Se gli extraterrestri
esistono avremo presto loro notizie. Non è
un'affermazione dettata dall'esperienza extrasensoriale di qualche mago
o
santone, ma la predizione di un
astronomo basata su complicatissimi calcoli
matematici.
Seth Shostak lavora al SETI (Istituto per la Ricerca delle Intelligenze
Extraterrestri della California) e ha calcolato che, con computer sempre
più
potenti, entro i prossimi venti anni
saremo in grado di captare e analizzare
segnali radio da altre eventuali civiltà. L'astronomo Frank Drake nel
1961
trasformò in fattori matematici alcuni
aspetti della galassia, calcolando
quante sono le stelle con i pianeti su cui ci sono probabilità di vita.
Shostak ha ripreso la stessa formula matematica.
ET
telefona terra. Shostak ha stimato che nella galassia ci dovrebbero
essere tra le 10.000 e un milione di sorgenti radio e per scovare tracce
di
una qualche civiltà gli scienziati
dovranno, analizzare emissioni radio
provenienti da più di 100 miliardi di stelle, aiutati da computer
potentissimi.
Secondo i calcoli di Shostak, i calcolatori nei prossimi dieci anni,
progredendo alla stessa velocità degli ultimi 40 anni, saranno in grado
di
osservare e analizzare molte delle
emissioni radio spaziali, sufficienti a
scoprire se esiste qualche altra civiltà. Se entro venti anni però
nessun
alieno si sarà fatto sentire allora
potrebbe voler dire che siamo soli nella
galassia.
Attendere prego. Ma al SETI non tutti la pensano così: lo scienziato
Paul
Shuch afferma che se possiamo prevedere
l'avanzamento dei nostri mezzi, non
possiamo sapere se i nostri eventuali interlocutori spaziali sono in
grado
di comunicare con noi. Senza
considerare poi che per ricevere una risposta
da
una civiltà che si trovi tra i 200 e i 1000 anni luce ci vogliono
secoli.
Fonte:
http://www.focus.it/notizie/16533_2_8_21.asp
|
|
Per ora il tour operator che porti alla
ricerca degli extraterrestri non
esiste. Ma basterà aspettare qualche anno, diciamo una ventina, per
andare
in vacanza nello spazio e conoscere
davvero quegli esserini che popolavano
solo i nostri film di fantascienza. Non che esistano davvero, per ora
non si
può dire. Ma gli scienziati non
smettono di sperare.
In
particolare l'astrofisico Seth Shostak, responsabile del Seti, un
istituto californiano all'avanguardia nella ricerca e nell'ascolto di
segnali extraterrestri, è convinto che ci saranno contatti ravvicinati.
Tanto per prepararci a riceverli con i dovuti onori, bisognerà sapere
anche
come sono fatti.
Shostak ritiene che "non dovrebbe essere più piccolo di un cane, né più
grande di un elefante" e avere "dalle quattro alle otto estremità". Le
forme
di vita extraterrestre, insomma, "non
assomiglierebbero né a un
aspirapolvere né a una radio portatile, ma a qualcosa che ci è già noto
sulla Terra". E non si può neppure aspettarli senza lanciare dei
messaggi.
Per Shostak il messaggio ideale da inviare dalla Terra sarebbe tutto il
corredo di bit del server di Google.
"Invierei nello spazio ogni bit che i computer centrali di Google
raccolgono
su Internet", compresa anche l'enorme
mole di messaggi pubblicitari. "Che
cosa c'è di meglio della pubblicità per parlare dell'umanità?", si
chiede l'
astrofisico. "Con i moderni
trasmettitori ottici ci vorrebbe meno di un
giorno per inviare tutta questo materiale e vi anticipo che questa idea
la
esporrò in un congresso a Vancouver".
Idee ardite, in verità. Ma gli scienziati, si sa, sono fatti così:
curiosi e
alla ricerca dell'ignoto. Certo l'astrofisico
a un tratto fa un passo
indietro: "Forse nella Via Lattea non
esiste nessuna civiltà intelligente",
dice durante un'intervista al quotidiano tedesco 'Sueddeutsche Zeitung'.
Ma
subito aggiunge: "O forse ve ne sono
milioni. Frank Drake, scienziato
teorico del Seti, dice che ve ne siano diecimila. Su questa base ho
calcolato un periodo di vent'anni per scoprire la prima fonte di segnali
intelligenti".
Per ora non ci resta che aspettare. Un'ultima annotazione: ci potrebbe
essere anche una vita extraterrestre non solo in forma biologica, ma
anche
in forme simili a quelle dei robot. E
se proprio non dovessimo scoprire
niente, neppure tra vent'anni, si può sempre riprendere un vecchio film
di
fantascienza.
Fonte:
http://www.rainet.it/news/articolonews/0,9217,83988,00.html |
|