Che può esserci di meglio per gli uomini che
atterrare su Marte ed esplorare le meraviglie del Pianeta Rosso? Risposta:
toccare, fotografare e analizzare alcuni campioni di roccia marziana, prelevati
con cura, in un laboratorio sulla Terra.
Se tutto procede secondo i piani, questo è esattamente quello che il Programma
Aurora a lungo termine dell'ESA per l'esplorazione del Sistema Solare permetterà
di fare entro una decina d'anni, tempo in cui i primi campioni di materiale
marziano saranno sigillati in una capsula speciale e rispediti sulla Terra per
essere analizzati.
Il primo passo verso questo grande salto per la conoscenza umana è stato il
recente annuncio dei nomi delle industrie che parteciperanno alla realizzazione
della missione Mars Sample Return (MSR), ovvero la missione per il rientro di
campioni da Marte. Accordi paralleli per gli studi della Fase A che portino a un
completo progetto della missione sono stati pianificati con due team
industriali. Un gruppo, guidato da Alenia Spazio (Italia), vede la
partecipazione di Alcatel (Francia), Dutch Space (Olanda), ELV (Italia) e MDR
(Canada).
L'altro team, con a capo EADS Astrium (Gran Bretagna), include Astrium SAS
(Francia), EADS ST (Francia), Galileo Avionica (Italia), RAL (Gran Bretagna),
SAS (Belgio), SENER (Spagna) e Utopia Consultancies (Germania). 'Le proposte che
abbiamo ricevuto sono state di eccellente qualità, frutto dell'entusiasmo e
dell'impegno dei team industriali che le hanno studiate' ha detto Bruno Gardini,
Project Manager di Aurora.
Secondo le attuali previsioni, MSR sarà una missione a due fasi. Dapprima, una
sonda con la capsula di ritorno sarà lanciata nel 2011 e immessa nell'orbita
marziana. Poi, due anni dopo, una seconda sonda con un modulo per la discesa e
un veicolo per la risalita da Marte sarà lanciato su una traiettoria simile.
In questa seconda fase di avvicinamento a Marte, il modulo di discesa e il
veicolo di risalita da Marte si staccheranno dalla sonda ed effettueranno un
atterraggio controllato sul pianeta. Una trivella robotizzata prenderà campioni
di suolo ad una profondità che varia dal metro e mezzo ai due metri e li
sigillerà in una piccola scatola sul veicolo per la risalita. Altri campioni di
suolo e di aria marziani possono essere raccolti e conservati nella stessa
scatola.
Con a bordo il prezioso carico, il veicolo di risalita da Marte decollerà dalla
superficie, incontrando in orbita la sonda e agganciandosi ad essa. Dopo aver
ricevuto la scatola con le rocce marziane, la sonda farà ritorno alla Terra con
una capsula di rientro che conterrà i campioni e che si getterà direttamente
nell'atmosfera. Grazie ad un paracadute o a un dispositivo gonfiabile che ne
rallenterà il rientro, la capsula atterrerà dolcemente per essere presa in
consegna da una squadra che la porterà ad un laboratorio assolutamente protetto
dove i campioni saranno sottoposti alle analisi. Il design della capsula
assicurerà l'integrità strutturale del container, anche nel caso che il
paracadute non si apra e che l'atterraggio sia quindi durissimo.
'La Mars Sample Return è una delle missioni più impegnative mai progettate
dall'ESA - ha ammesso Gardini -. Non solo prevede l'utilizzo di molte tecnologie
innovative e di quattro o cinque veicoli spaziali, ma ha anche un'importanza
scientifica cruciale ed è la prima missione robotizzata con un profilo simile ad
una probabile spedizione umana su Marte'.
Parte delle tecnologie richieste per il successo di questo ambizioso tentativo
devono ancora esser sviluppate in Europa, ad esempio il rientro di un veicolo
che proviene a tutta velocità dallo spazio profondo. Come primo passo nello
sviluppo di un veicolo che possa portare indietro campioni da Marte, occorre
quindi che sia sviluppata questa tecnologia di rientro e dimostrata la sua
accuratezza come parte del Programma Aurora. In proposito, sono stati annunciati
da poco alcuni studi di fattibilità grazie alla missione Arrow, detta EVD (Earth
re-entry Vehicle Demonstrator) per il rientro della sonda.
Allo stesso modo, la missione ExoMars, la prima missione ammiraglia del
Programma Aurora, compirà un esperimento sulle complesse manovre di rendezvous e
di agganciamento. Lo scorso settembre sono cominciati gli accordi per lo studio
industriale della Fase A della missione ExoMars.
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