Qual era il gas che consentiva ai sacerdoti
dell'Oracolo di Delfi di cadere in trance e fare le
loro profezie? E' questa la domanda alla quale hanno
cercato di dare una risposta uno studio italiano
pubblicato sulla rivista Geology e condotto da
esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia.
L'Oracolo di Delfi era uno dei maggiori centri
religiosi dell'antichità classica e meta di molti
pellegrinaggi alla ricerca di consigli e profezie su
che cosa fare sia nella vita privata che nella vita
pubblica.
Il sacerdote che officiava era sempre una donna,
chiamata la Pizia, che stava appollaiata su un
tripode a inalare i fumi che venivano emessi dal
suolo e che inducevano una trance, nel corso della
quale venivano pronunciate le profezie.
Omphalos - pietra scolpita situata a
Delfi, nel Tempio di Apollo, da cui la Pizia
diffondeva i suoi oracoli
All'inizio del 20esimo secolo, la storia era stata
considerata un mito, dal momento che una serie di
scavi condotti nella zona del tempio di Apollo non
portarono alla luce nessun tipo di frattura del
suolo da cui sarebbe dovuto uscire il gas.
Alla fine degli anni Novanta, un geologo americano
Jelle de Boer aveva però suggerito che due faglie
che si incrociavano sotto il tempio potevano essere
state la fonte dei vapori. De Boer aveva anche
trovato tracce di etilene, uno stimolante del
sistema nervoso centrale che può produrre euforia,
all'interno di una sorgente di acqua locale.
Giuseppe Etiope dell'Istituto è però scettico su
quanto scoperto da de Boer. Secondo lui, il calcare
al di sotto del tempio non potrebbe aver contenuto
quantità tali di etilene da indurre le trance della
sacerdotessa e nemmeno causare l'odore dolce citato
dallo storico greco Plutarco, che nel primo secolo
dopo Cristo era stato un alto sacerdote del tempio.
Il team di Etiope ha studiato Delfi con un sensore
laser e ha scoperto solo tracce di etilene ma
quantità più significative di anidride carbonica e
di metano. Secondo il ricercatore italiano, se
effettivamente le sacerdotesse subivano effetti
neurotossici dal gas, questo era con più probabilità
anidride carbonica o metano, che causavano una
carenza di ossigeno.
Secondo Etiope, l'odore dolce segnalato da Plutarco
potrebbe essere stato causato da fumi di benzene
causati dalle sorgenti locali.