GROSSETO. L'aeroplano è stato più veloce del bolide di Formula uno. Maurizio
Cheli, l'astronauta, ha battuto il sei volte campione del mondo Michael
Schumacher.
Adesso tutti si affrettano a dire che non era una vera gara, quella che ieri,
all'aeroporto di Grosseto, ha contrapposto l'Eurofighter Typhoon (Tifone), il
caccia europeo presto in dotazione all'Aeronautica militare, alla Ferrari
F2003-GA, la monoposto che porta il nome dell'Avvocato. Ma si sa, a Schumacher
non piace perdere e anche stavolta avrebbe probabilmente voluto essere lui il
primo a tagliare il traguardo. Riscattando così Tazio Nuvolari, che nel 1931
perse contro un biplano Caproni 100 (quella gara è stata ieri ripetuta, e
l'automobile è stata sconfitta di nuovo), e bissando il successo di 50 anni
dopo, quando Villeneuve distaccò un F104, altro aereo da caccia.
Invece, Schumi è finito davanti una sola volta. Le altre due ha visto l'Efa
sfrecciargli alla destra, superarlo e poi impennarsi in alto, nel cielo. "Senza
la pioggia ci sarebbe stato un alto livello di grip", cioè di aderenza, ha detto
il ferrarista.
Come a dire che in condizioni ottimali - e ieri a Grosseto non c'erano, perché
era freddo e pioveva, fatto che non ha scoraggiato i circa 60 mila spettatori
presenti - forse la gara avrebbe avuto un altro esito.
Sta di fatto che la Rossa di Schumi ha vinto solo la prima prova, quella sul
tragitto più breve: 600 metri percorsi in 9.4 secondi, contro i 9.6 dell'Efa, ad
una velocità di 294 chilometri orari al traguardo. Nelle altre due prove la più
alta velocità raggiunta non è bastata a compensare il divario con l'Efa. Sui
1.200 metri il distacco maggiore: la Ferrari ha percorso la distanza a 308
chilometri orari in 16.7 secondi, contro i 14.2 del caccia. Nella terza ed
ultima prova, sui 900 metri, la monoposto di Schumi è arrivata al traguardo a
305 all'ora: 13.2 secondi il tempo; 13 netti quello dell'aeroplano.
|
|