I russi sognano aereo-astronave da fantascienza
 

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Sperando di riagganciare gli Usa entro un decennio nel settore aerospaziale, studiano un velivolo in grado di viaggiare da Mosca a New York in 50 minuti 

 

Si chiamerà Cosmoplano e potrà combinare le prestazioni di un aereo, decollando e atterrando da un aeroporto, e di un'astronave, volando ai limiti della stratosfera e portando anche carichi nello spazio; potrà portare passeggeri da Mosca a New York in 50 minuti. Si tratta di un sogno fantascientifico sul quale però un nutrito team di scienziati e tecnici russi è già concretamente al lavoro, di un sogno con cui la Russia spera di 'riagganciare' gli Stati Uniti nella corsa allo spazio in un non lontano futuro.

Per la verita l'idea non è del tutto nuova. Gli americani stanno già lavorando a qualcosa di simile da un paio di anni con un consorzio di centinaia di imprese, spiega in un'intervista al periodico russo Itoghi, il prof. Ivan Obratsov, dell'Istituto di Meccanica applicata dell'Accademia delle Scienze di Mosca, uno dei padri dello shuttle russo Buran (volato una sola volta nel 1988) e ora parte dell'equipe di scienziati di diversi istituti che da quattro mesi sta lavorando al progetto Cosmoplano.

Il principio - sottolinea Obratsov - è quello di un grande aereo dalle peculiari caratteristiche aerodinamiche e con potenti motori che combinano la tecnologia del jet a quelli del razzo, che bruciano ossigeno e idrogeno liquido o kerosene. Nei modellini e nelle animazioni 3D, il velivolo ha assunto per ora la forma di un grande pesce alato - un razza o una manta - dal contorno arrotondato, quasi circolare, con un piccolo muso a ogiva e due grandi pinne di coda inclinate. Il Cosmoplano dovrà poter decollare da una pista di aeroporto e, grazie alla sua forma aerodinamica, portarsi ad una quota di circa 80.000 metri.

A questo punto entrerebbe in funzione una sorta di secondo stadio cilindrico, fino a quel momento incorporato nel muso, in grado di sganciarsi dal modulo principale e di trasportare un carico commerciale o umano nello spazio vero e proprio, ad una quota orbitale, e qui liberare o catturare satelliti o rifornire stazioni spaziali. Potrà insomma svolgere le funzioni che oggi competono agli shuttle e per rientrare dovrà discendere ad una quota dove potrà essere 'agganciato' e riportato a terra da un altro cosmoplano.

Il velivolo, liberatosi del secondo stadio, potrà raggiungere una quota sub-orbitale di 100-200 chilometri e percorrere grandi distanze in poco tempo volando a 20-25 volte la velocità del suono. Potrebbe cioè venire impiegato per trasportare carichi di 50-100 tonnellate o fino a 600 passeggeri, che teoricamente da Mosca potrebbero raggiungere New York in 50 minuti, San Francisco in un'ora e Sydney in un'ora e mezza.

I costi del biglietto? 'Stando ai nostri calcoli - dice Obratsov - inizialmente potrebbe costare all'incirca 15.000 dollari, ma non mancherà già da subito chi si mostrerà interessato'. Poi - aggiunge lo scienziato - il prezzo calerà quando entrerà a regime. Il progetto ha un costo stimato di 6 miliardi di dollari e potrà vedere la luce con un prototipo operativo non prima di 10-15 anni. Ma i costi in prospettiva saranno infinitamente minori rispetto a quelli normalmente richiesti con le tecnologie attuali: se per portare in orbita un chilo di carico con un vettore a razzo oggi si spendono circa 7-10.000 dollari e 20 mila dollari con una navetta shuttle, il cosmoplano, spiega Orbatsov, consentirà di ridurre il costo a soli 100 dollari.

Calcoli, progetti e modelli di per sé costituiscono già una mole di materiale sufficientemente esauriente, secondo Obratsov, che spiega che del cosmoplano esiste già un modellino in scala 1/25 che ha già ricevuto il battesimo dell'aria, compiendo un volo telecomandato ad alta quota. Con queste credenziali il team che lavora al Cosmoplano intende presentarsi di qui a poco al cospetto del governo russo, che dovrà decidere se valga la pena di spendere 6 miliardi di dollari per rimmettersi in gara con gli Stati Uniti.

'Si tratterebbe di una rivoluzione paragonabile al volo umano o al primo volo spaziale', dice Obratsov. 'Del resto - aggiunge - nessuno aspetta la Russia sul mercato dell'alta tecnologia; se lo sono già spartito i Paesi più industrializzati del mondo. La Russia dovrà proporre da sola qualcosa, un prodotto che la imponga nuovamente su questo mercato. Altrimenti - conclude lo scienziato - il ritardo non lo recupererà mai più'.

 
   

Data: dicembre 2003

Autore:

Fonte: Newton

 

 

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