La sonda spaziale Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa ha trasmesso
nuove immagini di Marte che farebbero pensare alla presenza di acqua sul
pianeta rosso per un tempo sufficiente a permettere la vita.
Il sistema High Resolution Imaging Experiment (HiRISE) a bordo del
velivolo ha mostrato - con una risoluzione dieci vote migliore delle
ultime immagini inviate dalla sonda Mars Global Surveyor - evidenze di
un sistema di canali sotterranei che probabilmente una volta ospitò
acqua, anidride carbonica liquida o un misto delle due sostanze.
"Courtesy
NASA/JPL-Caltech."
Gli scienziati hanno notato infatti dei solchi creati spontaneamente
all'interno di misteriose fratture - lunghe da centinaia di metri a
diversi chilometri - avvistate sulla superficie del pianeta. Le fratture
sono state localizzate in una zona chiamata Candor Chasma, una parte del
sistema di canyon della grande Valles Marines.
La scoperta, presentata oggi da Chris H. Okubo della University of
Arizona di Tucson al meeting dell'American Association for the
Advancement of Science che si sta tenendo a San Francisco, è riportata
su Science.
A sostanziare l'ipotesi acqua sono state le diverse sfumature di colore
delle rocce immortalate dalla Mars Reconnaissance, che hanno indicato
che probabilmente queste costituirono in passato il letto di fiumi
sotterranei. Le rocce con questa funzione, infatti, sono soggette a un
caratteristico sbiancamento, e sono più resistenti delle altre
all'erosione.
"Sulla terra, lo sbiancamento delle rocce dei margini di una scanalatura
è un chiaro segnale della interazione chimica fra fluido e roccia.
Questo si verificano molto spesso quando l'acqua fluisce in profondità
nella frattura" ha detto Okubo. E proprio gli effetti di
un'apparentemente duratura erosione hanno fatto pensare che l'acqua
potrebbe essere esistita sul pianeta un tempo sufficiente a portare la
vita.
Image credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona
I ricercatori hanno anche detto che gli strati emersi potrebbero anche
essere la traccia di eventi ciclici con materiali depositati da episodi
periodici di precipitazioni, venti o attività vulcaniche.
Lo scorso dicembre, le immagini del Mars Global Surveyor hanno mostrato
cambiamenti nei crateri che hanno costituito la prova più forte che
recentemente come in passato l'acqua si trovò a scorrere su Marte.
Due crateri dell'emisfero meridionale originariamente fotografati nel
1999 e nel 2001, sono stati ancora inquadrati nel 2004 e nel 2005
mostrando cambiamenti morfologici compatibili con l'ipotesi della
presenza dell'acqua.