Una calda mattinata, qualche
giorno fa. La barca con a bordo due nuclei
familiari, cinque persone in
tutto, si avvicina lentamente alla costa oltre
l'Irto, per approdare a una
piccola, solitaria e irraggiungibile spiaggetta
accessibile solo dal mare.
Imprenditori, professionisti: sono gente che non
crede alle favole. Per questo,
appena messo piede sulla piccola spiaggia,
restano molto stupiti nel notare
sulla sabbia intatta alcune grosse orme
d'un animale piuttosto pesante,
a giudicare da come sono profonde e incise.
Non solo. Da come sono disposte
quelle impronte, una dopo l'altra,
sembrerebbe passato da lì un
animale a due zampe. Uno della comitiva ha con
sé la macchina fotografica.
Poggiato accanto alle orme il suo orologio (per
avere la "scala" delle
dimensioni di quella zampa) fotografa tutto.
Rientrati a casa, quei cinque
amici si lambiccano per un po' cercando di
capire quale animale abbia
percorso quella spiaggetta fra l'Irto e
Capocolonna: una bestia grossa e
pesante con due zampe sole? Ci hanno
portato al giornale le foto
delle orme con la speranza che, pubblicate le
immagini, qualcuno possa svelare
questo piccolo mistero. «Niente nomi, per
carità - hanno chiesto - non
vogliamo dare l'impressione di gente che vuole
apparire a tutti i costi».
Quello che non sanno, quei signori, è che quelle
strane orme compaiono per la
seconda volta nella nostra zona dopo quattro
anni. Era infatti il 20 marzo
1999 quando presso Capocolonna numerose
galline vennero trovate morte,
addentate, completamente dissanguate, ma non
mangiate. Sul luogo furono
ritrovate impronte di un animale. Viste oggi,
sono identiche a quelle
fotografate giorni fa sulla solitaria spiaggetta.
Allora venne subito escluso che
l'autore della strage delle galline potesse
essere un predatore locale come
una volpe, sia per le dimensioni, che per le
modalità. Uno scherzo di
buontemponi in tutti e due i casi? Tutto è
possibile, anche questo. Certo è
che quattro anni or sono la faccenda venne
presa sul serio, ed ebbe un'eco
sulle riviste specializzate in tutto il
mondo. Si ipotizzò che l'animale
potesse essere addirittura una tigre,
magari fuggita da un circo. Del
fatto si occupò la "Gazzetta del Sud" con
grande risalto. E furono proprio
le foto pubblicate sul giornale che
indussero un giovane ufologo
crotonese, Emanuele Labruzzo, a mettere
nientemeno in relazione la
strage delle galline di Capocolonna con fatti
misteriosi avvenuti in America
Latina a partire dal 1995. Secondo Labruzzo
l'animale non era né una tigre
né un predatore locale, ma addirittura il
famoso e misterioso "chupacabras".
A suo parere l'impronta lasciata sul
luogo dal misterioso essere era
identica a quelle ritrovate in vari paesi
centroamericani in circostanze
analoghe: insomma, a Capocolonna anche a
Portorico, in Messico, in
Nicaragua, in Guatemala, in Costarica si erano
verificati eccidi di animali con
tecnica identica: il dissanguamento.
Qualche mese dopo, del fatto di
Capocolonna si occupò la rivista
specialistica di ufologia
"Dossier Alieni" che illustrò la teoria di
Labruzzo, citando come fonte
proprio gli articoli comparsi su questo
giornale nel marzo e nell'agosto
del '99. E non si trattererebbe dell'unico
episodio del genere Italia. I
numerisissimi siti internet specializzati in
misteri più o meno insondabili,
segnalano almeno altri due eventi simili: in
provincia di Lecce nel 1996 e
nel 2002 in provincia di Lucca. Sul
"chupacabras", letteralmente
succhiacapre, esiste una sorprendente
bibliografia, anche se un pò
monotona. Riviste e siti internet come "Mondo
misterioso", "Ufologia", "Il
Mistero" continuano ad occuparsi del fenomeno.
L'essere misterioso a due zampe
sarebbe stato avvistato da allora in vari
paesi sudamericani, recentemente
anche Argentina e Cile. Anche negli Stati
Uniti si segnalerebbero
apparizioni, addirittura in un periodo precedente la
comparsa in Sudamerica a partire
dal 1995. E qualcuno ha addirittura posto
in relazione col misterioso
animale addirittura alcuni strani episodi
avvenuti nelle Isole Britanniche
nel XIX secolo! Su cosa sia il
"chupacabras" ci sono le più
varie, strane e, in qualche caso, assurde
teorie. Gli ufologi sostengono -
ovviamente - che si tratta di un essere
alieno, proveniente dallo
spazio. Alla fine del 1994 a Portorico ci
sarebbero stati avvistamenti di
oggetti volanti non identificati. Dopo pochi
mesi nell'isola caraibica si
sarebbero verificate stragi di animali.
Un'altra teoria mette in
relazione lo strano essere con una manipolazione
genetica sfuggita di mano ai
suoi autori. Anche gli scienziati pazzi,
insomma. Da qualche laboratorio
sarebbe venuto fuori un bizzarro ibrido
animale. Altre tesi più
razionalistiche considerano il "chupacabras" una
leggenda: versione sudamericana
del vampiro della tradizione culturale
europea e mediorientale. A noi
basterebbe sapere di che razza di animale
sono le orme fotografate a
Capocolonna quattro anni fa, le stesse
sull'irraggiungibile spiaggetta. |
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