Tornano gli « ufo »
E sembrano quelli
di Panocchia
di
Cecilia Benaglia
Un agroglifo, identico a quello comparso in un campo di grano a
Panocchia nel giugno scorso, è apparso nella notte in un campo di
erba medica a Coloreto. « E' la prima volta nel mondo - spiega il
biologo, e ufologo del Centro ufologico nazionale Galileo, Giorgio
Pattera - che si ripete un
pittogramma uguale, si tratta davvero di un fatto eccezionale » . Il
disegno riproduce cerchi incatenati, e la gente si affolla sul
posto. Si trova in un campo, a soli 150 metri dalla strada, ma non è
visibile dalla carreggiata.
Se ne è accorto il titolare del podere, ma solo quando ha visto
l'erba schiacciata in modo strano, innaturale. Naturalmente nessuno,
tra gli abitanti della zona, ha visto nè sentito niente di strano.
Si parla di ufo, di presenze aliene, ma Pattera invita alla cautela.
« Questo pittogramma - dice il biologo - è di dimensioni minori
rispetto a quello di Panocchia, e leggermente pi ù impreciso, ma il
disegno è inequivocabile. I tre cerchi non sono uguali nè perfetti.
Quello pi ù a sud ha un diametro di 6 metri e 10, come quello verso
nord. Quello pi ù a est ha invece un diametro di 6 metri e 80
centimetri. Ora dovremo analizzare l'erba medica piegata, e ci
vorranno
almeno una decina di giorni. Tuttavia, se per l'episodio di giugno
avevo espresso un parere «a caldo» di 50 per gli ufo e 50 per
qualche buontempone, questa volta sento di sbilanciarmi maggiormente
anche prima delle analisi.
L'ipotesi dello scherzo «umano» è senz'altro pi ù consistente. Forse
sono addirittura le stesse persone, che non hanno nemmeno voluto
fare uno sforzo di fantasia in più » . Nonostante le smentite, e le
rivelazioni dell'opera di mani terrene nei campi per creare questi
disegni da pi ù parti del mondo, i crop circles continuano a
esercitare il loro fascino, e a scatenare curiosità e fantasia. E'
di domenica scorsa la notizia di un curioso disegno apparso in un
campo di riso ( coltivazione usata a questo scopo per la prima volta
in Italia) a Vigevano, sul quale indaga anche la Galileo di Parma.
«All'inizio venivano definiti «cerchi nel grano» perchè erano i
campi di
questo cereale a essere scelti. Ora invece si trovano dappertutto:
riso, mais, colza, avena, orzo. E poi in questa stagione il grano è
già stato mietuto, quindi, chiunque sia stato, ha dovuto ripiegare
sull'erba medica.
E' molto curioso però che a tre mesi esatti di distanza e nella
stessa zona si ripeta un agroglifo uguale, realizzato solo in scala
minore » .
Cecilia Benaglia
Gazzetta di Parma
22/09/2004