Il programma spaziale svizzero punta su Marte La Svizzera vuole un ruolo di primo piano nei programmi spaziali più importanti. Lo dice l'Ufficio spaziale svizzero (SSO) agli interlocutori europei. |
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Lunedì a Berlino,
durante la conferenza ministeriale dell'Agenzia spaziale europea
(ESA), lo SSO ha offerto da 116 a 139 milioni di franchi per le
missioni del futuro. Nel mirino pure Marte.
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La Svizzera vorrebbe essere integrata
nel sistema satellitare di sorveglianza mondiale per l'ambiente e la
sicurezza (GMES) e nei programmi tecnologici per il lancio di
satelliti per le telecomunicazioni commerciali.
Il direttore dello SSO Marc Bertschi, membro della delegazione svizzera a Berlino, ha detto a swissinfo che la Svizzera modificherà la propria strategia spaziale per concentrarsi su progetti specifici invece di disperdere troppo le energie. "Cercheremo di dedicarci ad alcune attività prioritarie per permettere ai nostri scienziati e all'industria di disporre di una piattaforma di ottimo livello. Non disponiamo di altre risorse per sostenere lo sviluppo delle nostre capacità".
Libertà finanziaria
La Svizzera intende investire circa
560 milioni di franchi nei prossimi quattro anni. In passato, lo SSO
si limitava a gestire fondi destinati a progetti individuali.
Le autorità federali hanno recentemente allentato questi limiti finanziari per permettere all'organizzazione di destinare più fondi dove essa ritenga necessario. Per fare in modo che la Svizzera riesca a guadagnare influenza, la delegazione elvetica, guidata dal segretario di Stato per l'educazione e la ricerca Charles Kleiber, vorrebbe finanziare maggiormente progetti quali il GMES, la missione su Marte o i programmi a lungo termine riguardanti i satelliti commerciali. La Svizzera è già destinata ad occuparsi dei sensori che dovranno cercare segni di vita sul pianeta rosso nell'ambito della missione su Marte. Ma lo SSO auspica una maggiore integrazione in tutti i tre progetti chiave. Ciò ridurrà i fondi a disposizione per altre missioni. Ma per il momento tutto dipende dai negoziati di Berlino. "Per quel che riguarda programmi molto attrattivi, dovremo discutere ed accordarci con i nostri partner", rileva Bertschi. "È possibile che alcune missioni riceveranno più fondi del necessario, ciò che ridurrebbe la nostra partecipazione. Pensiamo che ciò accadrà nell'ambito della missione su Marte", conclude il direttore dello SSO. |
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Data: Giovedì 15.12.2005, CET 17:3 Autore: Matthew Allen - traduzione: Marzio Pescia Fonte: Swissinfo Link: http://www.swissinfo.org/ |
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