Chi ha inventato gli spaghetti?

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Forse messa la parola fine sulla disputa tra italiani, cinesi e arabi su chi inventò la celebre pasta

 

 

 

Pechino Un nuovo ritrovamento archeologico mette forse la parola fine alla querelle che da anni vede contrapposti italiani, cinesi e arabi: c hi ha per primo inventato gli spaghetti?

La stampa internazionale, infatti, ha dato largo spazio a una scoperta effettuata nella cittadina di Laja, nei pressi del fiume Giallo, nella zona nord ovest della Cina: un team composto da archeologi dell'Istituto di Geologia e Geofisica dell'Accademia delle Scienze Cinese, insieme ai colleghi dell'Istituto di Archeologia ha infatti ritrovato un piatto di spaghetti che è risultato avere circa 4.000 anni.

A quanto risulta dai primi accertamenti, il pasto venne interrotto a causa di un terremoto o di qualche altro evento del genere e il piatto è stato ritrovato capovolto e ricoperto da tre metri circa di sedimenti. Foto e testimonianze dell'avvenimento sono state pubblicate in esclusiva dalla rivista scientifica Nature .

Gli esami effettuati dagli scienziati cinesi hanno confermato ciò che alcuni esperti già sostenevano da tempo: sono stati i cinesi e non gli italiani o gli arabi a inventare gli spaghetti per primi!

"L'argomento è da sempre presente nelle discussioni a cena tra italiani e cinesi – spiega Beniamino Natale, corrispondente da Pechino dell'agenzia di stampa italiana Ansa ma se loro hanno sempre sostenuto di averli inventati, noi italiani abbiamo risposto che li abbiamo sempre cucinati meglio ".

Leggenda vuole che sia stato Marco Polo a raccontare in Italia dell'esistenza di questo tipo di pasta . " Qui in Cina, sempre bonariamente, oltre a sostenere di avere inventato tutto loro, e quindi naturalmente anche gli spaghetti, ci accusano perché proprio con Marco Polo avremmo sottratto i segreti di tale arte " prosegue Natale.

La storia degli spaghetti inizia oltre mille anni fa. Oggi, grazie ai documenti ritrovati e alle testimonianze in diversi scritti, anche gli esperti italiani riconoscono la paternità cinese dell'invenzione. "Questa scoperta non mi stupisce" rivela Paolo Petroni, consigliere nazionale dell'Accademia italiana della cucina e autore "Spaghetti amore mio" , (Edizioni Il Centauro – 2005). "Era già abbastanza noto che fossero stati loro i primi a creare gli spaghetti in tempo remotissimo, la datazione era incerta. Ma la vera disputa riguarda lo spaghetto essiccato, del quale non sappiamo quasi nulla ".

L'arte dell'essiccazione è la vera discriminante nella produzione degli spaghetti: deve avvenire dall'interno verso l'esterno, e non viceversa altrimenti la pasta marcisce. I primi documenti italiani in cui la pasta essiccata – e cioè a lunga conservazione, così come la conosciamo oggi – viene nominata, risalgono al 1100, molto prima del 1295, anno in cui Marco Polo scrisse il Milione. "Furono gli arabi a portare in Italia gli spaghetti – sostiene Petroni –; alcuni testi rivelano come in Sicilia, intorno all'anno 1000 , fossero già presenti e da lì esportati in tutto il Mediterraneo ".

Ma non si sa con certezza se il procedimento di essiccazione venne inventato dagli arabi o se lo impararono da qualcun altro . "Manca nella ricostruzione storica l'anello di congiunzione tra l'invenzione cinese della pasta fresca e l'inizio dell'uso dell'essiccazione " conferma il consigliere nazionale dell'Accademia italiana della cucina.

Come hanno accolto in Cina questa notizia? "Al momento, dalle nostre fonti ufficiali, non risulta alcuna notizia riguardante il ritrovamento di spaghetti atavici : non posso pertanto confermare la veridicità della notizia da parte cinese ", spiega Paolo Alberto Volpe di China Radio International .

Anche se in base agli ultimi ritrovamenti e ad alcuni documenti pare ormai certo che non furono gli italiani a inventare gli spaghetti, quello che è certo è che oggi questo prodotto viene associato immediatamente al "Bel Paese" in tutto il globo. "Questo – dice ancora Pieroni - è dovuto a un semplice fatto: solo in Italia c'erano le condizioni climatiche ideali affinché questo processo si verificasse al meglio. Una tradizione poi completamente persa negli anni negli altri Paesi". I primi pastifici della storia risalgono al 1794, a Savona, e nelle zone limitrofe, come Genova e Imperia . Solo negli anni successivi si diffusero anche a Napoli e nel resto del Paese.

Il futuro degli spaghetti è incerto, dopo che l'Unione Europea ha ratificato la possibilità di chiamare con quel nome anche la pasta realizzata con farina di grano tenero o con una miscela di grano duro e tenero. "Questo – conclude Paolo Petroni – è un provvedimento decisamente negativo: la vera pasta è quella di grano duro, detto anche di semola, e così corriamo il rischio anche in Italia di ritrovarci sugli scaffali pasta non 'vera'".

 
 
 

Data: 13 ottobre 2005

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Fonte: News ITALIA PRESS - Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 199 - Anno XII

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