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Crop Circles

 

 

 
 

Cum grano salis
di
Margherita Campaniolo


Viaggio nel mondo dei cerchi nel grano: la "naturalis historia" dei crop circles in un testo senza precedenti per documentazione ed argomentazioni, che non mancherà di suscitare controversie 

101 pagine

riccamente illustrate

 

The “naturalis historia” of the crop circles in an unprecedented text, as regards documentation and reasoning, which will certainly be subject to controversy

101 pages

richly illustrated

 

 
     

 

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Cerchi nel grano misteriosi.

Gli Ufo a S. Benigno?

di Nadia Bergamini

 
 

A vederlo dall’alto sembra un serpente. Che si attorciglia su se stesso, quasi a formare una spirale. Quattordici cerchi e una mezzaluna, sono comparsi ieri mattina in un campo di grano a San Benigno.

Zona del Goriglietto, area isolata: lontana dal centro abitato e dalle strade principali. Il posto ideale per mettere in atto, quella che a prima vista, sembrerebbe una gran bella burla. Devono aver lavorato sodo, gli «artisti» e ce la devono aver messa proprio tutta per far sembrare quel loro capolavoro un mistero da studiare e fotografare, capace di richiamare curiosi e sostenitori delle tesi più fantasiose. Ufologi e cultori di misteri vari. Opera riuscita, non c’è dubbio. I cerchi sono perfetti, il grano piegato a regola d’arte e i cerchi di maggiori dimensioni non hanno punti d’entrata o di uscita tanto da sembrare davvero piovuti dal cielo.

«La sera prima mio marito aveva lavorato nel campo vicino – racconta la proprietaria del terreno del mistero, Anna Senatore – e non c’era nulla di strano». Pietro Vanera, suo marito, parla di disastro: «Ci hanno causato un gran bel danno economico: se solo scopro chi è stato...». Sua moglie è preoccupata: «in paese lo hanno saputo subito che c’erano quei cerchi: c’è stato tutto il giorno un bel via -vai nel prato. Io so già come finirà: il campo verrà tutto calpestato e addio raccolto».
 


Qualche curioso, a dire il vero, si è spinto fin là, armato di macchina fotografica: «Indimetibaile. Sono gli alieni, non c’è dubbio». L’uomo che ha scoperto l’insolita creazione artistica è Enrico Olivero. Dice: «Quando sono tornato in paese, al bar ne parlavano già tutti: non capisco come abbiano fatto a saperlo».

Scettici e amanti del mistero ora si dividono. C’è già qualcuno che giura di aver visto strane luci e movimenti nel cielo di San Benigno nella notte fra martedì e mercoledì. C’è chi parla di avvistamenti nei giorni precedenti e chi con una scollata di spalle tira dritto: «Roba da creduloni».

 
     
 

Data: 27/05/2010

Autore: Nadia Bergamini

Fonte: La Stampa.it

 
     
 

Tornano i cerchi nel grano.

Un mistero a San Benigno.

 
 

di Claudio Neve

 
     
 

Quattordici cerchi e una mezzaluna. E’ composto da quindici elementi il grande disegno comparso ieri mattina in un campo tra San Benigno e Lombardore, nella zona degli impianti sportivi. Un’opera non visibile dalla strada, nella quale si è imbattuto per caso Enrico O., 40 anni, appassionato di soft air mentre esplorava la zona alla ricerca di un “campo di battaglia” per il suo hobby preferito.
  «Mi ha subito chiamato - racconta l’amico Norberto V., 37 anni - e abbiamo scattato delle foto. Sono fatti davvero bene, dei cerchi perfetti di diametro diverso, dai due agli otto metri. E in più la mezzaluna. Non siamo riusciti bene a capire cosa rappresentano, forse bisognerebbe vederli dall’alto. Il proprietario del campo ci ha spiegato che la sera prima non c’era nulla, quindi sono stati fatti nella notte tra martedì e mercoledì».
 Ufo o burloni? Per dirlo basta analizzare le spighe, che in questo caso sono piegate, non rotte e non intrecciate. E’ soprattutto quest’ultimo particolare che gli ufologi utilizzano per distinguere i cerchi nel grano tra veri (cioè di origine mi­steriosa) e falsi (sicuramente opera dell’uomo). A San Benigno le spighe non sono intrecciate e quindi nessun dubbio: gli Ufo non c’entrano nulla.
Probabilmente si tratta di un gruppo di persone - ma loro si definiscono artisti - che opera da alcuni anni in provincia di Torino. Ogni anno una loro opera salta agli onori della cronaca per la bellezza e la perfezione del disegno. L’unico mistero resta quello della loro identità: dato che la loro “arte” danneggia dei campi coltivati, nessuno si fa avanti per rivendicarla per il timore di dover poi risarcire il proprietario del campo.

 
 

 

 
 

Data: maggio 2010

Autore: Claudio Neve

Fonte: CRONACA QUI

 
     
 

 

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