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La NASA fa autocritica

 
 

Errore umano la perdita del

Credit NASA/JPL/Malin

Mars Global Surveyor

 
 

La causa: un eccesso di esposizione all'energia solare

di Margherita Campaniolo

 
 

Dal suo lancio, nel 1996 e dopo dieci anni di vita, il Mars Global Surveyor, "macchina" umana alla ricerca dei misteri marziani, "muore" nel novembre 2006 per cause altrettante umane e, probabilmente, evitabili.

E' il risultato dell'indagine NASA che è stata intrapresa subito dopo l'evento inatteso della perdita della sonda, inatteso nonostante il Mars Global Surveyor abbia operato 4 volte più del previsto. Questa forma di autocritica ha ragioni importanti d'essere intrapresa: l'esperienza deve insegnarci a non commettere gli stessi errori, in futuro. Un futuro molto prossimo visto che altre e successive missioni hanno seguito il MGS e sono ancora in atto sul pianeta rosso mentre, successive, sono in procinto di prendere corpo.

Spettacolare immagine di Marte scattata dal MGS

Credit NASA/JPL/Malin

L'evento sfortunato è stato il risultato di una serie di "errori" successivi, vediamoli: La nave spaziale comunica con la Terra il 2 novembre 2006 poi, nelle undici ore a seguire, poiché le batterie della stessa si erano esaurite, il MGS non è riuscito a controllare il suo orientamento orbitale; tale evento ha origine per un errore di calcolo fatto ben 5 mesi prima nella programmazione dei computer. Durante quell'ultima comunicazione il MGS inviò una serie di allarmi in ordine all'alimentazione ma poi comunicò che il problema era risolto e la nave spaziale si era approvvigionata d'energia solare. Fu così riorientana ma si posizionò secondo un'angolazione calcolata sbagliata e che non proteggeva una seconda batteria dalla radiazione solare. A seguito di un surriscaldamento la stessa si scaricava e, a seguire, anche la prima. Quell'errore non ha consentito al controllo terrestre di accorgersi che il Mars Global Surveyor era in una posizione di pericolo, termicamente parlando, e di inviare quei segnali che l'avrebbero messa in sicurezza. Per i computer sul satellite, questo era ottimamente posizionato, per il centro di controllo terrestre tutto andava ok.

Quindi, qualsiasi procedura possibile per salvare la nave spaziale, di fatto non fu intrapresa perché il pericolo non fu né visto né calcolato. Ciò ha spinto gli ingegneri NASA a prevedere più complete e complesse procedure nella memorizzazione dei dati per evitare che problemi di surriscaldamento mandino all'aria altri progetti. Stiamo facendo una revisione di tutte le nostre missioni per essere sicuri che applichiamo le lezioni imparate dalla fine della missione Mars Global Surveyor e applicarle a tutte le nostre missioni future" ha detto  Fuk Li, Mars Exploration Program manager del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California.

Ghiaccio e fenomeni erosivi di Marte fotografati dal MGS

Credit NASA/JPL/Malin

 

 
 

Data: 26 aprile 2007

Autore: Margherita Campaniolo

Fonte: Space Freedom

 
 

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