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Crop
Circles
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Cum grano salis
di
Margherita Campaniolo
Viaggio nel mondo dei cerchi nel grano: la "naturalis
historia" dei crop circles in un testo senza precedenti per
documentazione ed argomentazioni, che non mancherà di
suscitare controversie
101 pagine
riccamente
illustrate
The “naturalis historia” of the crop circles
in an unprecedented text, as regards
documentation and reasoning, which will certainly be subject
to controversy
101 pages
richly
illustrated
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visto un crop?
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Crop circle 2010 |
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La bella Sherazad di
Poirino di Margherita
Campaniolo |
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Torniamo
ad occuparci di questo magnifico cerchio nel grano che tanto ha
impressionato, per bellezza e precisione, persino gli "avvezzi" di terra
inglese.
Ormai, per noi, è la bella Sherazad, e
come lei è riuscita, con le sue storie, a sciogliere il cuore ferito, e perciò divenuto crudele,
del suo consorte reale, così questo crop
circle, dalla magica armonia, ci spinge ad andare al di là della
pochezza e della superficialità con cui l'argomento viene trattato ed
oltre alla tematica del vero/falso, alle diatribe, alle discussioni
(spesso persino di cattivo gusto e troppo fuori le righe per sopportarle)
per suggerirci che la vita sarebbe più arida senza la possibilità di ammirare e parlare di cerchi nel grano, specie se di
tale bellezza e forza intrinseca.
Torniamo ad occuparci perciò di
Sherazad per condividere con i nostri lettori almeno parte di quello
che, dopo la data della sua comparsa (13 giugno 2010) abbiamo vissuto
grazie a lei in un mix fatto di nuove spettacolari immagini, di
reportage di chi ha avuto la fortuna di visitarla da vicino, di voci e
pareri, sensazioni e ispirazioni che da
lei sono scaturite. |
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Cominciamo dall'ubicazione e disposizione del pittogramma: esso si trova
in un rettangolo di terra delle campagne poirinesi.
Una
testata locale, Cronacaqui, in un articolo del 15 giugno scorso
dedicato al crop circle di Poirino 2010, scriveva: “Benvenuti a
Poirino, paese delle tinche, degli asparagi e… dei cerchi nel grano”. Il
cartello all’ingresso del paese non recita proprio così ma forse sarebbe
il momento di aggiornarlo.
In effetti, vista l'incidenza di cerchi nel grano nella zona, non
possiamo che condividere l'osservazione! |
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E' compreso tra la
Strada Vecchia di Villanova, la Strada di Riva presso Chieri e la Strada
di Rivetta, tra un'azienda agricola e d'allevamento e una nota
Agrigelateria. |
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Il terreno
che lo ospita,
a differenza di quanto si potrebbe dedurre da certe angolazioni di
visuale, non è in piano ma presenta
una evidente pendenza. |
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Avviciniamo la visuale e concentriamoci sulla posizione del pittogramma: è perfettamente in linea con i punti cardinali.
Il petalo che contiene l'anello con sei piccoli cerchi nella parte
superiore e nove piccoli cerchi nella parte inferiore indica esattamente
il Nord. Casuale? Forse. |
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Forse il
senso di questa disposizione è un indizio che ci suggerisce di iniziare
proprio da quel punto nell'interpretazione del messaggio contenuto nel
crop circle?
In ogni caso ho ritenuto fosse giusto, a fronte di questo aspetto, ruotare il
diagramma di Poirino 2010 creato da
Tommy Borms. |
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Ed ecco una bella foto dall'alto che coglie la posizione reale nord/sud
dei petali con i 6-9 e 6-7 piccoli cerchi. |
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Tralasciamo per adesso questo aspetto e continuiamo nella descrizione della bella
Sherazad. I petali di sud e sud/ovest si allungano su una zona di campo
dal vivido colore verde.
Le due
differenti colorazioni della superficie interessata dal crop circle è
dovuta a due differenti coltivazioni: |
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orzo già in avanzato stadio di
maturazione (giallo; notare nella foto in alto l'aspetto reclinato
delle spighe, tipico di questa fase dell'orzo) |
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e grano ancora in fase
di maturazione (verde; fase lattea).
Oserei dire che la
particolarità della doppia e differente coltivazione rende Sherazad
affascinante "al quadrato"! Anche in "morte" non potrà lasciare
indifferenti!
Fra non molto l'orzo
avrà raggiunto il giusto grado di maturazione e sarà mietuto, lasciando
sul campo le zone di pittogramma che interessano il grano, il quale non
potrà essere raccolto prima della fine di giugno. |
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Grazie alle belle
immagini del nostro amico Andrea che si è recato sul posto il pomeriggio
del 14 giugno
possiamo osservarne le linee che risultano essere nette e pulite sia
lungo i petali del fiore interno |
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sia nelle zone a sviluppo
circolare. |
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Ogni
singolo piccolo cerchio (che, a nostro avviso, potrebbe costituire il codice di un
messaggio) non è in alcun modo collegato con quelli limitrofi né con
l'anello esterno o il cerchio interno. |
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Il cuore centrale di
questo crop circles è costituito da un fiore a dodici petali generati
dall'incrocio di sei grandi sepali. Il simbolismo in ciò ravvisato è
quanto mai variabile: si va dall'indiscutibile simbolo del fiore
padano, per alcuni iscritti al forum dell'ACP,
Automobile Club Padania (su
una discussione dal titolo
Cerchi "padani" nel grano ... a Poirino)
al certo fiore della
vita, per altri di formazione anglosassone. Dove sta la ragione? In
tutti e in nessuno: mi smentisca qualcuno se
non è vero che, nello stesso disegno, è possibile vedere tutto e il suo
contrario. |
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Questo crop circle ha
avuto altre interpretazioni? Ho quasi difficoltà a sceglierne solo
alcune: un messaggio all'umanità in alfabeto
Morse; sempre un messaggio ma in alfabeto Braille. Mappe
stellari di altrettanti sistemi solari; la rappresentazione, sul piano, di
strutture tridimensionali viventi, o di costruzioni, esistenti su altri
mondi. |
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L'eclisse totale di
sole dell'11 luglio 2010 segnata sullo "spicchio verde", in un crop
circle che, nella sua totalità, è la rappresentazione di una porzione del ciclo lunare
dell'anno in corso; sempre una mappa del ciclo lunare ma del 2009;
ancora una mappa ma con tanto di rappresentazione stellare di
costellazioni (i piccoli cerchi) presenti nel cielo in un dato momento e
in una data porzione di cielo in relazione alla luna; non un messaggio, ma una
porzione di messaggio che ha il suo continuum con un crop circle di
terra inglese. |
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La formula di Einstein, punto
cardine della Relatività Ristretta:
E=mc2.
L'interpretazione E=mc2
presenta poi delle sottointerpretazioni:
Economia locale= Multe x Co****ni al quadrato su ACP forum,
da un utente tanto esasperato ed arrabbiato con gli amministratori locali per
gli effetti, sui portafogli, degli autovelox, da aggiungere "P.S.: cari UFO, non è
che nella stiva avete un angolino da mettere certi personaggi locali e
di Torino per scaricarli da qualche parte là... ben lontani dalla
galassia ... ci fareste un piacere ..." |
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Ancora: partendo dal petalo che indica l'eclisse e girando in
senso orario, con la conta dei piccoli cerchi esterni c'è chi calcola si arrivi alla
data del 7
agosto, data della caduta delle bombe su Hiroshima (ma non era il 6
agosto?), cosa che quindi
abbraccerebbe sia l'interpretazione dell'eclisse che quella della
formula di Einstein; |
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un pittogramma che ricorda un atomo di carbonio con i
suoi sei elettroni. Che cosa riguarda ciò con la formula? Il carbonio è
un elemento di chimica organica come lo è il petrolio, il crop circle quindi ci
ricorderebbe il disastro ecologico della fuoriuscita di petrolio nel
golfo del Messico e la sua possibile fermata con l'uso di armi atomiche. |
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Ciascuno di quelli che
ha espresso la possibile interpretazione del crop circle di Poirino lo
ha fatto in assoluta onestà intellettuale e convinzione ma chi di loro
ha ragione? Niente scandalo se sto per affermare che hanno ragione
tutti! Sì, certo, chi ha creato questo cerchio avrà avuto in mente una
specifica, ed una sola, interpretazione ma... erro nel dire che, nel
momento in cui il cerchio nel grano è stato completato e lasciato alla
visione di tutti, l'iniziale intenzione interpretativa non ha alcuna
ragione di esistere in quanto l'unica possibile, aprendo la facoltà a
chiunque di vedervi, ammirandolo, ciò che sente e vuole?
Io credo che questa sia
la "verità" dei cerchi... l'assoluta libertà che ci danno di esprimerci,
di ragionare, di riflettere, di sognare, in mille e mille modi
differenti, come differente è l'animo dei mille e mille esseri che
l'ammireranno.
Tale è il destino di
ciascuna comunicazione, vuoi artistica, o del corpo o musicale. Persino
la comunicazione scritta lascia spazio a molteplici interpretazioni:
quando io ho accostato questo crop circle alle Mille e una Notte,
attraverso la parola scritta ho tentato di trasmettere ai miei lettori
il senso di una "storia" personale, la mia interpretazione; eppure, chi
ha letto, ed ha davvero letto, ha interpretato le mie parole in modo
totalmente lontano da ciò che era il significato reale. Per questo
accostamento all'opera orientale è venuta fuori una "storia"
completamente differente! Non ho fatto nulla per smentire la
traduzione/traslitterazione fatta: va bene così, non importa, va
benissimo così!
Quattro paroline in più
mi piacerebbe invece spenderle a riguardo di certa stampa che, di
Sherazad, si è occupata: esattamente il Corriere di Chieri e
dintorni, con un articolo del 18 giugno scorso che titola "Verso
il 12/12/2012: nel grano le geometrie di UFO agitano i vitelli"
a firma di Enrico Bassignana.
Con finto disincanto
egli cita alcuni eventi legati al crop circle come a delle "stranezze"
che si sente di sottolineare (nessuno ha sentito, dei vitelli si
agitano, un aereo sorvola, qualcuno diffonde la notizia, arrivano quelli
di Mistero...) per giungere al colpo di genio: un caso può essere
indiziario ma tanti indizi valgono una prova! Quel cerchio è fatto da
umani e, badate bene, lo preparano prima! Si usano le tramlines per non
lasciare tracce e degli attrezzi da poco conto per "incidere"!!...
Mi auguro che
quell'espressione nel titolo, "agitano i vitelli" non sia riferita a
vitelli umani e non bovini...
Visto che sono stata io
a divulgare il crop circle di Poirino mi pare sia legittimo concedermi
un diritto di replica. Sì, Space Freedom si occupa di Crop circles ma ci
andrei piano nell'aggiungere (in maniera dispregiativa?) che si occupa
perciò di misteri. E' evidente che, della sottoscritta, il giornalista
in questione non deve avere letto molto, forse giusto l'articolo su
Poirino 2010, dove, e mi si dimostri che così non è, non è scritto in
nessuna riga che siamo di fronte ad un opera di natura
extraterrestre. Ho scritto che è bello (molto bello!) e la bellezza è
tanto di questo mondo quanto lo è alla portata "creativa" dell'opera dei
poveri, piccoli, umani. Se poi l'autore approfondisse un po' di più i
miei lavori sui cerchi nel grano troverebbe tutt'altro che
l'accostamento Crop circle=UFO.
Vedo invece che, nel
titolare l'articolo, il saggio giornalista non ha resistito dalla
tentazione di accostare, almeno come impatto iniziale, quella magnifica
opera d'arte con una geometria UFO. Tentazione o "necessità" a
scopo d'attrattiva?
Per quanto riguarda gli
altri e scontati, a suo dire, due più due?
Chi pensa che un'opera
del genere si realizza senza una preparazione è solo un ingenuo. La
gente vola e fotografa i cerchi? Chi, volando, ed avendone la
possibilità, non fotograferebbe una meraviglia di quel tipo? La gente
vola ogni giorno, e ogni giorno fotografa qualcosa dall'alto; non tutti
i giorni però ci si imbatte in un crop circle ed è normale aver voglia
di far vedere cosa si è scoperto. La notizia arriva ad un sito che, di
cerchi nel grano si occupa e questo sito la pubblica? E dove sta la
stranezza? Così è per tutti i crop circles: se ne ha notizia
perché qualcuno li diffonde. Se quella notizia fosse arrivata al
Corriere di Chieri e dintorni non l'avrebbero diffusa? Si,
l'avrebbero diffusa, come poi di fatto è accaduto ma, mentre Space
Freedom non tira in ballo gli UFO... ...
Che poi la redazione di
Mistero... ma che redazione sarebbe quella che, avendo in previsione di
preparare una puntata sui crop circles non vada a visionare, sul posto,
il più grande ed il più bel (gusti permettendo) cerchio nel grano
italiano? E perché vedere in ciò la cospirazione, l'accordo possibile
tra la redazione ed altri? Forse non ne ha parlato e scritto tutto il
mondo dei crop circles? Era forse possibile non esserne a
conoscenza? O quelli del Corriere di Chieri e dintorni l'han
saputo tramite "ambasciate aliene"?
E termino con una
considerazione sul proprietario del campo, un uomo che,
dall'atteggiamento avuto con tutti quelli che sono andati a Poirino,
sulla sua terra, e che me ne hanno riferito, deve essere una persona
squisita, di rara gentilezza. Ho colto, sempre in quell'articolo,
qualcosa che non mi è piaciuto... Ed anche il contadino, e la sua
disponibilità, è finito nel calderone degli indizi-prove, con nome e
cognome.
La gentilezza è di
questo mondo? Evidentemente ancora sì ma, ahimè, dobbiamo cedere
all'evidenza che non "paga", mai? |
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Data: 21 giugno 2010
Autore: Margherita
Campaniolo
Fonte: Space Freedom
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