"Cari
wikipediani, vi ringrazio molto per aver partecipato a
quest'esperienza assolutamente affascinante". Con questo
messaggio il giornalista A.J. Jacobs, del mensile
statunitense Esquire, ha celebrato un esperimento
giornalistico unico nel suo genere e perfettamente riuscito:
la scrittura corale di un articolo che l'autore ha proposto
alla comunità degli utenti di Wikipedia, l'enciclopedia
online gratuita e a contributo libero.
Il Los Angeles Times
racconta: "Il 20 settembre A.J. Jacobs, con la complicità
del creatore dell'enciclopedia Jimmy Wales, ha messo alla
prova gli utenti affezionati di Wikipedia pubblicando sul
sito un suo pezzo volutamente infarcito di errori di
contenuto e tipografici".
Il testo è stato poi "dato
in pasto" ai duecentomila visitatori quotidiani del sito
che, come fa notare Jacobs, "sono tre volte più numerosi
degli operai che hanno costruito le piramidi d'Egitto". Il
giornalista ha scritto una breve introduzione per invitare i
navigatori a intervenire sul testo, spiegando che il mensile
avrebbe pubblicato sia l'articolo originale sia quello
modificato. Solo tre giorni dopo, il testo era stato
modificato almeno cinquecento volte da 75 diversi utenti.
La versione finale – le
modifiche sono state bloccate il 23 settembre – comincia ora
con una domanda curiosa: "Qual è lo statuto giuridico del
lancio dei nani?" e continua con una lunga dissertazione
sull'argomento. L'esperimento è quindi andato a buon fine,
tanto da meritarsi i complimenti di Steve Outing,
specialista di stampa online e autorevole collaboratore
dell'istituto Poynter, che ha sede in Florida.
Lanciata nel gennaio del
2001, "oggi la cyberenciclopedia di Wikipedia conta più di
un milione di voci, è disponibile in 109 lingue, compresi
molti dialetti. È facile, gratuita e rapida da consultare,
come suggerisce il suo nome che deriva dall'hawaiano wiki
wiki che significa, per l'appunto, 'veloce'".
Di fronte a un successo così
travolgente, non mancano naturalmente i detrattori: l'ex
curatore dell'enciclopedia Britannica, Robert Mc Henry, ha
paragonato Wikipedia a "un bagno pubblico". Tutta invidia?