L'uomo che ho davanti a me è colui che
riuscì a far arrivare su Marte, nel luglio del 1997, la sonda Pathfinder,
malgrado le ristrettezze economiche e altre mille difficoltà.
Brian Muirhead,
cinquantaduenne ingegnere capo del laboratorio "Jet Propulsion Lab"
della NASA, decorato dall'ente spaziale americano con la medaglia
Outstanding Leadership , è considerato il padre delle attuali
missioni su Marte : oggi dirige un nuovo ambizioso progetto,
il cui traguardo è condurre non più una semplice sonda ma alcuni uomini
sul Pianeta Rosso, per esplorarlo in cerca di tracce di vita presente o
passata, e per appurare se vi sia acqua non solo congelata ma anche
liquida, nel sottosuolo. Gli domando se ritenga possibile che nel cosmo
ci siano altri esseri intelligenti, e mi risponde : "Tutto è possibile
nell'immensità dell'Universo". Mi preannuncia anche che la NASA ha
costruito un supertelescopio che setaccerà il cosmo in cerca di pianeti
come il nostro : lui li chiama "punti azzurri", intendendo con ciò i
pianeti dotati di acqua.
- Ingegner Muirhead, andrà anche lei su Marte ?
"Ma no, sarò troppo vecchio ormai… Tuttavia posso dirle che il primo
uomo che calpesterà il suolo di Marte, chiunque egli sarà, è già nato."
- Perché, per quando è prevista questa storica impresa ? E quale sarà
il suo fine ?
"Andremo su Marte nella decade del 2020. Quanto allo scopo che ci
prefiggiamo, le rispondo con una domanda : lei non è interessato a
sapere da dove veniamo e dove andiamo ? Ecco, l'esplorazione di Marte
potrà darci qualche ragguaglio sulla formazione della Terra e sul suo
destino, sull'origine e l'evoluzione dell'Universo."
- Ma quanto costerà tutto ciò ? Non ci sarebbero problemi più gravi e
urgenti da affrontare quaggiù ?
"Il progetto 'Mars Pathfinder' costò solo 265 milioni di dollari : fu un
miracolo riuscire a portarlo a termine con un investimento così
limitato. E comunque, tenga presente che queste missioni danno impulso a
nuove tecnologie e conoscenze, di cui beneficeranno le generazioni a
venire. Non solo : esse ispirano e stimolano i nostri figli. Una delle
mie due figlie adolescenti, ad esempio, ha già deciso che vuole
diventare ingegnere spaziale."
- Vuole seguire le orme di suo padre… Lei invece perché imboccò
questa strada ?
"Sin da ragazzo sono sempre stato appassionato di astronomia, ma alla
fine a questa professione sono arrivato per caso : mi piaceva maneggiare
macchine e divenni un esperto ingegnere meccanico, e da questo ramo
dell'ingegneria sono approdato alla NASA."
- La tecnologia dei razzi è stata migliorata molto negli ultimi anni
?
"Il Saturno V è il miglior razzo che sia mai esistito, e risale agli
anni Settanta : quella tecnologia di propulsione era buona, e in pratica
è sempre la stessa che usiamo per le missioni su Marte. Continuiamo a
fare ricerche, però, per poterci spingere più lontano."
- Qual è la meta a cui si punta, dopo Marte ?
"Aspiriamo a raggiungere un pianeta di un altro sistema solare. Ma non
potremo nemmeno tentare di farlo, se non saremo in grado di sviluppare
una velocità di 30.000 km al secondo, pari a un decimo della velocità
della luce."
- Se ci si riuscirà, quanto impiegherebbe un astronauta a raggiungere il
più vicino di questi pianeti ?
"Occorrerebbero trent'anni per la sola andata e altrettanti per il
ritorno, più la permanenza sul posto."
- Una vita intera !
"In ogni modo noi dobbiamo prima risolvere il problema della
propulsione."
- Nel frattempo, vi accontentate di programmare un viaggio su Marte.
"Sì, perché la tecnologia per un viaggio sul Pianeta Rosso la possediamo
già. Il solo problema è costituito dal costo. La cosa migliore sarebbe
organizzare una missione internazionale."
- Ma ci sarà pure qualche difficoltà tecnologica da superare per
mettere a punto questo progetto.
"La difficoltà maggiore non sarà tecnologica, bensì psicologica : come
potrà reagire un gruppo di astronauti durante un viaggio che durerà dai
sette ai dodici mesi solo per arrivare su Marte ?"
- E cosa troveranno, una volta sbarcati là ?
"Una gravità pari a 0,38 (quella della Terra è 1), temperature di -100
gradi centigradi e un'orografia rocciosa, simile a quella della
californiana Valle della Morte, dove appunto sperimentiamo i nostri
veicoli spaziali."
- Troveranno anche molta "spazzatura" mandata dalla Terra ?
"Troveranno certamente rottami spaziali in dieci punti di Marte,
lasciati dalle dieci missioni che hanno raggiunto quel pianeta dal 1976,
anno in cui fu lanciata la sonda Viking, ad oggi."
- Cerchiamo di riassumere insieme quello che sappiamo di Marte…
"Sappiamo che è un pianeta formatosi contemporaneamente alla Terra,
ossia 4.500 milioni di anni fa, ma che è rimasto immutato durante gli
ultimi 4.000 milioni di anni."
- La Terra ha avuto una vita molto più turbolenta…
"Proprio per questo Marte può insegnarci molto sulla geologia originaria
della Terra, per analogia. Su Marte, ad esempio, c'è il maggiore vulcano
esistente nel sistema solare, anche se ormai spento : un cono alto 35
chilometri."
- Secondo alcuni scienziati, furono le comete a portare l'acqua su Marte
e sulla Terra.
"E' una tesi che attualmente trova un certo credito."
- Un'altra teoria è che la vita sia arrivata sulla Terra da Marte.
"Perché no ? Se su Marte un tempo ci fu vita, si può ipotizzare che
magari un giorno l'impatto di un asteroide abbia provocato la diffusione
nello spazio di rocce marziane contenenti microrganismi, e che poi
queste rocce siano cadute sulla Terra. Ma potrebbe anche essere avvenuto
l'opposto. O che la vita si sia generata in entrambi i pianeti
separatamente."
- Sulla Terra ci sono rocce marziane ?
"Sì, si sono rinvenuti diciassette meteoriti provenienti da Marte. Ma
solo in uno di essi sembrano essere presenti dei microfossili."
- Ossia residui di una vita microscopica ?
"E' una questione controversa. Anche se fosse così, potrebbe trattarsi
di microrganismi terrestri. Perciò porteremo su Marte un apparecchio che
eseguirà analisi biochimiche istantanee e sarà in grado di individuare
ogni traccia di vita, anche la più microscopica."
- Come fa, lei, a lavorare per qualcosa che si realizzerà fra vent'anni
?
"Vivo solo per quel giorno. E non si preoccupi : il tempo passa in
fretta, molto in fretta."
Vittorio Amedei per
http://www.bresciaoggi.it/storico/20041110/cultura/D.htm