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C'è vita su Marte?
Forse, grazie all'acqua ossigenata
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Su Marte potrebbe esserci vita a livello microbiologico. Lo scienziato
tedesco Joop Houtkooper, dell'università di Giessen, rilancia la sua
tesi dal Congresso europeo di scienza planetaria di Postdam (www.europlanet-eu.org).
Secondo Houtkooper, i risultati trasmessi oltre 30 anni fa dalle due
sonde Viking spedite dalla Nasa sul pianeta rosso nel 1976 avrebbero in
realtà riportato tracce di una strana forma di vita presente nel terreno
che utilizza acqua e perossido di idrogeno (H2O2, un composto più noto
anche come acqua ossigenata), un potente ossidante, come fluido vitale.
Un composto compatibile con l'ambiente molto freddo e secco di Marte che
permetterebbe ai microrganismi di sopravvivere, evitando il
congelamento. A seconda della sua concentrazione nell'acqua "normale",
infatti, l'H2O2 resta liquido fino a una temperatura di -56,5 gradi
Celsius, inoltre ha la capacità di attirare il vapore acqueo che si
trova nell'atmosfera. Una strategia vitale su Marte, dove l'acqua allo
stato liquido è rara e le temperature raggiungono -150 gradi Celsius.
All'epoca della missione Viking (www.nasa.gov/mission_pages/viking)
non si credeva che potessero esistere organismi con un metabolismo
basato sul perossido di idrogeno, per questo si escluse la presenza di
vita organica sul pianeta.
La nuova interpretazione fornita da Houtkooper sugli esperimenti di
Viking rivela che lo 0,1% del suolo marziano potrebbe essere di origine
biologica. Una tesi compatibile con la scoperta, sulla Terra, della
presenza di batteri e licheni in alcuni tratti di permafrost artico.
«Una possibilità su mille non è poca cosa», ha commentato il
ricercatore: «Ora dobbiamo trovare prove che confermino questa ipotesi
per vedere di che tipo di microbi si tratta e se sono o meno collegati a
quelli terrestri. C'è l'eventualità che la vita sia stata trasportata da
Marte alla Terra o vice versa milioni di anni fa». L'idea di scambi
biologici interplanetari risale a una decina di anni fa, quando vennero
rinvenute tracce fossili su un antico meteorite proveniente da Marte e
trovato al polo Sud.
Houtkooper pensa che la presenza di questi organismi organici spieghi
l'altrimenti incomprensibile aumento di ossigeno e anidride carbonica
verificatosi quando le sonde della Nasa prelevarono i campioni di suolo
marziano. I gas, secondo il ricercatore, sarebbero stati prodotti dalla
distruzione di materiale organico.
Ulteriori prove a sostegno dell'ipotesi dello scienziato tedesco
potrebbero arrivare da Phoenix, la navicella robotica di ultima
generazione spedita dalla Nasa su Marte il 10 agosto scorso, il cui
atterraggio sul pianeta rosso è previsto per maggio 2008. Phoenix
raccoglierà campioni di suolo nella regione artica marziana . |
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Data: 26 agosto 2007
Fonte: Il Sole24ore
Link:
http://www.ilsole24ore.com |
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Europlanet Presentation
Film
http://www.youtube.com/watch?v=06nk1K0q1Sk&mode=related&search= |
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