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Com’è vista e trattata l’informazione ufologica? Cosa accade in Italia ed all’estero?

L’informazione e l’Ufologia

Dall’italiano Focus all’inglese BBC fino al russo Prava.

Di M. Campaniolo 

Troppo spesso la “materia” ufologica,  ad esclusione di quanto accade nelle riviste e nei periodici di settore, viene ad essere relegata, dall’informazione in generale, in rubriche di curiosità, in spazi dedicati al mistero, al fantascientifico.

Nei casi di avvistamento arriva ad essere “ospitata” tra le pagine della cronaca locale e, spesso, “condita” con un pizzico di sufficienza ed ilarità. A tal proposito ricordo molto bene come il correttore di bozze di un importante giornale regionale italiano corresse, senza porsi alcun dubbio di errare, il termine “funzionario”,  già indicato dall’autore del pezzo, con il termine “visionario”…. Poteva essere diversamente?). Atteggiamenti di questo tipo sono sì frequenti e deprecabili ma lo sono alla stessa stregua della totale mancanza di senso critico o di un, seppur accennato, tentativo d’indagine giornalistica.

Rarità nel campo dell’informazione italiana è la scelta fatta dal mensile di divulgazione scientifica “Focus” che, alla materia ufologica, oltre a frequenti articoli d’approfondimento, dedica una rubrica fissa aperta ai lettori che possono porre domande in relazione ad eventuali avvistamenti e ricevere una prima risposta interpretativa. Molti lamentano il fatto che l'interpretazione che si potrà leggere su un mensile come Focus sarà sempre e comunque di natura "scettica" ma non penso di condividere totalmente tale obiezione. Credo che la ricaduta in termini di "dignità" data alla materia sia non da sottovalutare come il fatto che, per la prima volta, si dia una parvenza di "normalità" nell'affrontare argomenti di tipo ufologico.

Internazionalmente parlando, tra i quotidiani di grande tiratura ed i programmi giornalistici con sito Web che si occupano di ufologia, spiccano l’inglese “BBC” e la “Pravda” russa.

Proprio della Prava ci occuperemo in modo particolare; suona singolare non solo questa apertura all’ufologia di un paese tradizionalmente “conservatore e rigido”, accusato spesso e volentieri, un tempo e non a torto, di eccessiva censura e che oggi, al contrario, viene visto con una certa diffidenza per la tendenza a “vendere” storie che, molto spesso, si sono rivelate assolutamente prive di fondamento ed utili solamente ad “alleviare” lo stato di bisogno economico di chi è affetto da “spavalderia intellettuale”.

La Prava non può certo garantire, col suo nome e la sua tradizione, (come non può farlo nemmeno la BBC) la veridicità di quanto pubblicato ma è da elogiare il tentativo operato di includere, e qui la singolarità, la materia ufologica nella sua rubrica di “Scienza e Cultura” conferendole una dignità pari, pur non essendo essa stessa una scienza, a tematiche di fisica, d’astronomia, di medicina ecc….

Il  27 gennaio 2004, a firma Александр ДРЕМИН, veniva pubblicato un interessante articolo di argomento ufologico che riprende il rapporto esistente tra Autorità Militare e fenomenologia ufologica, in terra Sovietica prima e Russa poi. Ripercorriamolo insieme.

L’esercito sovietico ha combattuto gli ufo.

I militari sovietici hanno incontrato molti ufo; forse per questa ragione, alla fine degli anni sessanta, un laboratorio segreto di ricerca sugli oggetti volanti è stato creato in Unione Sovietica.

I ricercatori ufo lamentano spesso la tendenza dei militari sia a nascondere i casi ufologici che a disseminare, al proposito, false informazioni; gli ufficiali dell’armata non sono interessati alle dispute sulle civiltà aliene, sono interessati altresì a conoscere ciò che una presenza ufo può comportare per l’attrezzatura militare e per il personale.

1947. I proiettili antiaerei del Distretto Militare del Transcaucasian colpirono un oggetto volante a forma di sigaro che proveniva dalla parte della frontiera turca. L’oggetto volante volava ad una altitudine al di sotto dei 4000 metri ed i proiettili russi erano in grado di raggiungere un obiettivo ad una altitudine fino a 12000 metri ma, in quel momento, il fuoco sparato non riuscì a danneggiare il sigaro; il sigaro aumentò la sua velocità e volò al di sopra delle montagne. Questo “incidente” avrebbe potuto causare molti problemi poiché, all’inizio, le guardie di frontiera e le navi militari avevano mancato l’obiettivo; inoltre, all’epoca, i militari non furono capaci di seguire la traiettoria dell’oggetto volante al di sopra  del territorio del paese. Il Comando del Distretto di Frontiera ordinò dai monitor di non dischiudere l’informazione che l’oggetto raggiungeva una velocità di 2000 km orari.

Un caso simile avvenne nel 1984 nel Distretto Militare del Turkestan; vicino alla città di Astrakan il sistema di difesa aerea notò un oggetto a forma di pallone che volava ad una altitudine di 2000 metri lungo la riva del Caspio nella direzione della frontiera di stato. L’oggetto non rispose alle richieste dei militari fatte alla radio; due caccia decollarono ma non furono capaci di “portare giù” l’oggetto. Dopo essere stato bombardato, l’oggetto è disceso fino  a 100 metri e a questa bassa altitudine gli aerei non furono capaci di seguirlo e sparare. Pur sotto il fuoco, l’oggetto non variava la sua andatura (che rimaneva regolare) superava le molte unità militari che poterono fotografarlo. Vicino alla città di Krasnoyarsk i militari tentarono di far atterrare l’oggetto utilizzando un elicottero ma il pallone aumentò la sua altitudine tant’è che l’elicottero non potè raggiungerlo. Dopo aver finito tutte le sue munizioni, l’elicotterò atterrò mentre, il pallone, bruscamente volò nella direzione del mare e sparì dagli schermi radar.

Nella stessa area una scena simile avvenne più tardi: l’oggetto aveva una forma cilindrica e dimostrò la sua invulnerabilità. Tale dimostrazione poteva essere lo scopo del suo volo poiché quell’ufo mantenne un’andatura di 100 chilometri orari.

Si può pensare che i tentativi di abbattere tali oggetti, unica forma di “contatto” che i militari hanno avuto con questi oggetti volanti, sia un atteggiamento “inumano” ma cosa avrebbero potuto diversamente fare se gli oggetti si dirigevano verso la direzione della Frontiera di Stato e se esisteva un preciso ordine di distruggere questi oggetti?

Nel 1985 vicino alla città di Krasnovodsk la stazione radar sotto il comando del Capitano Valuev registrò il passaggio di un oggetto di 1000 metri a forma di disco. L’oggetto era immobile e qualche tempo dopo un oggetto più piccolo, di soli 5 metri, volò fuori da questo e atterrò nei pressi del promontorio di Krasnovodskaya. Le navi petroliere si diressero in quell’aria ma quando raggiunsero l’obiettivo ad una distanza di 100 metri, l’oggetto decollò fermandosi un chilometro più avanti. Questo si verificò per cinque volte. Poi l’oggetto volò a velocità elevata, raggiunse l’oggetto più grande e sparirono insieme lungo lo spazio.

Alla fine degli anni sessanta fu creato un laboratorio segreto di ricerca su tali oggetti volanti ed uno dei compiti di questo laboratorio era la ricerca sull’anti-gravità, ricerche tenute segrete. L’area dove tutto ciò avveniva era vicino alla città di Kapustin. Alla fine del giugno del 1971 i militari videro, al di sopra di quest’area, un oggetto volante nero a forma di sigaro che fluttuava al di sotto delle nuvole ad una altitudine di 800 metri; l’oggetto era lungo 25 metri ed aveva un diametro di 3 metri. Non aveva né stabilizzatori, né ali, né motori e si muoveva ad una velocità di 150 chilometri orari non producendo alcun rumore. Nel 1978, il Ministro della Difesa sovietico accetto di fare una dichiarazione in un programma alla Network MO. L’Unità militare speciale nella città di  Mytishi aveva il compito di collezionare dati e di addestrare delle truppe spaziali designate per combattere possibili minacce dallo spazio.

All’inizio dell’agosto 1987, cinque soldati del Distretto Militare di Leningrado andarono al nord della regione di Karelia in missione speciale. Fu ordinato loro di fare la guardia ad un oggetto di origine sconosciuta che era stato trovato sul territorio di un’altra Unità Militare vicino alla città di Vyborg. L’oggetto era lungo 14 metri, largo 4 metri e alto 2 metri e mezzo. Non aveva né porte né portelli e tutti i tentativi di aprirne la calotta furono vani. I militari provarono a romperne alcune parti ma furono capaci soltanto di prendere alcune sbarre dalla struttura. Alla fine di settembre l’oggetto sparì dall’hangar senza lasciare traccia.

 

Andrey Nesterov è il giornalista delle Prava che si è occupato di tradurre il testo dal russo in lingua inglese http://english.pravda.ru/science/19/94/378/11873_UFO.html  L’articolo, di Александр ДРЕМИН (Alexander Dremin) è visionabile, in lingua originale, qui http://www.anomalia.narod.ru/photo/120.htm . L’articolo contiene due immagini a corredo.

Un ringraziamento alla preziosa collaboratrice di Space Freedom, la dottoressa Giuseppina Cusenza.

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