Viene
dall’Africa del Sud il gioiello più antico del mondo, si tratta
di una collana di conchiglie alla quale gli archeologi attribuiscono ben
75mila anni. È stata scoperta nel corso di una campagna di scavi
effettuati da paleontologi francesi, inglesi e norvegesi nella grotta
di Blombos (dal sito Cape Field School), sulla costa africana
dell’Oceano Indiano e i risultati della scoperta sono stati pubblicati
sulla rivista Science. E’ una collana di conchiglie di un
mollusco di fiume che vive a 20 km di distanza dalla grotta del
ritrovamento nei pressi di Still Bay nella Provincia del Capo.
“Questa collana è la prova definitiva del momento in cui si cominciarono
ad immagazzinare informazioni fuori dal cervello umano”, ha dichiarato
Christopher Henshilwood, archeologo dell’Università di Bergen
in Norvegia e direttore degli scavi. Fino a questa scoperta il più
vecchio “gioiello” conosciuto risaliva a 45mila anni fa.
Si tratta di vere e proprie perline che, secondo i ricercatori, venivano
infilate e indossate dai nostri antenati come ornamento. Le conchiglie
sono in tutto 41, di dimensioni digradanti, riunite in gruppi fino a 17
e tutte forate nello stesso punto, in modo da poter essere infilate in
un laccio a formare una collana o un bracciale. Provengono da un
mollusco, il Nassarius kraussianus, che vive negli estuari dei
fiumi, venivano raccolte e selezionate in base alle dimensioni e al
colore.
I gioielli oltre ad essere un lavoro raffinato, sono un simbolo, una
forma di espressione, un modo per distinguersi, come avviene nell’uomo
moderno. Molti ricercatori infatti, credono che l’uso di oggetti
decorativi come i gioielli scaturì dal bisogno di un’identità personale,
di determinare a quale gruppo sociale appartenesse una persona o lo
status degli individui all’interno dello stesso gruppo. Il professor
Clive Gamble, del UK’s Centre of the Archaeology of Human Origins,
ha detto alla BBC News Ondine che quello di ornarsi con gioielli
di questo tipo era una questione di identità, un modo esattamente come
il nostro di cambiare look.
Sono state trovate anche tracce di colorazione con ocra rossa
sulle conchiglie e ciò potrebbe suggerire un contatto con una superficie
contenente questo pigmento, oppure potrebbe significare che questo
ossido di ferro sia stato appositamente usato per ricoprirle e
colorarle. Christopher Henshilwood coordinatore del progetto insieme al
suo team al Science magazine spiega che questa nuova scoperta, insieme
al ritrovamento nel 2002 di piccoli pezzi di ocra, incisi da reticoli di
linee, avvenuto sempre nella grotta di Blombos, è un primo esempio di
pensiero astratto nei nostri progenitori.
Alcuni ricercatori scettici credono che questi oggetti siano
semplicemente frutto di processi geologici e dubitano che siano state
intenzionalmente modificate in qualche modo da mani umane.
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