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Le immagini del suo passaggio trasmesse in diretta su Internet
Una nuova cometa di passaggio «vicino» al sole
Si chiama Bradfield 2004 dal nome dell'astronomo di 76 anni che l'ha scoperta il 23 marzo scorso
Una
nuova cometa, con una lunghissima coda, sta compiendo uno
spettacolare passaggio vicino al Sole e, proprio in queste ore, tutti possono
vederla transitare a pochi milioni di chilometri di
distanza dalla nostra stella grazie a una speciale telecamera montata
sul satellite Soho che trasmette
in diretta su Internet le sue immagini.
La cometa si chiama Bradfield 2004 (ne
vediamo la scia nella parte bassa della foto accanto), dal nome del suo
scopritore, un appassionato di astronomia della
rispettabile età di 76 anni, noto in tutto il mondo come uno dei più
prolifici «cacciatori di comete» (con quest'ultima è alla sua diciottesima
scoperta). L'anziano astrofilo ha rintracciato la
cometa il 23 marzo scorso, durante una delle sue sistematiche
ricognizioni del cielo stellato effettuate con un piccolo telescopio piazzato
nel giardino di casa.
Dopo la conferma della
scoperta da parte dell'Unione Astronomica Internazionale, sono stati
calcolati con precisione gli elementi orbitali
del corpo celeste e si è visto che essa fa parte di quella categoria di comete
che transitano molto vicino al Sole. La Bradfield (a cui è stata assegnata la
sigla C 2004 F4), infatti, passa al perielio, cioè alla
minima distanza dal Sole, tra sabato 17 e domenica 18 aprile, a una
distanza di 25,2 milioni di chilometri (per confronto, la Terra dista in media
dal Sole 150 milioni di km). Vista dalla prospettiva spaziale del satellite Soho,
la cometa raggiunge la minima distanza angolare dal Sole domenica 18 aprile.
Un passaggio così ravvicinato al Sole fa sì che uno dei piccoli telescopi
montati sul satellite Soho, puntato stabilmente verso il disco solare e dotato
di un «coronografo» (un disco opaco che occulta il Sole in modo da rendere
visibile l'ambiente circostante), possa seguire la
cometa prima, durante e dopo il suo passaggio al perielio.
In questi casi il monitoraggio della cometa
è estremamente interessante perché, a causa dello stress gravitazionale e del
vento solare, il corpo celeste potrebbe perdere qualche pezzo o addirittura
rompersi in più parti, come è già avvenuto altre volte in passato.
Le comete sono paragonabili a iceberg cosmici: sono fatte di un
piccolo nucleo solido, del diametro di qualche km, avvolto da ghiacci mescolati
a polveri. In vicinanza del Sole, a causa del calore,
parte dei ghiacci vaporizza, formando una chioma e una coda di gas e
polveri di grandi dimensioni.
Nell'ultima settimana di aprile, a meno di catastrofi, la Bradfield dovrebbe
essere visibile anche da Terra, a occhio nudo, un'ora e mezza prima del sorgere
del Sole, verso Nord-Est, come una stellina sfocata di prima grandezza.
L'ultimo, spettacolare incontro ravvicinato di una
cometa col Sole è avvenuto nel febbraio 2003. In quel caso la cometa
Neat è passata indenne e ha ripreso la sua corsa verso la periferia del sistema
solare.
Autore: Franco Foresta Martin
Fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/04_Aprile/17/cometa.shtml
giovedì 22 aprile 2004 12.49
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