Alcuni ricercatori israeliani hanno sviluppato un nuovo metodo per
datare gli oggetti archeologici basato sulla superconduttività. La nuova
tecnica consiste nel misurare la magnetizzazione del piombo – usato
abbondantemente negli oggetti antichi – in campioni raffreddati a
temperature criogeniche. Il metodo, descritto in un
articolo
pubblicato sulla rivista “New
Journal of Physics”, potrebbe essere usato per datare tubature,
monete, bottiglie e altri oggetti.
Il piombo è stabile sotto molte condizioni e si corrode solo molto
lentamente in ossido di piombo e carbonato di piombo. A differenza dei
prodotti di corrosione, il piombo diventa superconduttore se raffreddato
al di sotto di 7,2 gradi Kelvin. Questo significa che, se il campione
viene posto in un campo magnetico a temperatura inferiore ai 7,2 gradi
Kelvin, la magnetizzazione del piombo sarà superiore di diversi ordini
di grandezza a quella dei prodotti di corrosione. È perciò ragionevole
supporre che il segnale magnetico proveniente dal campione sia dovuto
esclusivamente al piombo.
Shimon Reich e due colleghi del
Weizmann Institute of
Science hanno cominciato con il misurare la magnetizzazione di
piccoli dischi di materiale proveniente da diversi campioni. Questo ha
permesso loro di calcolare la quantità di piombo metallico presente.
Pesando poi i campioni, hanno potuto stabilire la differenza fra la
massa del piombo e quella dei prodotti di corrosione.
Poi gli scienziati hanno messo in relazione la massa dei prodotti di
corrosione per unità di superficie con l’”età archeologica” di diversi
campioni già datati provenienti dal sito di Tel-Dor in Israele. Fra gli
oggetti, vi erano artefatti di epoca persiana risalenti a 2500 anni fa e
altri vecchi soltanto 750 anni. Gli scienziati hanno scoperto che la
massa dei prodotti di corrosione di un campione era direttamente
proporzionale alla sua età. Pertanto, misurando questa massa grazie alla
superconduttività del piombo, si può determinare l’età del reperto.
“Finora – afferma Reich – non esisteva nessun metodo archeologico per
datare direttamente il piombo”.
I ricercatori affermano che la loro tecnica, in linea di principio, è
non distruttiva. I prodotti di corrosione, infatti, non devono essere
separati meccanicamente o chimicamente dal piombo metallico. Inoltre,
poiché la corrosione aumenta con il passare del tempo, la precisione
relativa di datazione dovrebbe migliorare con l’età del reperto
studiato. |
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