il metano, lo strumento italiano a bordo della sonda
dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) Mars Express ha scoperto
che nell'atmosfera di Marte c'è anche ammoniaca. Si tratta
dell'ultima scoperta significativa da parte del PFS (Planetary
Fourier Spectrometer), voluto e finanziato dall'Agenzia
Spaziale Italiana (ASI) e del quale è responsabile Vittorio
Formisano del CNR/INAF. Sulla base dei dati preliminari
rilevati dallo strumento italiano risulta che la
distribuzione dell'ammoniaca non sarebbe uniforme.
Secondo la responsabile dell' Osservazione dell'Universo
dell'ASI, Simona Di Pippo, la scoperta dell'ammoniaca merita
una particolare considerazione. 'Le implicazioni di tale
presenza - rileva - sono delicate e molteplici, tali da non
poter essere prese sottogamba e valutate con superficialità.
Non possiamo ora che constatare tale rilevazione, rimandando
ad approfonditi esami da farsi nelle prossime settimane più
precise considerazioni sul suo significato'.
La presenza di ammoniaca è l'ultima importante scoperta
fatta finora sul Pianeta Rosso, dopo quella delle tracce
lasciate dall'acqua salata sulla superficie, che ha
dimostrato che nel suo remoto passato Marte ha avuto degli
oceani, e dopo le scoperte di vapore acqueo e metano
nell'atmosfera di Marte, entrambe fatte dallo spettrometro
italiano PFS.
'Certo è - osserva - che la missione Mars Express,
unitamente alle sonde statunitensi Spirit e Opportunity, sta
permettendo un'indagine sul Marte forse al di sopra delle
aspettative e molto attendiamo dagli ulteriori risultati che
potrebbero essere ottenuti dal nostro radar MARSIS, che
inizierà ad inviare i suoi dati alla fine di aprile'.
La presenza di ammoniaca e metano nell'atmosfera di Marte è
un indizio importante ma, sulla base delle informazioni
finora disponibili, non può essere una prova della presenza
che Marte possa avere ospitato forme di vita. Commenta così
la scoperta fatta dallo strumento italiano PFS, a bordo
della sonda Mars Express, l'esperto di problemi relativi
all'origine della vita Ernesto Di Mauro, del dipartimento di
Genetica e Biologia molecolare dell'università di Roma La
Sapienza.
'Queste sostanze sono già state individuate altrove nel
Sistema Solare, ad esempio sui satelliti di Giove e Saturno',
ha detto. La presenza di ammoniaca e metano, ha aggiunto,
'permette che ci siano state le condizioni per la vita, ma
non costituisce una prova'. Certamente, però, è un elemento
che accende molte attese.
La prima cosa che le ultime scoperte fatte su Marte fanno
tornare alla mente è il celebre esperimento sull'origine
della vita condotto nel 1953 negli Stati Uniti.
Nell'università di Chicago, il biochimico Stanley Miller
(nella foto) costruì un'atmosfera artificiale fatta di
ammoniaca, metano, anidride carbonica e acqua, la fece
attraversare da scariche elettriche e riuscì in questo modo
ad ottenere sostanze organiche complesse, gli amminoacidi
alla base della vita.
Ma perché questi precursori dei sistemi viventi possano
combinarsi occorre un substrato, come l'acqua o come la
roccia. Prima si trarre qualsiasi conclusione sul valore
delle ultime scoperte nell'atmosfera di Marte, secondo Di
Mauro, non basta misurare la quantità di ammoniaca e metano
presenti: è anche necessario conoscere la composizione delle
rocce e avere quindi nuovi elementi per sapere se c'era un
ambiente capace di favorire l'aggregazione dei mattoni della
vita.
Fonte Newton:
http://www.newton.rcs.it/PrimoPiano/News/2004/04_Aprile/13/Marte.shtml
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08/04/2004
Su Marte c'e' ammoniaca
Dopo il metano, lo strumento italiano sulla sonda dell'Esa, Mars Express, ha
scoperto che nell'atmosfera di Marte c'e' anche ammoniaca. Si tratta dell'ultima
scoperta significativa da parte del PFS (Planetary Fourier Spectrometer), voluto
e finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana e del quale e' responsabile Vittorio
Formisano del CNR/INAF. Sulla base dei dati preliminari rilevati, risulta che la
distribuzione dell'ammoniaca non sarebbe uniforme.
http://www.studiocelentano.it/newsflash_dett.asp?id=6720
03/04/2004
A
scoprirlo nell'atmosfera è uno strumento italiano a bordo della sonda
europea |
Sulle tracce del metano di Marte |
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ROMA - Questa volta le
novità vengono dall'atmosfera di Marte ma, come è accaduto per la
conferma della presenza di acqua sul pianeta rosso, anche questa volta
si avvicina l'ipotesi che possano essere esistite, e perfino che possano
esistere attualmente, forme di vita molto elementari. A riaccendere la
fantasia è la scoperta che l'atmosfera di Marte contiene metano, resa
possibile dallo strumento italiano Pfs (Planetary Fourier Spectrometer),
a bordo della sonda europea Mars Express.
Per il responsabile
dello strumento, Vittorio Formisano, dei laboratori dell'Istituto
Nazionale di Astrofisica di Roma, è un risultato importante, che apre
una domanda cruciale: «Da dove proviene il metano?». Due le possibili
risposte: la prima, la più semplice, prevede un qualche tipo di attività
vulcanica, o di solfatare o di tipo idrotermale (considerando che su
Marte non sembra ci siano vulcani attivi); la seconda è la più complessa
e affascinante: il metano è prodotto da qualche forma di vita, magari
elementare come batteri che vivono nel sottosuolo. Per sapere come
stanno le cose «c'è ancora tantissimo lavoro da fare», ha detto
Formisano, che però non esclude la possibilità di avere «entro un mese,
i primi elementi utili per individuare l'origine del metano».
La prima cosa da fare,
adesso, sarà andare a verificare la distribuzione del metano
nell'atmosfera di Marte, la cui durata è di qualche centinaio di anni,
dopodiché viene distrutto. Conoscere la distribuzione del metano e avere
più elementi sulla composizione dell'atmosfera di Marte permetterà di
individuare la sorgente e, quindi, di stabilirne l'origine.
Fonte: La Gazzetta di
Parma |
http://www.gazzettadiparma.it/gazzetta%5Csito%5CArticoli.nsf/0/e30a1f401c5e6494c1256e6900252b99?Open
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