Convoglio 'in viaggio' per 25 km senza macchinista

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BELLUNO, 9 gennaio 2003 - Un treno passeggeri composto da un locomotore e due vagoni, tutti completamente vuoti, si e' messo in movimento autonomamente dalla stazione di Calalzo (Belluno) percorrendo circa 25 km verso Longarone (Belluno) ed e' stato fermato, grazie all'impiego di un mezzo di servizio, nelle vicinanze di Castellavazzo.

L'episodio, sulle cui cause sta indagando la Polizia ferroviaria, e' avvenuto tra le 13.30 e le 14.30 ed ha tenuto impegnati anche vigili del fuoco e guardia forestale, ciascuno con propri elicotteri.

La tratta interessata e' ancora chiusa al traffico. L'evento si e' concluso senza incidenti.

Belluno, il convoglio si è messo in movimento da solo

Un treno percorre 25 chilometri senza guidatore

Gli addetti della stazione di Calalzo pensavano a una manovra del macchinista. Impiegato un mezzo speciale per fermarlo

 

BELLUNO - Un treno passeggeri composto da un locomotore e due vagoni, tutti vuoti, si è messo in movimento da solo dalla stazione di Calalzo (Belluno), percorrendo circa 25 chilometri verso Longarone (Belluno) prima di essere fermato grazie all'impiego di un mezzo di servizio, nelle vicinanze di Castellavazzo. L'episodio, sulle cui cause sta indagando la Polizia ferroviaria, è avvenuto tra le 13.30 e le 14.30 ed ha tenuto impegnati anche vigili del fuoco e guardia forestale, ciascuno con propri elicotteri. La tratta interessata è ancora chiusa al traffico. L'evento si è concluso senza incidenti.

BINARIO UNICO - Secondo quanto si è appreso il convoglio è stato visto muoversi dagli addetti della stazione di Calalzo i quali avrebbero inizialmente attribuito lo spostamento ad una manovra del macchinista. Una volta compreso che, invece, il treno aveva imboccato la linea a binario unico che scende verso Belluno la polizia ferroviaria ha allertato i centri di smistamento delle Ferrovie dello Stato i quali hanno provveduto a sgombrare dalla linea gli altri convogli in transito. Il treno incontrollato si sarebbe mosso esclusivamente per forza di gravità e quindi la causa dell'incidente, in base ai primi dati, sarebbe da ricondurre ad un'ipotesi di malfunzionamento dell'impianto frenante o, in caso di errore umano, nella mancata attivazione degli strumenti di blocco.

TESTIMONIANZE - Gli agenti della Polfer di Calalzo stanno ascoltando le testimonianze delle persone presenti. Fortunatamente, nonostante la velocità acquistata dal convoglio a causa del forte dislivello tra Calalzo e Castellavazzo, nei pressi di Longarone, non c'è stato deragliamento, circostanza che avrebbe potuto mettere a rischio il traffico automobilistico in transito sulla strada statale che scorre parallela, per un lungo tratto e su un piano inferiore, alla linea ferroviaria. Il treno si sarebbe fermato grazie anche ad una leggera risalita del percorso che ha consentito il progressivo rallentamento.

9 gennaio 2004 - Corriere.it

 

 

 

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