Tra paura e stupore. Eventi strabilianti nei cieli del Galles e dell’India. Di Margherita Campaniolo |
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L'inizio autunno 2003, la stagione in corso, è stato caratterizzato da numerosi ed importanti eventi astronomici, alcuni assolutamente previsti (come l’eclissi totale di Luna, le affascinanti congiunzioni e un Marte in "grande spolvero") altri più semplicemente "attesi" in quanto manifestazioni di fenomeni ripetitivi (non per intensità ma per periodicità come gli sciami meteorici delle Orionidi e delle Leonini)... eppure lo scenario celeste ha riservato ulteriori spettacolarità…. Fenomeni celesti assolutamente imprevedibili si sono infatti verificati nei nostri cieli pre-invernali, eventi che hanno trovato, quasi sempre, una interpretazione ben precisa ma che, indubbiamente, anche la dove spiegabili, hanno inquietato, presentando il cielo nella sua reale dimensione di "luogo dalle mille sorprese"; il cielo: tutto fuorché un luogo scontato. Potremmo considerare tali, ad esempio, i Flare di notevole intensità sprigionatisi recentemente dal Sole, le conseguenti (e strabilianti) aurore boreali ed i diversi avvistamenti di luci, scie luminose, corpi vaganti che hanno interessato il nostro pianeta, alcuni dei quali anche di rara ed impressionante impatto visivo e dai risvolti talvolta spiacevoli. In questa ottica si inquadrano due eventi molto particolari, uno accaduto in India e l’altro in Inghilterra, in un periodo che va dal 27 settembre all’1 ottobre 2003. E’ proprio a quest’ultima data si riferisce l’immagine qui accanto riportata, una foto autentica scattata nel sud del Galles. Ne è autore un ragazzo adolescente intento ad "immortalare" le prodezze atletiche di alcuni amici su degli skateboard. Improvvisamente, Jon Burnet, questo il suo nome, si è trovato di fronte a questo incredibile fenomeno che è riuscito ad immortalare con la sua macchina fotografica. Grande il suo stupore come degli amici e, dopo circa quattro minuti, il giovane, con un successivo scatto http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/image/0310/fireball2_burnett _big.jpg riprende la stessa scia di fuoco in dissolvenza. Stupore ha suscitato anche sugli esperti che hanno visionato l’immagine (ad esempio gli astronomi dalla N.A.S.A) e le teorie su cosa Burnet abbia realmente immortalato non sono affatto concordi: una di queste propende per un corpo (naturale o meno) incendiatosi entrando in atmosfera ma c’è chi ipotizza un’insolita e rara scia d’aeroplano che riflette i raggi solari. Qualsiasi sia la verità si tratterà comunque di un evento proprio curioso ed affascinante che non verrà dimenticato dai protagonisti. Allo stesso modo un'intera regione non riuscirà affatto a dimenticato quanto successo, qualche giorno prima, il 27 settembre, in India, un evento purtroppo dalle gravi conseguenze. Molte le agenzie e le testate che ne hanno parlato in tutto il mondo, in modo più particolareggiato l’indiana Hindustan Time, la BBC, l’A.F.P. (Agence Francia-Presse). Quella notte, su un’area tra i 14.000 e i 15.000 chilometri quadrati, un’area che interessa almeno otto distretti della costa dell’India Orientale, nella regione di Odessa, Baia del Bengala, tutto si è illuminato a giorno per il passaggio di una palla di fuoco. Gli abitanti del luogo sono rimasti fortemente impressionati sia alla vista del fenomeno (che nella sua corsa si frammentava in più parti) che per il boato prodotto; in centinaia si sono riversati in strada per capire cosa stessa succedendo. Un residente della città di Kendrapara ha detto: "E’ durato tutto alcuni secondi ma dappertutto era illuminato a giorno". "All’inizio, dal suono, ho pensato ad un mezzo aereo in caduta ma mi ero sbagliata…. ho visto una palla di fuoco enorme illuminare tutto; presa dal panico ho portata immediatamente i miei capretti in casa" così ha dichiarato Bandita Das, una casalinga. Le autorità locali sono state subito investite da valanghe di cittadini che segnalavano l'evento e portavano particolari utili alla spiegazione del fenomeno, senza dubbio riconducibile alla corsa verso terra di un grosso meteorite. Molti dei testimoni, vedendo la proprie case illuminarsi a giorno a causa del bagliore passante attraverso le finestre e sentendo quel particolare rumore, avevano istintivamente pensato di trovarsi ad assistere ad una prova missilistica ma così non era, nulla di "artificiale"; lo stesso Direttore della sezione geologica dell'India, Basant Kumar Mohanty, ha detto: "Non ho visto mai un meteorite così grande interessare questa zona; il suo "ruggito" era veramente impressionante. Ecco come sarebbero andati i fatti di quella sera secondo quanto stabilito e ricostruito, in base alle testimonianze, dalle autorità del posto, tra cui il funzionario Biswa Bhusan Harichandan: l’oggetto che ha solcato il cielo si è frantumato in più parti, due dei quali hanno colpito due case in due differenti villaggi del Mayurbhanj. Una di queste abitazioni ha preso fuoco riducendosi in cenere. Nell’impatto 11 persone sono rimaste ferite e, tra queste, cinque sono state ricoverate per ustioni presso gli ospedali locali, compreso un funzionario del distretto di Kendrapara. Tra gli 11 feriti, casi di cecità temporanea, per l’intensa luce, e casi di shock. Il meteorite ha prodotto purtroppo anche una vittima: Sukdev Singh, un anziano di 70 anni, lasciatosi prendere dal panico alla vista dell’evento, è stato ricoverato in ospedale, decedendo per infarto la domenica del 28 settembre. Un team di esperti del GSI, l’Istituto di Geologia Indiano, ha confermato, lunedì mattina 29 settembre, la caduta di un meteorite e studiosi dell’istituto si sono recati in molte parti della regione di Odessa alla ricerca di possibili frammenti, secondo quanto segnalato dai cittadini alle autorità locali dei vari villaggi. Sopralluoghi fruttuosi, con diversi frammenti raccolti, hanno riguardato il villaggio di Sanamarichapalli nel distretto di Rajnagar, Subarnapur nel Pattamundai, Balasore nel distretto di Bhadrak. Individuate due roccie insolite in differenti villaggi del distretto di Mahakalapada. Il dott. K.C. Sahu, sempre del GSI, riferisce di aver raccolto diversi meteoriti, alcuni del peso di circa tre chili, e che da subito si era proceduto con le analisi chimico-fisiche dei reperti nei laboratori dello stesso istituto. Da un primo esame, tutti i frammenti fino ad oggi rinvenuti sembrano provenire da un unico meteoroide di natura metallica. Si sa inoltre che una squadra di studiosi, in sopralluogo nel villaggio di Sudusudia, nel distretto di Mayurbhanj, ha esaminato un frammento di 13 libbre (sei Kg), rinvenuto e recuperato in una risaia. Adesso è il momento delle analisi di laboratorio e, difficilmente, si avranno ulteriori indiscrezioni a fronte di dati ancora così parziali. Gli scienziati inoltre intendono studiare il fenomeno in tutta la sua interezza, dall’apparire, all’esplosione, all’impatto come nella sua componente originaria, a partire cioè dallo spazio. Jaydev Kar, uno scienziato del Pathani Samant Planetorium di Bhubaneswar, capitale dell’Orissa, ha detto: "Tali casi celesti sono comuni nello spazio, meno da vedere ad occhio nudo, ancor meno, direi raro, in questa regione". Altri studiosi impegnati nello studio del fenomeno dell’India Orientale non hanno osato definire il fatto come l’evento meteoritico più spettacolare nella storia recente del paese. Non sono da segnalare ulteriori danni nella zona interessata dall’impatto che è, per fortuna scarsamente popolata. Del meteorite indiano si stanno occupando anche altre agenzie astronomiche e gruppi di studio di ogni dove; fra tutti, la più motivata, e per ovvie ragioni geografiche, è la "Spaceguard India". Da questi esperti del posto viene l’indicazione come il corpo celeste che ha impattato in Odessa sia un Aten, NEO o NEA. Vengono così definiti un gruppo di asteroidi le cui orbite si avvicinano ed entrano all’interno dell'orbita terrestre. Gli Aten, NEO o NEA sono costantemente osservati per valutare la probabilità di eventuali impatti con il nostro pianeta. A tale scopo da alcuni anni sono attivi diversi progetti per la scoperta sistematica di questi oggetti presso osservatori professionali (LINEAR, LONEOS, CSS, NEAT, Spacewatch, ODAS) che si avvalgono della collaborazione di decine di osservatori amatoriali. I NEO finora scoperti sono quasi 2000, ma la ricerca, né la guardia, viene mai abbassata ed il "caso India" è solo un minuscolo esempio della potenza e pericolosità di questi "viaggiatori spaziali". Il cielo…… che c’è di più strabiliante e misterioso del cielo? |
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Data: 14 novembre 2003 Autore: Margherita Campaniolo |
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