Due anni fa, periodo gennaio-febbraio, a Torino (ma, mi
hanno raccontato, anche in altre città italiane) per trovare parcheggio
nella fitta rete di veicoli parcheggiati in centro e zone limitrofe, non
c'era che un'ancora di salvezza: provare davanti ad uno dei molti
ristoranti cinesi.
Dopo 2-3 situazioni simili, la cosa mi incuriosì, ed un signore dal
marcato accento piemontese poi mi spiegò che c'era una sorta di psicosi
diffusa della Sars, la tristemente famosa influenza killer che si stava
diffondendo in quel periodo in Asia.
Ora, cosa c'entrassero i disorientati proprietari asiatici dei
ristoranti cinesi non lo sappiamo (o meglio: non c'entravano nulla), ma
questo è un tipico esempio di come gli organi di informazione a volte,
siccome va di moda il drammatico anche quando non c'è, o esagerano,
oppure sono un po' imprecisi, e quindi creano panico o una paura che (in
certi casi) non è affatto giustificata.
Ebbene sì, è una colpa che ci prendiamo, e gli esempi sono molti: in
passato basti ricordare gli effetti di Chernobil sull'insalata, il morbo
della mucca pazza, oppure come capita a noi del settore scienza-spazio
ogni qualvolta un asteroide si avvicina alla Terra (ma in termini
astronomici avvicinarsi significa almeno 300.000 chilometri, cioé la
distanza Terra-Luna).
L'ideale è sempre una buona dose di equilibrio: bisogna sempre stare
attenti a non creare falsi allarmismi e paure, e allo stesso tempo
sensibilizzare su un problema che comunque va affrontato con serietà.
E poi ci sono le pseudo-bufale, o quelle notizie che, mal verificate,
diventano una notizia che in realtà non esiste. Pensiamo al famoso
segnale captato lo scorso anno dalle antenne radio del Seti Project, che
subito fece pensare a ET che ci chiamava da qualche angolo
dell'universo: ma era, purtroppo, un normale segnale radio anomalo, come
già capitato altre volte.
Notizie false, dunque ma assolutamente vere. Così le definisce Paolo
Toselli, autore di un libro appena pubblicato da BUR - Biblioteca
Universale Rizzoli, dal titolo Storie di ordinaria falsità, che
raccoglie in 230 pagine notizie su leggende metropolitane, notizie
inventate, menzogne, falsi macroscopici raccontati da giornali, Tv e
Internet.
Leggende di guerra, dal VietNam all'Iraq, terribili epidemie trasmesse
attraverso lettere infette, siringhe, lattine, frutta avvelenata e
messaggi subliminari, abusi satanici, ladri d'organi, finti attentati,
eccetera. Ce n'è per tutti gusti, tra il drammatico e l'esilarante, come
la storia degli autovelox nascosti nei cassonetti della spazzatura in
una nota arteria stradale di Torino.
Oppure come le persone spiate dalla web-camera nella propria stanza, a
computer spento...
E poi, più drammaticamente, storie su omicidi legati al furto di organi
da trapiantare, ed epidemie più presunte che reali, come la storia
dell'antrace attribuita al terrorismo arabo, che fanno certamente
spendere molto denaro in controlli e prevenzione.
«Dentro queste notizie - sottolinea Toselli - c'è anche del vero, ma
spicca un ingrediente di falsità che le rende appetibili ai giornali e
alle Tv. Questo perchè abbiamo bisogno sempre di miti e abbiamo voglia
di crederci per forza».
Paolo Toselli è Responsabile del Centro per la Raccolta delle Voci
Contemporanee di Alessandria (sito: http://leggende.clab.it), che
raccoglie il più documentato archivio sulle leggende contemporanee.
Paolo fin da ragazzino si occupa di capirne di più su certe voci, da
quando cioé era incuriosito dalle informazioni relative al fenomeno Ufo,
altro grosso serbatoio di informazioni vere, ma spesso trasformate in
quello che non c'è o su quello che in realtà non è provato o non esiste.
E' anche attivo socio del Cicap, e ha già pubblicato altri libri tra i
quali, segnaliamo La famosa invasione delle vipere volanti (1994), una
raccolta di storie raccontate e scritte, che riesce ad essere in certi
punti esilarante come un libro di Giobbe Covatta con storie non
inventate ma riportate dai giornali.
Ora Paolo Toselli ci proietta in un periodo più attuale con una catologo
di voci, non solo provenienti dagli organi d'informazione, ma anche
raccontate dalla gente come passaparola, e che illustra come le
comunicazioni istituzionali vengano sempre più spesso distorte da fonti
incontrollabili.
Un libro che è un misto tra racconto e denuncia per giudicare con occhio
più accorto quello che accade, provando a sorridere delle paure che ci
teniamo dentro.
«E' una panoramica ampia e molto utile anche per capire gli ingranaggi
della comunicazione, interpersonale e di massa - ha sottolineato il
giornalista e divuilgatore scientifico Piero Bianucci, alla
presentazione del libro al Centro Fnac di Torino - Con il giornalismo
gridato di oggi, l'informazione-spettacolo della Tv, e della chiacchiera
via e-mail, diventa sempre più arduo distinguere notizie vere da quelle
false in parte o del tutto».
Storie di ordinaria falsità, Paolo Toselli, Bur, pp. 236 - 8,50 euro |
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