IL CASO
C'è chi sostiene
che i disegni siano una burla mentre altri parlano di alieni
Uno scherzo da Ufo? Continua il
mistero sui cerchi nel grano a Panocchia
di Matteo Scipioni
Il viavai è continuo e dalla
carraia alla spianata si è oramai formato un sentiero in mezzo al
campo di grano. D'altra parte la notizia si è diffusa in tutta la
provincia e arrivano gruppi di persone: curiosi, appassionati o,
comunque, chi crede che da quelle parti siano passati gli Ufo.
Telecamere, macchine fotografiche e
anche telefonini, sono in molti a voler immortalare una fetta di
mistero. Un'incognita che prende le forme di tre cerchi
«incatenati», comparsi misteriosamente sabato mattina in un campo di
grano alle porte di questa frazione di Parma: il primo vero e
proprio «crop circle» (come lo chiamano gli esperti) della nostra
provincia. Ad accorgersi del disegno tre giorni fa, due giovani
agricoltori, Roberto
Martini e Luca Pacchiani: «Passo di
qui tutti i giorni con il trattore – racconta Pacchiani-. Sabato mi
sono accorto che il grano era schiacciato in modo strano. Ho pensato
subito ad un mulinello di vento, ma quando mi sono fatto alzare con
le pale del trattore ho visto questo disegno. Una cosa incredibile,
bella, ma per me è uno scherzo».
Tra il soprannaturale, la burla, la
scienza e le battute c'è anche chi, a cavallo tra promozione
turistica e goliardia, vuole lanciare questo pittogramma come
simbolo di Panocchia, promettendo nei prossimi giorni l'uscita di
una maglietta celebrativa: «Non succede mai nulla qui – sottolinea
Davide Guatelli-: adesso, almeno, un motivo per venire c'è». Per
questo giovane studente di ingegneria c'è anche un doppio
coinvolgimento:
«Abito proprio qui di fronte: non
ho visto nulla. Che sia uno scherzo o meno è difficile dirlo, la
scienza comunque fornisce spiegazioni a questi fenomeni». Mentre in
paese si rincorrono anche voci di chi, pare, abbia visto luci
«strane» sul cielo di Panocchia proprio quella sera, il popolo dei
visitatori si divide tra chi crede ad una visita di qualche
extraterrestre e chi si «complimenta» per la burla ben riuscita.
«Non mi sono accorto di nulla»,
ripete chi, come Diana Rossi e Carlo Mazza, abita proprio lì di
fronte. «Se è stato uno scherzo –ironizza Francesco Tosi-
è stato fatto da chi se ne intende di campagna: è uno che sa
"rastrellare" bene». «Non si tratta di uno scherzo – replicano in
coro Denis Zennoni e Angela Tripodi - .Sfido qualunque umano a fare
un disegno del genere, di notte e senza punti geometrici di
riferimento».
Da Adelmo Ponzi, uno dei titolari
del terreno su cui è comparso l'agroglifo, arriva una sorta di
doppia rassicurazione per gli appassionati: «Tra qualche giorno,
comunque, dobbiamo trebbiare il campo: la nostra intenzione è però
di lasciare un po' di grano attorno in modo che la figura si veda
ancora». In attesa dell'esito degli esami biochimici del terreno
(previsti in settimana), per la scienza è ancora presto per
esprimere un giudizio: «Alcuni dati che ho rilevato – spiega Giorgio
Pattera, vicepresidente del «Galileo», il centro di ricerche
esobiologiche che si occupa dell'espisodio - fanno pensare ad
un'azione umana: certo è
che se è un
artifizio, non solo è stato ben fatto, ma è stato eseguito da un
gruppo di sei persone che ha impiegato molto tempo. In questo caso
mi rifiuto di credere che nessuno abbia visto nulla».
Fonte:
Gazzetta di Parma
del
03/07/2004