Chiarito il mistero della morte dell'Imperatore
francese. Non fu avvelenato.
Napoleone Bonaparte morì per un
cancro allo stomaco in uno stadio molto avanzato.
A rivelarlo, uno studio dello University of Texas
Southwestern medical center pubblicato dalla rivista
Nature Clinical Practice Gastroenterology &
Hepatology.
Il cancro dell'imperatore francese morto circa 200
anni fa, avrebbe avuto origine da un'ulcera causata
da un'infezione batterica allo stomaco.
Le nuove ricerche smentiscono dunque le voci di un
avvelenamento da arsenico che si sono aggirate
intorno alla scomparsa del grande condottiero a
partire dal 1961, quando fu ritrovata una grande
quantità di arsenico in alcuni capelli di Napoleone.
La nuova ricerca ha escluso questa ipotesi, non
essendo emerso alcun effetto tipico di avvelenamento
da arsenico dai registri dell'autopsia compiuta
all'epoca della morte.
Durante lo studio sono state applicate tecniche
patologiche e metodi moderni per la determinazione
dello stadio del tumore che hanno escluso anche la
predisposizione ereditaria al cancro (il padre era
morto di tumore) e hanno indicato nell'infezione
batterica gastrica l'origine del cancro allo
stomaco.
Secondo i ricercatori, anche se fosse riuscito a
scappare dal suo esilio finale nell'Isola di
Sant'Elena, le pessime condizioni di salute non
avrebbero permesso a Napoleone di giocare un ruolo
decisivo nello scenario europeo. In base ai rapporti
medici dell'epoca, negli ultimi sei mesi di vita il
suo peso era diminuito di almeno dieci chili.
Napoleone morì esiliato nell'isola di Sant'Elena,
nell'Oceano Atlantico, il 5 maggio del 1821.
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