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Database 2003 |
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A Ghost Crop Circle
Di Margherita Campaniolo
Crop-fantasma, un argomento spesso citato nelle speculazioni sul fenomeno dei crop circles, potrei dire tanto chiacchierato quanto poco indagato o forse, meglio, assolutamente NON indagato da chi pensa ciò possa costituire un evento con aspetti di straordinarietà. Da molti anni, sorvolando le tradizionali zone inglesi che ospitano i crop circles (Wiltshire, Hampshire, Sussex ecc…) ci si è accorti come talvolta, là dove l’anno precedente era ospite un crop, l’anno successivo, a nuova coltura, si possano scorgere, dall’alto, dei "segni" che delimitano quelle zone di piante che erano state impresse al suolo per la delineazione del pittogramma. Ciò è visibile principalmente dall’alto, a livello del suolo il fenomeno è quasi indistinguibile. La BLT, Research Team Inc, e questo ormai da parecchi lustri, include la fenomenologia dei crop fantasma nella sua pagina dedicata agli "OTHER FACTS " ovvero a quelle manifestazioni fisicamente legate alla comparsa di un crop ma per i quali non ha ritenuto possibile indicare, allo stato attuale, una spiegazione razionale; come mai?Posso dedurre che le questioni legate all’argomento crop circles talmente tante e tali che un gruppo di ricerca, per le proprie indagini, debba necessariamente fare delle "scelte di priorità" ed i crop fantasma, evidentemente, possono attendere un altro poco; confidiamo in prossime "nuove". Nel frattempo però, da ricercatori "senza né arte né parte" possiamo provare a dire qualcosa su questi "ghost". Anche quest’anno la fenomenologia si è ripresentata e fa bella mostra di sé in uno dei maggiori siti al mondo dedicato interamente ad i crop circles e cioè su http://cropcircleconnector.com alla pagina http://www.cropcircleconnector.com/2004/West%20Stowell%20Ghost/weststowellghost2003.html Credo di non cadere, citandola, nell’obiezione di chi potrebbe dire trattarsi di sito notoriamente crop-scettico in quanto non lo affatto! Eppure, in quella pagina, il fenomeno viene indicato come una curiosità ormai solita e ricorrente e che non contiene alcunché di misterioso, un fatto, seppur singolare, assolutamente naturale. Spesso (ma non sempre) i crop fantasma si presentano in primavera, perché? Le motivazioni sono due:
La coltivazione della colza non necessita quella che noi conosciamo come aratura significativa del terreno; la semina avviene a fine agosto, primissimi di settembre e, come bene indica Stuart Dike nella sua pagina su Crop Circle Connector, la presenza sul terreno di significativi resti in paglia delle spighe appiattite del crop, interferiscono sia sulla quantità di seme caduto all’interno di quelle zone sia sulla sua normale capacità di sviluppo. Ecco che, se vista dall’alto, la disposizione delle piante e la loro crescita (fitta/meno fitta, stentata/meno stentata) ricrea, in parte, il crop circles ospitato in quel terreno precedentemente. Un esempio estremamente significativo di tutto ciò possiamo averlo con questa immagine di Peter Sorensen
© di Peter Sorensen Qui la colza (o canola che dir si voglia) è stata fotografata in piena fioritura, quando le piante hanno raggiunto la massima crescita in termini di occupazione in spazio ed il "ghost" appare meno netto del crop fantasma della pagina citata in precedenza ma ciò dipende esclusivamente dal periodo in cui la foto è stata fatta. Questi fenomeni sono assolutamente noti ai contadini come agli studiosi di agronomia e sono certa che la spiegazione data da Stuart Dike, nel suo report, è stata tratta da una specifica indagine "in campo". Ma il 2004 ci ha regalato un secondo crop-fantasma che può indicarci la giusta via interpretativa del fenomeno ed è esattamente un ghost di Avebury, di un crop circles apparso …….
Qui non abbiamo un campo a colza bensì un campo "in rigenerazione" ovvero dove si è lasciato crescere dell’erba foraggiera che, nota agronomica, ha la capacità di arricchire il terreno di quelle sostanze nutritive perse in anni di sfruttamento intensivo dei campi. Le zone in verde corrispondono alle parti, quanto vi era il crop circle, interessate dallo schiacciamento delle spighe. Lì non è affatto avvenuta una semina differente: le zone "compresse", hanno lasciato sviluppare nello stesso momento, ma in tempi differenti dal terreno circostante, delle erbe spontanee. Se si osserva bene la foto si distingue lo stesso fenomeno anche sulla parte in alto a sinistra, in una zona dove, ripetutamente deve esserci stato passaggio di mezzi meccanici che hanno fatto verificare la stessa crescita diversificata … eppure il trattore non ha alcun potere inspiegabile…. Dicevamo al punto due che i crop fantasma si presentano anche nei campi "a riposo" per un fenomeno singolare che vede il proliferare di piante verdi spontanee nelle zone appiattite. Un esempio lampante è ad esempio questo ghost
© di Peter Sorensen L’effetto così bene "immortalato" dalla macchina fotografica di Sorensen (nonché dalla sua abilità, tutta dichiarata, nel far risaltare i particolari di una foto che vuole siano esaltati) è dovuto ad un altro evento naturale. Qui il campo, dopo la mietitura, non è stato affatto coltivato ma tenuto a riposo. Le piante comunque rimaste al suolo vengono a costituire, a breve come a lungo termine, (ed anche a seguito di particolari condizioni di umidità, precipitazioni ecc…) un microclima ideale per lo sviluppo di piante erbacee. E’ noto inoltre che la decomposizione della "paglia" (intesa come i residui delle piante prostrate) si trasforma in un formidabile fertilizzante ed arricchisce il terreno fino a notevole profondità (questa è una cosa che ci servirà tenere a mente in seguito). Un ulteriore esempio di tale fenomeno ci proviene dall’America, Ohio, (Serpent Mound – Peebles)
© Mark Tolle for the Defender
© Mark Tolle for the Defender - Visto dal basso Fenomeno verificatosi questa primavera e di cui potete leggere la vicenda al link http://www.peoplesdefender.com/main.asp?SectionID=1&SubSectionID=1&ArticleID=3199 Nell’articolo viene riportata, dal giornalista del "The People’s Defender" la versione dell’ufologo (che parla di evento anomalo dei crop circles) e quella di Richard McCarty, Preserve Manager della "Nature Conservancy at The Edge of Appalachia", (zona del crop circles) e che dichiara come questo sia un evento conosciuto da chi osserva la natura; egli indica come certe piante trovino vantaggio da alcune condizioni e come, in quel periodo dell’anno, sia facile notare, laddove tempo addietro vi è stato un passaggio di mezzi meccanici, e quindi dello "schiacciamento", un'erba molto più verde e lussureggiante delle parti circostanti. Ma da graminacea a graminacea, da grano a grano ecc..? Sebbene con maggiore rarità, i sensibili cambiamenti avvenuti nella struttura del terreno per cause "di superficie" possono generare piante più rigogliose anche su terreno arato, terreno che comunque, per più tempo, ha avuto modo di interagire con la "paglia" e da questa trarre delle modificazioni (che, è giusto ricordarlo, se sviluppassero funghi o parassiti avrebbero un effetto totalmente opposto, cioè di decremento e non di accrescimento)
© di Peter Sorensen
Ad alcuni sembrerà assurdo ma minime variazioni provocano reazione biochimiche sorprendenti. La natura stessa interna del suolo può variare in pochi centimetri di terreno e condizionare le colture pur non avendo nulla a che vedere con i crop circles. Chiedendo ai contadini sapranno essi raccontare di zone dove le piante crescono comunque in modo differente rispetto alle piante accanto e nonostante i medesimi trattamenti parassitari e di concimazione. Se ci prendessimo la briga di osservarli dall’alto forse scopriremmo bizzarre geometrie. Un caso italiano che ricalca quanto appena detto riguarda il "crop" noto come "la vela" di Vische ovvero una zona dalla singolare forma a vela in cui le piante, per motivazione di ordine geologico, crescono di taglia inferiore rispetto al resto del campo e che, nell’anno italiano dei crop (il 2003) generò dall’alto il dubbio si trattasse di un cerchio nel grano. Qualcosa di simile si verifica in Inghilterra nelle zone storiche delle "dei tumuli e delle pietre". Qui, forse per ragioni idrogeologiche ed archeologiche, avviene un fenomeno analogo che, dall’alto, si traduce in questo modo.
© di Peter Sorensen E’ vero, tutto ciò sa poco di fantastico ma basta, in fondo, lasciarsi coinvolgere dalla natura e pensare che il fantasma c’è, un fantasma silenzioso e celato sotto terra, che prende vita e risorge nelle sembianze della creatura vivente che "osa" nascervi sopra. Margherita Campaniolo
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Margherita Campaniolo
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