Il centro
Galileo: «Nel fenomeno c'è qualcosa di anormale»
Ufo, il mistero
rimane ma a Panocchia si pensa soprattutto a una burla
Ancora dubbi sul mistero dei cerchi nel grano di Panocchia,
soprattutto dopo il secondo esito degli esami biochimici sui
cristalli contenuti nel terreno coinvolto dall'agroglifo.
Se da una parte l'assenza di Itterbio e Palladio aveva fatto
pendere, ieri, la bilancia dalla parte dell'artificio umano, a
creare ulteriori dubbi e a riportare in parità le percentuali con la
possibilità che a produrre questi tre cerchi incatenati sia stata
una sorgente elettromagnetica, sono le percentuali dei cristalli.
Dati che cambiano in quantità sensibile e non concordano con i
parametri usuali per i terreni in uso agricolo della nostra zona.
Dai campioni prelevati in tre punti specifici - al centro del
«trifoglio», nel cerchio ad est e in un punto «neutro» fuori dal
pittogramma- i dati che coinvolgono, ad esempio, la fluorite
evidenziano come la sua concentrazione sia assente al centro, arrivi
al 66% nel cerchio esterno e sia al 73% fuori.
Andamento analogo per cristalli come silicio, goetite, calcite,
ematite e
quarzo: per quest'ultimo è stato riscontrato un 33% al centro, 14%
ad est e 4% all'esterno.
«Ritorniamo al punto di partenza - spiega Giorgio Pattera,
vicepresidente di "Galileo", il centro di ricerche esobiologiche che
si occupa di studiare l'agroglifo di Panocchia - con una serie di
strade aperte. Con questi dati sarà importante valutare come sia
stato gestito il terreno dall'azienda agricola che lo coltiva:
diserbanti, ammendanti e concimi vari, anche se non credo che le
piogge che abbiamo avuto in questi tempi abbiano potuto influire
sulle percentuali dei composti. Se avessimo trovato Palladio e
Itterbio non avrei avuto dubbi, ma questi dati che mi aspettavo
rientrassero nella media dei terreni della zona rimettono le cose in
parità. Non sto parlando di alieni o altro…ma qualcosa di anormale
c'è».
Sulle voci che circolano in paese che i cerchi siano frutto di una
burla, l'esperto ribadisce: «In tal caso faccio i complimenti a chi
ha eseguito questo agroglifo». Frattanto un gruppo di ragazzi ha
messo in vendita magliette su prenotazione con l'immagine dell'agroglifo.
M.Sc.
Fonte:
Gazzetta di Parma
del
03/07/2004