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Operazione "Marte 2013": Italia in prima linea
 

Ecco il progetto dell'Agenzia spaziale

 

 europea

 
 
 

RABAT (25 agosto) – L'Italia sarà in primo piano nell'ambizioso programma dell'Agenzia spaziale europea (Esa) che ha per obiettivo l'esplorazione di Marte. Si cercherà di preparare il terreno alla prima spedizione europea con uomini a bordo sul pianeta rosso, prevista per il 2030. Il nostro Paese ha partecipato economicamente al progetto europeo “ExoMars” con l'invio di un rover-laboratorio per il 2013. “ExoMars” è soltanto una parte del più complesso programma “Aurora” che mira all'eplorazione dell'intero sistema solare.

Non solo, la Scuola internazionale per la ricerca nelle scienze planetarie (Irsps), fondazione no-profit dell'università Gabriele D'Annunzio di Pescara, ha presentato oggi ai responsabili dei programmi di esplorazione dell'Esa alcuni siti del deserto marocchino che, per le loro caratteristiche, sono considerati luoghi ideali per i test di simulazione degli atterraggi automatici e del movimento dei rover. A circa 500 chilometri da Marrakech, nel Sahara, l'istituto di ricerca italiano, con il supporto dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), illustrerà la sperimentazione nei luoghi sosia di Marte, chiamati proprio “analoghi marziani”.

«Quello che stiamo facendo – ha affermato il direttore dell'Irsps, Gian Gabriele Ori - si basa sull'esperienza che abbiamo avuto con la Nasa, a partire dalla fine degli anni '90, circa gli esperimenti con i rover. Le prime simulazioni sono state fatte nei deserti californiani, ma in quell'ambiente, molto più strutturato rispetto a Marte, era più facile dare ai rover punti di riferimento per individuare luoghi e percorsi. Il deserto del Sahara, invece, con i suoi panorami ampi e rilievi smussati, è molto più simile al paesaggio marziano e di conseguenza si presta molto meglio alle simulazioni».

E' un evento di particolare importanza per l'Italia in quanto è la prima volta che il nostro Paese partecipa a un programma europeo così vasto, come ha fatto notare Simona Di Pippo, responsabile dell'Unità di osservazione dell'universo dell'Asi e presidente del comitato di programma dell'Esa per il “volo umano”, microgravità ed esplorazione. «Con orgoglio è possibile affermare – ha aggiunto la Di Pippo -, che l'intero programma è guidato nella sua realizzazione industriale dalla Thales Alenia Space Italia ed è italiana anche la responsabilità del modulo di discesa, del sistema di carotaggio e di distribuzione e ancora del sistema innovativo del paracadute di discesa e del centro di controllo delle operazioni dei rover sulla superficie».

La prossima scommessa per l'Italia è riuscire a far affidare il coordinamento dei test sugli “analoghi marziani” a una struttura istituita presso il centro Esrin dell'Esa che si trova a Frascati. L'operazione servirebbe anche a rilanciare l'Esrin, obiettivo che è stato discusso con l'Esa e che è stato recentemente sottoposto all'attenzione del ministro per l'Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Tra le proposte, ha aggiunto Simona Di Pippo, «c'è quella di considerare l'Esrin, tramite un centro co-gestito da Asi ed Esa, il cuore di un network dedicato agli analoghi marziani».

 
     
 

Data: 26 agosto 2007

Fonte: Il Messaggero

Link: http://www.ilmessaggero.it

 
 

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