L’inno italiano? Si cantava in sardo

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Solo un italiano su venti conosce almeno la prima strofa dell’inno di Mameli. Questo il risultato dell’indagine che ha “travolto” l’inno nazionale, per alcuni ancora bello, secondo altri troppo vecchio, da sostituire con qualcosa di moderno o con il “Va pensiero” di Giuseppe Verdi. Chissà se agli italiani piacerebbe “S’Hymnu sardu nazionale”, il primo inno che ha preceduto quello di Mameli, in auge quando il nostro Paese era Regno di Sardegna e poi Regno d’Italia. Il professor Francesco Cesare Casula, direttore dell’Istituto di storia dell’Europa Mediterranea del Cnr di Cagliari, ha recuperato nell’archivio dell’auditorium della città sarda lo spartito originale, composto da Giovanni Gonella ed eseguito per la prima volta nel teatro Civico di Cagliari il 20 febbraio 1844 sulle parole di Vittorio Angius. “L’inno - spiega Casula - fu sempre tenuto in gran conto dai sovrani e fu eseguito l’ultima volta, ufficialmente, nel 1937 dal coro della Cappella Sistina, diretto da Lorenzo Perosi”. In quell’occasione fu suonato per espresso desiderio di Vittorio Emanuele III in apertura e chiusura della cerimonia di conferimento della “Rosa d’Oro” alla regina Elena da parte di Pio XI. “Fino ad allora – continua Casula - S’Hymnu sardu nationale, scritto in campidanese, si affiancava alla preesistente Marcia Reale la quale, solo dopo la proclamazione della Repubblica, fu sostituita nel 1947 in via provvisoria (divenuta permanente per prassi) con l’inno Fratelli d’Italia”.
In tempi più recenti S’Hymnu sardu nationale è stato suonato dalla banda dei Carabinieri al Quirinale il 29 maggio 1991 in omaggio all’origine sassarese dell’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga, durante il tradizionale ricevimento offerto al corpo diplomatico straniero per la festa della Repubblica; e, infine, è stato eseguito al momento delle sue dimissioni da Capo dello Stato il 28 aprile 1992.

 
   

Data:

Autore: Francesco Cesare Casula, Istituto di storia dell’Europa Mediterranea del Cnr, Cagliari, tel. 070/403670 – 070/403635, cell.347/1933992, e mail: casula@isem.cnr.it

 

 

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