Prime verifiche sui 7 strumenti di Mars Express |
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LA MISSIONE SUL «PIANETA ROSSO» di Attilio Selva ROMA – A Capodanno gli occhi della più avanzata tecnologia europea saranno puntati su Marte. Sono infatti cominciate le prime verifiche dei sette strumenti a bordo della sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) Mars Express, che domani entrerà nell'orbita definitiva, quella polare, attorno a Marte. «Sono cominciate le prime verifiche degli strumenti, con i test di calibrazione necessari per renderli operativi nell'orbita definitiva», ha detto il responsabile dell'esplorazione del Sistema solare dell'ESA, Marcello Coradini. Sei strumenti su sette saranno quindi pronti per Capodanno a rilevare dati e immagini del pianeta rosso, in cerca di tracce di acqua e di vita passata. Tra febbraio e aprile dovrebbe entrare in funzione anche il radar italiano Marsis. Nel centro di controllo dell'ESA in Germania, a Darmstadt, tecnici e responsabili della missione sono al lavoro in queste ore per preparare il prossimo passo cruciale di Mars Express: il passaggio dall'attuale orbita sul piano equatoriale di Marte a quella polare. Per domani è prevista la manovra più importante: quella in cui il motore principale verrà acceso per tre minuti per portare la sonda nell'orbita polare. Dopodiché piccole manovre successive faranno raggiungere al Mars Express la posizione prevista. «Queste manovre chiave ci permetteranno di essere ancora più vicini a Marte», ha detto il direttore di volo della missione, Michael McKay. «Non soltanto permetteranno alla sonda di sorvolare più frequentemente l'area in cui dovrebbe essere atterrato il Beagle 2, ma assicurare l'inizio della missione scientifica». Uno dei primi strumenti del Mars Express ad entrare in funzione sarà lo spettrometro italiano PFS (Planetary Fourier Spectrometer), ha detto il responsabile dell'Agenzia Spaziale Italiana per l'esplorazione del Sistema solare, Enrico Flamini. Progettato per studiare la composizione chimica e la dinamica dell'atmosfera del pianeta rosso, il PFS comincerà a lavorare insieme ad altri tre strumenti, nei quali c'è una partecipazione italiana: la High Resolution Stereo Camera (HSRC), che catturerà le immagini di Marte, lo svedese Aspera che studierà l'atmosfera del pianeta e lo spettrometro Omega-Vnir, che dovrà fornire la mappa della composizione del suolo di Marte. L'altro strumento tutto italiano, il radar Marsis destinato ad andare in cerca dell'acqua nel sottosuolo di Marte, entrerà invece in funzione soltanto dopo che saranno operativi gli altri strumenti o comunque entro il 20 aprile, ha detto il responsabile del progetto, il fisico Giovanni Picardi, dell'università di Roma La Sapienza. Mentre tutti gli altri strumenti lavoreranno durante il giorno, il radar sarà l'unico a lavorare durante la notte, quando le condizioni sono ottimali per utilizzare le basse frequenze che permettono di penetrare al di sotto della superficie. L'operazione di dispiegamento delle tre antenne del radar (sottilissime, dal diametro di appena 2,5 centimetri, due delle quali lunghe 20 metri ed una da 7 metri) sarà molto critica e richiederà 15 giorni operativi, nei quali gli altri strumenti non potranno funzionare. |
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Data: 29/12/03 Autore: Fonte: Gazzetta del Sud Link: |
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