La scienza spaziale si unisce alla battaglia contro il cancro
Tecnologie pionieristiche, che verranno utilizzate per trovare piccoli
pianeti orbitanti attorno a stelle al di fuori del nostro sistema
solare, sono già in fase di sviluppo per aiutare gli scienziati a
rilevare cellule nelle fasi iniziali del cancro.
L’ enorme quantità di luce emessa da una stella rende estremamente
difficile identificare un pianeta in orbita attorno ad essa, ma,
utilizzando una tecnica che combina i segnali di due o più telescopi,
gli astronomi dell’ESA sono in grado di creare un’eclissi di Sole
artificiale, che ‘neutralizzi’ gli effetti della brillante luce stellare
così che possa essere rilevata la luce più fioca di un pianeta.
Gli scienziati spaziali
europei hanno ulteriormente sviluppato la tecnica, riuscendo ora a
studiare persino l’atmosfera di questi pianeti. La missione Darwin
dell’ESA, che studierà fino a 1000 stelle vicine, sarà una delle prime a
utilizzare questa tecnica per raccogliere ulteriori informazioni che ci
aiuteranno a rispondere alla domanda: «Siamo soli nell’Universo?»
Alcuni scienziati nei Paesi Passi si sono però
entusiasmati per un’altra applicazione di questa tecnica rivoluzionaria.
L’organizzazione nazionale per la ricerca TNO/TPD ha sviluppato per uso
medico questa tecnologia di elaborazione delle immagini. Impiegando
questa tecnica, infatti, gli scienziati possono ora ottenere immagini di
pelle e tessuti con una risoluzione migliore rispetto a quelle
attualmente disponibili. Viene così utilizzata per studiare le
modificazioni nei vasi sanguigni e nella retina, ma potrebbe essere
adoperata anche come metodo di rilevamento precoce della crescita
cancerosa.
Non sarebbe comunque la prima volta che la tecnologia
spaziale viene applicata nella lotta al cancro. Un programma per
computer, sviluppato originariamente dagli scienziati europei per
rilevare sorgenti di raggi X nello spazio profondo, è stato modificato
per realizzare un sistema computer-assistito di riconoscimento precoce
dei melanomi della pelle.
Il software originale veniva utilizzato per bloccare
il ‘rumore’ di fondo nei segnali provenienti dallo spazio e riuscire
quindi a percepire i più deboli segnali emessi dai residui di esplosioni
di supernove.
Qui sulla Terra, un campione di superficie della
pelle viene scandito e quindi ingrandito 10 volte. Poi, il programma per
computer estrae le più piccole variazioni di colore, consentendo ai
medici di esaminare molto più chiaramente la presenza di irregolarità
nella crescita cellulare, associate ai melanomi maligni.
Fonte: ESA Italia