Il nuovo componente si chiama RXF1 ed è protetto da segreto industriale

Dai sacchetti della spesa le tute per Marte

Un tessuto basato su materiale riciclato si è rivelato più efficace dell'alluminio per proteggere gli astronauti. Lo dice la Nasa

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Che i sacchetti a perdere di plastica del supermercato fossero da riciclare, allo scopo di ridurre l’inquinamento e alimentare la produzione di altri materiali plastici, era ben noto. Ma che potessero servire per confezionare le tute protettive dei futuri astronauti impegnati nelle lunghe trasferte verso Marte, è una novità assoluta resa nota ora dalla Nasa, l’ente spaziale americano.

La scoperta si deve a un gruppo di scienziati del Marshall Space Flight Center di Huntsville (Alabama) impegnati nello Space Radiation Shielding Project un progetto per studiare i materiali più adatti a proteggere gli astronauti dalle radiazioni cosmiche. «Finora pensavamo che il migliore materiale per le tute protettive fosse l’alluminio – riferisce il capo progetto Nasser Barghouty -. Ma abbiamo scoperto che un derivato del polietilene, una plastica usata per i sacchetti di plastica, è molto più

efficace a bloccare le radiazioni dannose e per di più, quando colpita dalle particelle cosmiche,  non genera delle radiazioni secondarie, cosa che invece fa l’alluminio».

Il nuovo materiale derivato dai sacchetti è stato battezzato  ‘RXF1’, la sua formulazione chimica è stata protetta da segreto industriale e attualmente le prime tute ricavate da esso vengono sottoposte a severi test di efficienza e resistenza al Marshall Center. «Le tute costruite con RXF1 risultano circa tre volte più leggere e resistenti rispetto a quelle di alluminio –aggiunge Raj Kaul, un altro co-scopritore del nuovo materiale-. Quindi molto più sicure e confortevoli per un viaggio di lunga durata come quello verso Marte che durerà ben 30 mesi».

Non c’è dubbio, a una sfilata di moda per astronauti, l’RXF1 vincerebbe il primo premio.

 

 
   

Data: 27 agosto 2005

Autore: Franco Foresta Martin

Fonte: Il Corriere

Link: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2005/08_Agosto/26/foresta.shtml

 

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