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I veri crop circles - Sollievo per il 2005

La più preoccupante ed inquietante delle "anomalie"? La modificazione genetica.

Da oggi sonni tranquilli per gli scrupolosi ricercatori

di Margherita Campaniolo

 

Una meravigliosa notizia ci viene dal mondo della scienza, una notizia così importante che stupisce un po' come non sia stata diffusa come meritava. Oggi, finalmente, esiste un metodo rapido e preciso per stabilire se un seme ha subito una modificazione genetica. Giubilo per tutti gli appassionati di crop circles e sospiro di sollievo per gli scrupolosi ricercatori nello stesso ambito. Dai ricercatori ci si è sempre sentiti dire che uno dei sistemi per riconoscere un vero agroglifo da un bieco falso è quello di sottoporre i semi a test di germinazione. Tale test, là dove desse luogo a risultati inusuali come crescita più accentuata o, al contrario, sviluppo stentato di piantine, sarebbe indice che le piante da cui quei semi provengono hanno subito una modificazione genetica, modificazione da imputare all'energia che ha prodotto il cerchio.

Che fine fanno questi semi? Sulle tavole dei cittadini e questo è stato definito il lato inquietante della vicenda crop circle, quella che dovrebbe "smuovere" le coscienze e sensibilizzare l'opinione pubblica, i governi e la scienza a non trascurare il fenomeno dei cerchi nel grano.

Bene, oggi è proprio la scienza a darci una possibilità straordinaria per riconoscere quei cerchi nel grano doc,  "portatori sani" di misteriosi semi chissà come mutati e tutto in modo rapido: ricercatori italiani dell'Università La Sapienza di Roma, così come annunciato da un'ansa del 16 ottobre, hanno messo a punto un sistema in grado di stabilire al 100% se un seme ha subito una modificazione genetica ed in che percentuale e tutto attraverso una  risonanza magnetica. La rassicurante notizia è pubblicata nella rivista scientifica americana  Phytochemistry.

Basta quindi alle lunghe e costose procedure di decodificazione del dna non sempre possibili ai ricercatori come a quei test di germinazione così poco precisi ed attendibili visti i rigidi parametri di realizzazione dove basta qualche grado di calore, una corrente, un po' di fertilizzante nel terreno o qualche annaffiatura in più o in meno per far "saltare" e falsare i risultati, oppure, ancora più disarmante e soprattutto troppo tardi, attendere la stagione successiva che qualche possibile ghost circles, sul "luogo del miracolo", ci faccia chiedere preoccupati:"Su quale piatto sarà finito quel cereale?"

Peccato che il 2004 non si è potuto avvalere dell'utilissima scoperta ma, il prossimo anno, niente sfuggirà! I circlemakers sono avvisati..... i crop circle researcher anche.


 

Margherita Campaniolo

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