Cerchi nel grano e Simpson
Realtà e finzione? Simbolo e rappresentazione? Due facce, un unico motivo di successo, incontro esplosivo.
I Simspon, i famosissimi personaggi creati da Matt Groening,, hanno rappresentato, fin dalla loro nascita, una vera “rivoluzione” nel campo dell’animazione.
Sono stati da sempre criticati, discussi per il loro essere “poco educativi”, tutt’altro che adatti ad un pubblico di piccoli, scurrili ecc… tanto che, nel 1987, data in cui apparvero in televisione per la prima volta, presero il via aperte manifestazioni di opposizione da parte degli infuriati genitori americani indignati contro il “modello insolente” che questa famiglia rappresentava e che, l’allora Presidente Bush padre, indicava come l'esempio di quanto più deleterio ci potesse essere in quelle americane.
Eppure i Simpson tratteggiano un vero e proprio spaccato dell’odierna vita occidentale, vita in cui, accettato o contestato, gradito o meno, molti giovani si riconoscono, ravvedono la loro famiglia e la loro società. Insomma… I Simpson: ideologicamente mal sopportati, sociologicamente azzeccati!
Nel 1999, dalle pagine di “Linus”, il critico e giornalista Vincenzo Mollica a riguardo della famiglia di Homer e Marge (con i figli Bart, Lisa e Maggie) ebbe a dire:
“Avrei voluto averli come genitori, avrei voluto avere anche io quegli occhi a palla e quel corpaccione giallo fluorescente in ogni oscurità. Sicuramente sarei stato diverso e peggiore, forse più preparato ai tempi che viviamo. In circolazione non c’è nulla che somigli fisicamente ai Simpson eppure sembriamo creati a loro immagine e somiglianza. [ ]...". I Simpson sono come siamo, esattamente come siamo, sono la nostra carta d’identità”
Ed i Cerchi nel Grano? Non hanno rappresentato, fin dalla loro nascita, una vera “rivoluzione” nel campo della "comunicazione"? Non sono anche questi ideologicamente mal sopportati, sociologicamente azzeccati?
Sembrano volerci ricordare che la realtà tecnologica ci sta stretta, esprimono, col mito che ormai rappresentano, l’insofferenza dell’uomo di fronte alla razionalità del vivere d’oggi ma anche tutta la nostra contraddittorietà: per continuare a farci “sognare alla grande” mostrano di non potere fare a meno dell’accreditamento scientifico e noi, se non ravvisiamo in questi anomalie da dimostrare scientificamente, allora li rifiutiamo, non ci piacciono più! Potrebbero essere più contraddittori di così?
E nella bizzarra vita della Springfield dei Simpsons c’è spazio per un fenomeno che vive così in bilico tra finzione e realtà come quello dei crop circles? Sì, lo potrebbe, Springfield rappresenta il meglio ed il peggio di tutti noi, uno zoo di “anime” quanto mai variegato in cui non si oscilla mai nettamente tra il buono ed il cattivo, il saggio e l’insensato, l’onesto ed il disonesto ed ogni personaggio è un po’ l’una un po’ l’altra cosa. Ed allora si dia il via all’apparire dei crop in questa pazza cittadina dai gialli abitanti.
Proprio per Halloween è uscito sia negli U.S.A che in Europa un nuovo gioco (per PlayStation2, Nintendo Game Cube, Xbox) dal titolo “The Simpson: Hit and Run”. La storia ha inizio con un'atmosfera tutta particolare e misteriosa alla x-files. Ci troviamo infatti in aperta campagna dove sono stati scoperti dei cerchi nel grano; più persone risultano rapite e spuntano telecamere in ogni dove. Che farà Homer? Pare nulla fino a che si accorgerà che un camion nero, dotato di parabola, ha preso la "scocciante" abitudine di parcheggiare sul suo vialetto di casa. E questo vale una bella arrabbiatura…. e la voglia di saperne di più, indagare per capire cosa c’è dietro a quella situazione. Nasce così un viaggio nel mistero che…. Sarà alla fine vero mistero? Quello che Homer scoprirà sarà il più grande mistero capitato a Springfield o il più grande raggiro? Giocare per vedere, potremmo dire e….. mai ingombrare il vialetto di qualcuno!
Margherita Campaniolo
Produttore | Vivendi Universal Games |
Padiglione | South Hall |
Booth | 1200, 304B, 306A, 306B |
Multiplayer | Sì, fino a 4 giocatori |
Console |
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