Alcuni ricercatori dell'università di Chicago sono convinti di avere scoperto il
gene responsabile dell'ingrandimento del cervello umano durante l'evoluzione, da
un antenato che abbiamo in comune con le scimmie all' umanità di oggi. Il gene,
che si chiama Abnormal Spindle-Like Microcephaly è collegato, quando
imperfetto, a una grossa riduzione del cervello umano. Per questo il team
condotto da Bruce Lahn ha pensato che potesse avere qualcosa a che fare con le
dimensioni cerebrali.
Confronto tra cugini.
L'hanno perciò confrontato con geni simili presenti in altre scimmie e
specialmente con le antropomorfe (gorilla e scimpanzé) i nostri cugini più
prossimi. Il risultato ha dimostrato che il gene stesso è stato oggetto di
grandi cambiamenti durante l'evoluzione. La forma che si trova nell'uomo è
infatti differente da quella delle scimmie antropomorfe e decisamente diversa da
quella presente in alcune scimmie più lontane da noi evolutivamente (come il
macaco o alcune scimmiette sudamericane).
Sotto pressione, evoluzione veloce.
La conclusione è che questo gene è stato sottoposto a quella che gli
evoluzionisti chiamano "pressione di selezione". Il meccanismo fondamentale
dell'evoluzione, appunto la selezione naturale, cambia i geni con velocità
diverse. E più un gene è modificato, più l'organismo cambia di conseguenza.
L'evoluzione ha quindi, secondo i ricercatori, profondamente modificato proprio
il gene che influenza la dimensione del cervello, specialmente a partire dal
periodo in cui avvenne la divisione delle due linee che portano allo scimpanzé e
all' uomo. Da qui a pensare che questo gene sia fortemente implicato nell'
evoluzione del cervello (e non solo nella sua crescita) il passo è breve. |
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