La convinzione che
i cerchi nel grano – simboli con i quali gli extraterrestri
cercherebbero di mettersi in contatto con il genere umano – sia una
bufala colossale scaturisce da una mia precisa teoria. Sono sempre stato
convinto, come più volte scritto nei miei interventi, che la civiltà
umana proviene da qualche forma superiore estinta. Chiamiamola
atlantidea, maya, azteca o altro, ma costituita da
esseri umani e sottolineo umani, custodi di un sapere e di una
tecnologia sicuramente più avanti della nostra. Scienza appresa da
qualcun altro, ma certamente non dagli alieni!
Se ancora oggi non
riusciamo a spiegare le tecniche architettoniche utilizzate per la
costruzione di alcuni edifici, se non riusciamo ancora a decifrare
simboli di scritture strane e non riusciamo a capire, come testi scritti
agli albori della civiltà umana possano contenere teorie moderne, è
perché tutto questo va al di fuori della nostra visione, in quanto
partorito da menti umane sviluppatosi in condizioni diverse.
Invece nei cerchi
fatti nel grano, paradossalmente, c’è un richiamo simbolico
caratteristico delle teorie scientifiche nostrane. In astronomia
i cerchi (o circoli) hanno permesso per secoli di tracciare le
coordinate degli astri. Sono tali ad esempio i cerchi meridiani e cerchi
orari. In geometria il centro e il raggio della circonferenza si
dicono centro e raggio del cerchio. Nell’ambito della fenomenologia
religiosa, il simbolo del cerchio assolve due funzioni: quella di
ricezione della forza che promana da un centro spirituale e quella di
esemplificazione dell’eternità. In particolare, si definisce cerchio
magico il supporto magico per l’evocazione di entità angeliche e
demoniache.
Insomma il cerchio
presente nella nostra vita quotidiana più di quanto possiamo pensare.
Mi chiedo… è
quelli nel grano?
Evidentemente
“l’alieno” sa perfettamente come siamo fatti!