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Crop Circles

 

 
 

Italia 2004 – Anno 1

 
     
 

Il ritorno dei cerchi nel grano

 

 
 

Di Margherita Campaniolo

    

 

A consuntivo di quanto rilevato nel corso del 2003, anno interessato, prima volta in Italia, da un numero significativo di crop circles, netta è stata la sensazione che, tra gli annali nazionali del fenomeno, quello sarebbe stato sicuramente ricordato come l’anno zero di una successiva serie di stagioni in cui i cerchi nel grano si sarebbero ripresentati registrando un elenco di casi tendenzialmente in salita.

Alla luce dei reali accadimenti dell’anno ancora in corso, possiamo constatare di non aver affatto errato quella previsione: il 2004 non è stato un anno privo di cerchi, anzi, rispetto alla stagione precedente indica un aumento di segnalazioni del 48%, passando da un numero di 35 casi a ben 521 . La loro  distribuzione geografica è curiosa, singolare, in quanto appare dividere il territorio nazionale nettamente in due metà: abbiamo cerchi nel grano dal Piemonte al Lazio (ad esclusione del Trentino, la Valle D’Aosta e l’Umbria) mentre restano non interessate dal fenomeno le rimanenti regioni del centro e sud Italia. Per le isole, solo la Sardegna registra l’apparizione di un crop circle. TAV. 1

La ripartizione mensile, da gennaio a settembre, si configura nelle percentuali descritte dalla TAV. 2, un’incidenza che vede un dato d'assoluta parità tra i casi della stagione primaverile ed estiva, 24 formazioni, così come tra quella invernale ed autunnale, 2 formazioni ciascuno. Significativo il numero dei crop circles del mese di luglio (13 crop circles) e considerevole quello di giugno, interessato, da solo, da 27 segnalazioni, concentrate principalmente nella prima parte del mese con, talvolta, la comparsa di più di un cerchio nella medesima giornata.

Dopo un inizio (Pianoro – 7 gennaio) contrassegnato da un episodio per il quale è la stampa a volere enfatizzare, nel testo dell’articolo diffuso, una connessione con eventi di qualche natura aliena a causa dell’incauta valutazione di alcuni cittadini che avevano abbinato un’immagine vista a Pianoro ai cerchi nel grano, trattandosi in verità di una quadrettatura operata da una falciatrice per tracciare percorsi più agevoli per i cacciatori2, fa seguito il primo caso realmente ascrivibile a possibile crop circle, diffuso dall’Unione Sarda il 15 aprile e riferito ad un traccia sul grano rinvenuta a San Gavino Monreale (CA). Tale cerchio, che per caratteristiche possiamo serenamente ritenere un fenomeno di allettamento naturale, probabilmente d’origine meteorologica, ci conduce a delle valutazioni a nostro avviso significative: da diverse stagioni ed in crescendo, l’interesse dimostrato e lo spazio dedicato al fenomeno crop circles da  stampa, televisione, cinema, associazioni ufologiche e non,  ha di certo incentivato nella gente una certa curiosità per l’argomento “cerchi nel grano” come una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti dei campi, a soffermarvi qualcosa di più di un distratto sguardo, cosa non supportata da una seppur minima conoscenza dei fenomeni a questi legati; né è diretta conseguenza il “fiorire” di un numero veramente consistente di segnalazioni (19) annunciate come possibili crop circles; riprese dalla stampa come tali,  queste in realtà si riferivano a fenomeni naturali d’allettamento come il “cerchio nel grano” di San Gavino. Forme irregolari di cerchi, rettangoli, stelle,  un po’ in tutto il centro nord sono stati confusi per crop circles come a Vaglierano3 (AT), Furato (MI), Montegranaro4 (AP), Colbassano (PG), Nozzano5 (LU) dove, un esasperato coltivatore, ha addirittura deciso di agire legalmente non contro “l’autore” di quelle ufo-balle di orzo sovrapposto al suolo ma contro tutti quei visitatori che, per venirle a vedere, gli hanno distrutto il raccolto, senza minimamente ascoltare quanto lui avesse da dire in proposito e cioè che tutto era accaduto a causa dei temporali: “Sono esasperato: ho provato a dissuadere i curiosi con il risultato che per poco non mi assalivano, non solo a parole 6

All’ufo ed al mistero si era gridato anche ad Appiano Gentile7 (CO) nella prima decade di luglio e, dopo due giorni di clamore mediatico, è nuovamente il proprietario del campo a spiegare che lì, il grano ha ceduto perché in alcuni punti del terreno, un eccesso di fertilizzante ha provocato una certa stanchezza del grano che, sollecitato da pioggia o vento, si è allettato8. Le forme seppur irregolari di questi cerchi sono realmente affascinanti, (FOTO 1)

 l’aspetto delle piante è dolcemente adagiato e non pressato né calpestato, non esistono segni di passaggio ma gli ufologi italiani non si sono certo lasciati ingannare, non si sono affatto interessati,  in termini d’indagine, a queste formazioni, indubbiamente crop, talvolta anche circles, ma non possibili crop circles. (Foto 2)

Ed allora, quali sono stati i crop circles del 2004? I veri crop circles italiani? TAV. 3

Se escludiamo quel 37% di fenomeni naturali di cui abbiamo parlato precedentemente (tra i quali 2 causati da funghi, i cosiddetti anelli o cerchi delle fate ad Oliveto Lario9 (CO) ed a Bellinzago10 (NO), un 4% di casi dichiaratamente intenzionali (un bellissimo labirinto a soggetto ufologico sul mais di 20.000mq ad Arlesega di Mestrino-PD presso l’agriturismo Gallo Nero11; insieme a Pianoro, il secondo caso di “diavolo mietitore” o “Mowing Devil” dei nostri giorni) e 5 casi di non serena valutazione per le scarse notizie ricevute, ci troviamo a fare i conti con un restante 49%  di formazioni non naturali, 25 casi che hanno fatto molto discutere e hanno messo in luce tutta una serie di problematiche che il mondo ufologico e dell’informazione si è trovato ad affrontare:  si è  stati realmente in grado di trattare l’argomento dei cerchi senza cadere nel dilettantismo, nel pressappochismo, e senza “confondere le acque”? Si è stati in grado di fare corretta divulgazione? E, ribaltando il punto di vista, si è ricevuta da ufologi e media, un’informazione obiettiva oppure “alieno more”?

I crop circles, al di là dall’essere o meno manifestazioni attinenti all’ufologia, rappresentano, proprio per questa, un banco di prova non indifferente, un campo d’indagine in cui chi fa ufologia o informazione su tematiche di frontiera, può agire con quella correttezza, quella capacità d’analisi e di metodo che tanto spesso non è possibile mettere in atto di fronte a diversi casi testimoniali ufo. I crop circles offrono infatti, rispetto a questi, il vantaggio d’essere un evento tangibile, misurabile, indagabile. L’alone di sufficienza che una fetta d’ufologia dedica a questo fenomeno non appare totalmente legittimo quando è agli ufo che il fenomeno crop circles, loro malgrado, viene sistematicamente abbinato: “Intarsio alieno in un campo12 – “Psicosi ufo tra il grano13 – “Speriamo che gli ufo ritornino14 – “Il campo degli ufo15 – “Tracce ufo in un campo16 sono solo alcuni titoli di altrettanti articoli partoriti della carta stampata nazionale in questo 2004, scelte editoriali che non costituiscono, o non possono essere ritenute, solamente espressioni ad effetto per attirare il lettore; è realmente ciò che molti, moltissimi si sono chiesti: Crop circles = UFO? Domanda che, come tutte le domande, merita una risposta. A chi l’onere?

Esaminiamo da vicino i 25 casi “sopravvissuti” a questo primo screening TAV. 4 A seconda delle caratteristiche evidenziate da ciascuna formazione abbiamo suddiviso questi in tre tipologie: abbiamo chiamato agroglifi quei crop costituiti da segni piuttosto semplici di cerchi, anelli, rette ecc..; pittogrammi quei crop circles che presentano un’organizzazione geometrica maggiormente articolata e pittogrammi complessi quelli che mostrano una molteplicità di componenti nella struttura, una complessità esecutiva e dalle notevoli dimensioni.

Agroglifi possono dirsi, ad esempio, i due cerchi di Rho17 (Cascina Ghisolfa) del 4 giugno, l’anello di Muggiò18 del 14 luglio, i sette cerchi di Opera19 (Milano), i tre cerchi ed il triangolino di Cormano20 (Milano). Sostanzialmente imperfetti, dei veri brutti anatroccoli. Gli unici a decretare giudizi entusiastici nei confronti di tali agroglifi sono alcuni cittadini che hanno scritto e mandato foto a siti ufologici per segnalarne l’esistenza come è successo per il caso di Opera dove l’autore della mail parla di cerchi perfetti… evidentemente è vero che “ogni scarrafone è bello a mamma soia”. Assente, anche per queste formazioni, l’attenzione degli ufologi, in termini d’indagine; la cosa deve essere parsa pressoché inutile.

Da ciò deduciamo che tutto quanto è costituito da figure semplici e mal realizzate non può assurgere allo status di crop circles degno di attenzione e degno di questo nome. E’ così che, alla ricerca dei veri crop circles, il numero della rosa dei “papabili” si riduce sempre più, da 25 si è passati a 19 casi.

Occorrerebbe ben più di un articolo per descrivere nel dettaglio l’aspetto e la “storia” di ciascuno di questi cerchi; cominciamo col citarne alcuni, sicuramente i più noti: Rho21 (MI) del 5 maggio,  Orciano Pisano22 (PI) del 2 giugno, Sabaudia23 (LT) del 3 giugno, Aqui Terme24 (AL) del 5 giugno, Borello25 e Bacciolino26 (FC) del 10 giugno, Pontecurone27 (AL) del 18 giugno, Fossano28 (CN) (FOTO) del 20 giugno, Panocchia29 (CR) del 26 giugno, Desio30 (MI) del 4 luglio, Marene31 (CN) del 7 luglio, Garbagna32 (NO) del 9 settembre (singolare crop circles su coltivazione a riso) ed è dalla disamina di questi casi che il quadro, invece di chiarirsi, si complica sempre più. Gli aspetti ritenuti dai crop circles researcher utili ad indicare una situazione anomala rispetto alla normalità non sempre appaiono chiari o univoci: talvolta ce ne vengono presentati una “rosa” come fondamentali, altre volte la mancanza di alcuni che la compongono non esclude la possibile condizione anomala di un cerchio, altre è il valore dato al grado dell’incidenza anomala a variare da ricercatore a ricercatore generando una confusione ed una disomogeneità di vedute che appare un paradosso dove persino la percezione fisica e visiva del medesimo cerchio, già in partenza, varia da inquirente ad inquirente, da testimone a testimone e persino per lo stesso inquirente in più momenti dell’indagine. Cominciamo con il crop di Panocchia, uno di quei cerchi indagati e ritenuti sicuramente un falso dalle indagini del dott. Giorgio Pattera, biologo, responsabile del Centro Ufologico Nazionale per l'Emilia Romagna e che può servirci da termine di paragone.

Si tratta di un cerchio nel grano molto gradevole di 100 m2, un pittogramma complesso composto dall’incrocio di tre cerchi.33 I dati testimoniali ci dicono che nessuno ha visto o sentito assolutamente nulla, nemmeno la gente che abita di fronte al campo dove poi è comparso il crop, che tutto è avvenuto in una notte in quanto è comparso dall’oggi al domani, nella zona si parla di avvistamenti di “cose strane” nel cielo, si è parlato di stupefacente perfezione geometrica, si è scritto che, se umano fosse risultato, non meno di sei persone avrebbero potuto realizzarlo in quelle poche ore e che ci si rifiutava di credere che nessuno aveva potuto non vedere, che tra la zona centrale del pittogramma, l’area circolare e quella esterna venivano a variare di molto certe percentuali dei componenti chimici del terreno (un esempio SiO2 rispettivamente al 33%, 14% e 4%).

Poco? No se mettiamo a confronto tali dati con altre indagini su diversi crop circles e che, di queste o similari osservazioni hanno fatto “cavallo di battaglia” per decretarne una probabile natura misteriosa, eppure quel cerchio, secondo Giorgio Pattera, non ha nulla di alieno: i valori dei componenti chimici del terreno sono variati a causa dei trattamenti colturali in interazione con la natura del substrato e fenomeni atmosferici, la stupefacente perfezione osservata dal basso, dall’alto non appare perfetta al 100% (le circonferenze hanno delle leggere imperfezioni), non sono stati rilevati né Termio34 né Palladio (che, se sottolineati in questo modo, devono costituire un dato fondamentale nelle analisi crop), nessuna presenza di microonde o di radionuclidi e poi gli steli….  gli steli delle spighe risultavano piegati alla base e non lungo i nodi35.

Sulla base di questa analisi potremmo iniziare a fare serie valutazioni per tutti gli altri casi:

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Per quanti cerchi è stato sentito o visto qualcuno realizzarli? Nessuno ma Panocchia è falso quindi dobbiamo considerarlo un “falso dato” come dimostra chiaramente il caso dall’Agroglifo di Muggiò, un anello di 50 metri di diametro sicuramente umano, opera di circlemakers nazionali e realizzato in un campo prospiciente alla sede della Società Panem Italia, controllata anche nelle ore notturne; anche lì nessuno sentì o vide alcunché36.

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Per quanti cerchi è stato visto qualcosa di strano nel cielo? Diversi ma non è detto, qualora si tratti di testimonianze attendibili, siano legate alla comparsa dei crop circles ed alla loro natura; anche a Panocchia ci sono questo tipo di testimonianze.

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In quali altri cerchi sono stati rilevati Termio e Palladio? E microonde e radionuclidi? Ci viene detto che dopo 24-48 ore questi possono volatilizzarsi, ed allora, quali sono i crop circles che sono stati esaminati entro tali termini di tempo? E se esaminati in tempo, quanti ricercatori hanno provveduto alla loro rilevazione? Se non si è proceduto in tempo, qualsiasi valutazione  appare avere poco valore, lo stesso se non si è proceduto alla stima della presenza di tali componenti. Sembra non risultino indagini dove siano stati rilevati o misurati quindi tutti gli altri cerchi o non sono “veri cerchi” o le indagini sono incomplete.

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Quali cerchi presentano una perfezione geometrica assoluta alla visione da terra come dall’alto, in immagini genuine (senza fotoritocco)? La mannaia su questo gruppo di crop circles è implacabile: via Rho, via Aqui Terme, via Orciano Pisano, Sabaudia, Bacciolino, Pontecurone, Marene, Garbagna, gli anelli concentrici di Barbaricina (Pisa) del 21 giugno, tanto che la testata Il Tirreno (ed. Pisa) del 22 giugno dichiara: “a giudicare dall'approssimazione del cerchio, che di civiltà evoluta ben poco avrebbe, non di extraterrestri si tratterebbe” ed ancora “Quelli scoperti a Pisa sono proprio caserecci e maldestri e non avrebbero intimorito nessuno; paradossalmente il crop circles italiano più perfetto del 2004 è, senza dubbio, quello di Fossano (CN) del 20 giugno, magnifico pittogramma complesso su avena a sviluppo circolare del diametro di circa 70 metri ritenuto unanimemente un falso.

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Quali di questi cerchi presenterebbero spighe piegate in modo più o meno pressato a livello del terreno? Tutti e ciò dovrebbe dirci che, per tutti questi crop circles è stato qualcosa di meccanico ad imprimere il disegno al suolo. Eppure è errato affermare che nella stagione dei crop circles italiani del 2004 non vi siano cerchi che meritano realmente l’appellativo di non schiacciati al suolo ma dolcemente adagiati: lo meritano quel 37% di formazioni, ovvero quei 19 casi, che avevamo escluso all’inizio di questa disamina poiché generati da fenomeni naturali… forse allora ci si è sbagliati ad escluderli, a non analizzarli, se questo è un dato probante per definire “alieno” un cerchio? E se analizzati, che dati ne avremmo tratto? Forse vi avremmo trovato, come fece il dott. Levengood (crop circles researcher di chiara fama) analizzando formazioni non geometriche, la presenza delle tanto cercate anomalie ed in misura rilevante37?

Che indicazione quindi trarre dall’analisi dei crop circles italiani 2004? Lasciamo al lettore tirare le sue valutazioni ed ai ricercatori il tempo, ancora, di produrre quelle analisi che, da più parti ed in più occasioni, ci sono state annunciate come imminenti, sempre pronti a rivedere tutto e sempre aperti a riparlare di questi cerchi nazionali. E’ indubbio però che quanto prodotto in questo anno, in termini d’indagine, necessiti di essere meditato, rivisto, troppe le cose che non risultano chiare, troppe le contraddizioni di metodo: negli stessi cerchi c’è chi ha visto bordi netti e chi no, chi nota i fori al centro dei cerchi e li fotografa e chi non li ha visti nemmeno o chi dichiara essere i resti della famosa treccia di spighe centrale che ogni crop circle genuino dovrebbe avere e che è stata asportata lasciando al suo posto un vuoto, chi si sente male, chi si sente meglio e chi non avverte nulla, chi trova mosche morte solo dentro al cerchio, chi né dentro né fuori e chi sia dentro che fuori allo stesso crop circle.

Ecco il banco di prova della quale parlavamo all’inizio di questo articolo ed alla quale non si può più sfuggire né ignorando l’argomento, né non pronunciandosi (il miglior modo per non errare) ma nemmeno non dandosi una seria e chiara direttiva nei metodi e nelle valutazioni; ecco perchè, per l’ufologia, questi crop rappresentano una reale sfida alle sue capacità poiché è agli ufologi che la gente si rivolge, chiede e chiederà ancora, crop=UFO?

Emergono comunque altri aspetti dall’esperienza italiana 2004 in ambito crop circles che vale la pena sottolineare: ovunque sia apparso un cerchio nel grano, tanti, veramente tanti sono stati quelli che hanno voluto vederli da vicino, entrarvi dentro; Lucia Galli per il quotidiano Il Giorno, a proposito del pittogramma di Desio del 4 luglio scrive: “ La “storia infinita” al sapore di grano alieno continua a mietere, se non altre spighe, molte vittime della curiosità e della suggestione”. Indubbiamente c’è anche questo nell’animo di chi è andato a vedere i cerchi, curiosità e suggestione ma anche una voglia di riappropriarsi di quel contatto con la natura che sembrava aver dimenticato, il “lusso” di fare propria quella dimensione interiore dove un segno su un campo può divenire momento di riflessione personale come di aggregazione. Non stupiscono dichiarazioni come queste: “No, non ho timore degli effetti di un campo elettromagnetico né credo a chi dice che il campo, ora che sono passati gli ufo, sprigioni energia positiva. Non credo che gli alieni si manifestino in questo modo. Però a vedere il campo così, con così tanta gente, è uno spettacolo davvero affascinante” a dirlo è la proprietaria di un campo interessato ad un crop; ed ancora: “Come resistere alla tentazione di fare un salto di persona? Non credo davvero sia opera di una mano aliena… ma forse l’autore dei cerchi ha pensato che abbiamo tutti bisogno di qualche sogno in cui credere” dice uno dei tanti visitatori38.

Poi esiste l’aspetto più terra-terra (se ci è permesso dire così senza per questo volere dare all’espressione una connotazione negativa), quello promozionale ed imprenditoriale: diversi sindaci si sono indirettamente complimentati con gli autori dei cerchi cogliendo il lato positivo dell’evento crop circle e per trarne aspetti “di crescita” per le loro comunità, spesso piccole località pressoché sconosciute ai più; alcune amministrazioni comunali hanno contribuito perché si svolgessero convegni sull’argomento crop circles come ad Orciano Pisano a fine giugno, a Sabaudia e Panocchia lo scorso luglio ecc.. E dei cerchi italiani 2004 si sono interessati anche dall’estero: numerosi gli ingressi stranieri nelle pagine web italiane con i resoconti dei crop circles nostrani e c’è persino chi si è informato, presso chi scrive, su come poter effettuare un tour nel nord e centro Italia per visitare i cerchi, chiedendo se, anche nel nostro paese, esistono organizzazioni che operano in tal senso come accade in Inghilterra; a Fossano poi, una reporter documentarista giapponese ha steso un reportage sui “fatti fossanesi” per la Matsudo di Tokio39.

Il fascino dei cerchi diviene in Italia anche cerchio magico da indossare e due giovani imprenditori di Cesano Maderno (MI) puntano alto;  vede la luce infatti, nel 2004, una linea di abbigliamento con immagini di crop circles, luogo e data di ritrovamento40. I due giovani parlano di immagini con effetti positivi, di simbolismo, tirano in ballo Fibonacci e la matematica ma più realistiche  e chiare, anche se meno “alte”, appaiono le parole del titolare della Promotion Italia, ditta che si occupa della stampa di questi manufatti: “Gli ordinativi proseguono, io stampo i prodotti, e mi auguro che loro continuino a venderli 40.

Tutto in Italia ricalca quanto accaduto in Inghilterra venti anni fa, tutto, compreso i problemi dei coltivatori, le loro giuste rimostranze, tutto tranne un piccolo particolare, i circlemakers, o forse è solo apparenza? Si è detto di un Team di giovanissimi artisti del grano che hanno usato il forum di un sito ufologico per parlare delle loro opere, di un esponente di tale gruppo che ha rilasciato un’anonima intervista all’ufologo Roberto Malini41, da sempre interessato all’aspetto artistico dei cerchi nel grano e da ciò è nato più di un malumore, battibecchi a colpi di penna tra ufologi e questi neo-artisti. Nessuno certo deve essersi stupito dell’esistenza di questi “operatori notturni” e, che siano giovani o meno giovani, abili o niente affatto abili, più o meno “fuori legge”, ciò che a noi colpisce è, se posti a confronto con i colleghi inglesi (che pure dicono di ammirare e a cui dicono di ispirarsi da Doug Bower in poi), la loro assoluta diversità di filosofia rispetto ai “padri ispiratori”. Se è vero che tutti si è d’accordo  nel dire (fatto più unico che raro in materia) che la quasi totalità dei crop circles sono solo un fatto umano (è sul residuo che le vedute ritornano a divergere), è anche vero che oggi il mistero dei cerchi sarebbe meno mistero se in Inghilterra, dopo i primi crop circles, i circlemakers avrebbero subito cominciato a far dichiarazioni, a rilasciare interviste, a rivendicare la paternità di opere, ad annunciarle, a raccontarne tecniche esecutive, insomma a palesarsi;  il silenzio invece è insito, ingrediente indispensabile alla creazione dei cerchi. Che significato dare a tutto ciò? Forse è davvero la giovane età a comportare il cambio di “rotta” o siamo di fronte a tutt’altra concezione, altro stile, altri ideali?

John Lundberg, uno dei maggiori circlemakers inglesi, solo oggi, dopo dieci anni dal suo primo crop circles (oggi ne ha 35), ha iniziato a parlare di quella prima stagione (1994) di creatore di cerchi, quelli misteriosi, quelli nati nel silenzio dei campi e, ancora ora, lo fa con estremo “pudore”: “E' buona regola non divulgare le proprie opere, fra circlemakers. Dirò solo che lavorammo molto sul simbolo dello “scorpione. Molti crop fatti da noi finirono sui giornali e in TV. Eravamo felici. Il bello non è apparire, ma osservare la mitologia che si sviluppa attorno alle formazioni 42.

In Italia, il bello è il fascino irresistibile dell’apparire o ciò che tende ad apparire è solo “mito”? Il tempo lo dirà perché tra un anno, di cerchi, si parlerà ancora. Che l’ufologia italiana sappia trarre frutti dall’esperienza.

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Note e bibliografia:

  1. Il dato è riferito alle segnalazioni raccolte dal C.I.S.U. dall’1 gennaio 2004 al momento della consegna del presente articolo alla Redazione della Rivista
  2. Il Resto del Carlino, 07.01.2004, fascicolo Bologna, pag. BO/XVI
  3. La Nuova Provincia 04/06/2004
  4. Corriere Adriatico 10 giugno 2004
  5. La Nazione, 05.06.2004 (ed. di Lucca); Il Tirreno, 05.06.2004 ; Il Tirreno, 06-06-04, pag. 3, Lucca
  6. Il Tirreno, 09.06.2004, p. 1 Lucca “Niente Ufo ma danno alle colture
  7. La Provincia di Como, 07.07.2004, pag. 24 “Una stella nel campo di grano: mistero
  8. Prealpina, 09.07.2004, pag. 7  “Macchè Ufo, è solo concime
  9. La Provincia di Como, 17.07.2004, pag. 6 “Un Ufo è atterrato nel mio giardino
  10. Corriere di Novara, 23.09.2004, pag. 9  “Segni anche a Bellinzago: doppia “visita” nella provincia?
  11. http://www.agriturismogallonero.it/indexita.php?page=default
  12. Corriere Dell’Umbria, 06.07.2004, pag. 24
  13. La Prealpina, 04.06.2004 pag. 1
  14. Il Giorno, Ed. Brianza, 08.07.2004
  15. Il Giorno, 06.07.2004, pag. 3
  16. Il Giorno, 05.07.2004, pag. 5
  17. Rho, Tangenziale Ovest, Cascina Ghisolfa - Continua a “girare” l’Italia dei cerchi

 http://www.margheritacampaniolo.it/crop%202004/cerchi_nel_grano_a_rho.htm

  1. Crop circle ad anello e fenomeni luminosi a Muggiò” http://www.ufoitalia.net/muggio.htm
  2. Cerchi nel grano ad Opera” http://www.ufoitalia.net/ccit14.asp
  3. Cerchio nel grano a Cormano” http://www.x-cosmos.it/news/visualizza.php?id=1819
  4. Il Giorno, Ed Milano, 03.06.2004 “Cerchi nei campi di grano: sono gli Ufo
  5. Il Tirreno, Ed. Pisa, 03.06.2004 – “Gli extraterrestri dal piede umano
  6. Il Tempo, 07.06.2004 – “Crop Circles, un vero mistero da ufologi
  7. La Stampa, Ed. Novara, 07.06.2004, pag. 47 – “Aqui, il mistero dei cerchi nel campo di grano
  8. Corriere Romagna, Ed. Cesena, 11.06.2004 – “Tre immensi cerchi nel grano
  9. Corriere di Cesena, 12.06.2004 – “Scoperti altri cerchi nel grano
  10. Il Piccolo, 21.06.2004 – “Altri cerchi: per gli ufologi sono veri
  11. Corriere di Savignano e dintorni, 23.06.2004 – “Geometrie del mistero
  12. Gazzetta di Parma, 03.07.2004 – “Uno scherzo da Ufo? Continua il mistero sui cerchi nel grano a Panocchia
  13. Corriere della Sera, Ed. Milano, 06.07.2004 – “Il cerchio misterioso visitato da mille curiosi
  14. La Stampa, Ed. Cuneo, pag. 39, 11.07.2004 – “Simbolo di alchimisti nel campo a Marene
  15. La Stampa, Ed. Novara, 21.09.2004 – “In risaia i cerchi del mistero
  16. Gazzetta di Parma, pag. 8, 29.06.2004 – “Misteriosi cerchi in mezzo al grano” / Gazzetta di Parma, pag. 7, 01.07.2004 – “Cerchi nel grano, ancora mistero” / Gazzetta di Parma, pag. 12, 03.07.2004 – “Ufo, il mistero rimane” /
  17. Abbiamo motivo di credere potrebbe trattarsi di un errore del giornalista che ha raccolto le dichiarazioni del dott. Pattera; potrebbe forse trattarsi di Itterbio; per completezza d’informazione riportiamo l’esatto trafiletto in cui viene citato l’elemento: “i nodi di accrescimento sono più spessi di quelli presenti a solo un metro dal crop e, entro 24 ore, si trovano tracce di elementi come Termio e Palladio” (Gazzetta di Parma, 29.06.2004)
  18. Gazzetta di Parma, pag. 8, 07.07.2004 – “Cerchi nel grano, la chimica conferma la tesi dello scherzo” / Gazzetta di Parma, pag. 10, 21.07.2004 – “Ufo, la burla di Panocchia” / Ufo Notiziario N. 52, settembre 2004, pag. 58-59 – “Crop circle alieno? No, grazie..!
  19. Il Giorno, Ed Brianza, 18.07.2004 – “Caccia aperta al finto alieno, troppi errori lo tradiscono
  20. BLT. Research http://www.bltresearch.com/otherfacts.html
  21.  Il Giorno, pag. 2, 07.07.2004 – “Hanno detto – Uno spettacolo affascinante – Era un sogno in cui credere
  22. La Stampa, Cuneo e provincia, pag. 41, 04.07.2004 – “Dal giappone per i misteriosi cerchi
  23. Il Giorno, pag. 2,  07.07.2004 - “Quei cerchi magici che puoi indossare”
  24. http://www.ufoitalia.net/agg301.htm “Circlemakers italiani sbugiardati? Lasciatemi ridere!”
  25. John Lundberg , The Sunday Telegraph Magazine, 11 luglio 2004
 
 
     
 

 
 

Data: aprile 2005

Autore: Margherita Campaniolo

Fonte:  Articolo pubblicato sul n.30 dalla rivista UFO - Rivista di informazione ufologica - della U.P.I.A.R

 
     
 

 

 

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