Poi, a partire da 3,5
miliardi di anni fa, una serie di cambiamenti climatici globali lo ha
trasformato in un pianeta freddo e aridissimo, decisamente inospitale
per qualsiasi organismo vivente.
A raccontare la storia dell'acqua e della vita su Marte sono i dati
raccolti da uno degli strumenti a bordo della sonda dell'Agenzia
Spaziale Europea (ESA) Mars Express, pubblicati questa settimana su
Science.
La mappa completa dei minerali di Marte e' stata ricostruita nello
studio internazionale coordinato da Jean-Pierre Bibring, dell'Istituto
di Astrofisica Spaziale dell'universita' di Parigi e al quale hanno
contribuito i ricercatori italiani dell'Istituto Nazionale di
Astrofisica (INAF). La ricostruzione della storia dei minerali di Marte
e delle tracce che l'acqua ha lasciato su di essi si basa sui dati
raccolti in due anni di attivita' dallo spettrometro francese OMEGA-VNIR
(Visual Near Infrared).
Il risultato e' una mappa molto estesa, che comprende oltre il 90% della
superficie del pianeta e che ha permesso di suddividere i circa 4,6
miliardi di anni della storia di Marte in tre periodi, scanditi dalla
presenza di acqua.
- PRIMO PERIODO: all'inizio della sua storia, fra 4,6 e 4 miliardi di
anni fa, Marte aveva un ambiente umido e temperato, in grado di ospitare
la vita e caratterizzato dall'abbondanza di depositi argillosi. I
ricercatori ritengono che in questo periodo Marte avrebbe potuto
ospitare forme di vitae e che i depositi argillosi potrebbero essere un
obiettivo interessante della futura esplorazione del pianeta rosso.
- SECONDO PERIODO: La seconda era nella storia di Marte, durata fra 4 e
3,5 miliardi di anni fa, e' stata la conseguenza di un cambiamento
climatico globale. Le rocce che risalgono a questo periodo, ricche di
solfati, sono la testimonianza di un drammatico passaggio da un ambiente
umido e alcalino ad uno secco e acido, probabilmente dovuto a massive
eruzioni vulcaniche che hanno liberato zolfo nell'atmosfera, riportato
poi sotto forma di pioggia sulla superficie del pianeta.
- TERZO PERIODO: E' il piu' recente, e' cominciato fra 3,2 e 3,5
miliardi di anni fa e prosegue ancora oggi. In questo periodo l'acqua
allo stato liquido non ha influenzato ne' la formazione ne' l'erosione
dei minerali. Questi sono particolarmente ricchi di ossidi di ferro,
sono disseminati nell'intero pianeta e riflettono le condizioni fredde e
secche presenti ancora oggi su Marte.
- DOVE CERCARE TRACCE DI VITA: Alla luce dei dati pubblicati su Science,
le testimonianze di antichissime forme viventi che potrebbero avere
popolato Marte in un'epoca in cui il pianeta era ricchissimo di acqua
vanno quindi cercate, da future missioni spaziali, nelle zone del
pianeta rosso piu' ricche di depositi argillosi e che corrispondono
all'altipiano Sirtis Maior e alla Nili Fossae.
''Se organismi viventi si sono mai formati su Marte - scrivono i
ricercatori - i minerali ricchi di argilla potrebbero essere i luoghi
nei quali questo sviluppo biochimico potrebbe essere avvenuto''. Il
primo passo, intanto, e' atteso in settembre, quando lo spettrometro
CRISM (Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer) a bordo del
satellite americano MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) comincera' a
raccogliere dati sulle zone piu' ricche di argilla, con immagini 20
volte piu' precise di quelle catturate dal Mars Express |
|