Ricreate le condizioni del pianeta rosso

Acqua salata su Marte

(in laboratorio)

Ricreate in Arkansas le condizioni del pianeta rosso: l'acqua salmastra ha «resistito» a temperature e pressioni «marziane»

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Prove indirette della presenza di acqua liquida scorrevole in grande quantità su Marte in epoche remote le hanno fornite la sonda della Nasa Mars Global Surveyor e le due rover Spirit e Opportunity ancora al lavoro a quasi due anni dallo sbarco sul Pianeta Rosso. Queste ultime, in particolare, hanno trovato i minerali formatisi in presenza di acqua salmastra. Inoltre sia Mars Odissey della Nasa e Mars Express dell’Esa hanno rilevato la presenza di ghiaccio nel sottosuolo, oltre a quello visibile nelle calotte polari. Ma gli scienziati avevano anche concluso che le condizioni ambientali di oggi (bassissime pressione e temperature) impedivano la presenza di ogni liquido in superficie perché vaporizzerebbe istantaneamente.

QUI E ORA - Ora un esperimento condotto all’Università dell’Arkansas (Usa) suggerisce invece la possibilità che acqua salmastra potrebbe invece esistere al suolo anche oggi. Julie Chittenden dell’Arkansas Center for Space and Planetary Science ha ricreato in laboratorio un ambiente analogo a quello marziano sia con la stessa bassissima pressione sia con temperature oscillanti dai 21 ai 50 gradi sotto zero. In tale situazione un miscuglio di acqua con clururo di sodio e cloruro di calcio è riuscito a mantenersi allo stato liquido. Il risultato ha sorpreso ed ha naturalmente alimentato la speranza che qualche sonda spaziale riesca ora davvero a trovarla.

NUOVA SONDA - Proprio ora è in viaggio Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa che arriverà in orbita marziana nel marzo prossimo rimanendo al lavoro almeno sino al 2010. Il nuovo veicolo spaziale è dotato di strumenti di osservazione ancora più potenti dei predecessori e volerà su un’orbita pure più bassa. Tutto ciò potrebbe quindi consentire una visione più precisa del suolo e garantire un contributo prezioso alla conferma dei nuovi esperimenti di laboratorio.

 
 
   

Data: 17 novembre 2005

Autore: Giovanni Caprara

Fonte: Il Corriere.it

Link: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/

 

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