"Salva la terra...o tutti giù per terra" "Solo i pesci morti seguono la corrente; quelli vivi nuotano contro." Con questo pungente aforisma si apre un libro divenuto in pochi anni un caso editoriale in Gran Bretagna e in altri paesi anglofoni. E' già considerato un vero e proprio cult. |
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James Bruges Ed.nuovimondimedia traduzione di Mauro Gurioli James Bruges
"Stiamo rapidamente raggiungendo molti dei limiti di sopportazione
della Terra. Le attuali politiche economiche che danneggiano l'ambiente
non possono continuare. I nostri abusi sistematici potrebbero innescare
l'improvvisa distruzione di sistemi biologici cruciali che conosciamo
solo in parte. Occorre un drastico cambiamento nel nostro modo di
gestire la Terra e la vita che ospita, se vogliamo evitare un disagio
diffuso per l'umanità e fare in modo che la nostra casa comune su questo
pianeta non venga irrimediabilmente mutilata"
"Only dead fish float with the current; live fish swim against it"(solo i pesci morti seguono la corrente; quelli vivi nuotano contro). Con questo pungente aforisma si apre un libro che è divenuto in pochi anni un caso editoriale nel Regno Unito e in altri paesi anglofoni, finendo per essere considerato un vero e proprio cult.
"Salva la Terra ...o tutti giù per terra" è un libro unico, dalle
prospettive molteplici, difficile da racchiudere in un unico genere
letterario. Semplificando, si potrebbe definire come una raccolta di
saggi brevi che affronta i più scottanti argomenti d'attualità e le più
importanti tematiche ambientali. Le fotografie satellitari mostrano la Terra avvolta da un sottile velo d'atmosfera. La presenza di questa pellicola gassosa spiega perché ci sia vita sul nostro pianeta e non su altri. Senza di essa, la Terra sarebbe congelata, piena di voragini e inanimata come Marte. Ci vollero più di due miliardi di anni perché le cellule viventi trasformassero la miscela tossica dell'atmosfera. L'ossigeno si combinò con gli altri elementi chimici, favorendo la nascita della grande varietà di forme di vita che conosciamo. I gas interagirono con batteri, plancton e piante. Il carbonio fu catturato dalla fotosintesi e si depositò sulla crosta terrestre sotto forma di carbone, petrolio e gas. I complessi sistemi che determinano la biodiversità si svilupparono in parte grazie a sinergie complementari, in parte per equilibrare interessi in conflitto e in parte in seguito alla creazione di barriere tra le specie, con un'interazione tra tutte le forme di vita in modi che non saremo mai in grado di capire fino in fondo. L'umanità ha ereditato un regno magico, un mondo affascinante, bello e sano, a una temperatura ideale per la vita. Ma
stiamo prelevando molte delle sostanze depositate nel suolo, per
riversarle poi nuovamente sulla crosta terrestre e nell'atmosfera.
Stiamo abbattendo i polmoni del pianeta: le foreste antiche. Stiamo
causando estinzioni di massa e riducendo la biodiversità. Stiamo
alterando l'equilibrio evolutivo della vita, creando nuovi elementi
chimici, gas, batteri, virus, piante e animali che non sono mai stati
parte dei processi evolutivi della natura, e li stiamo spargendo sulla
superficie della Terra. Stiamo causando un surriscaldamento globale di
una portata mai vista dopo la fine del periodo Permiano, quando le
emissioni di anidride carbonica dalle bocche dei vulcani avviarono una
catena di eventi che annientò quasi tutte le forme di vita. La Terra sta
velocemente tornando al caos sterile e tossico a partire dal quale si è
evoluta. Ma anche la società dell'uomo si sta sfasciando. Le
atrocità dell'11 settembre contro il World Trade Center e il Pentagono
(simboli del capitalismo collettivo e della supremazia militare) hanno
aggiunto un punto interrogativo all'utopico progetto mozzafiato
dell'Occidente di assoggettare tutte le culture del mondo a un unico
impero commerciale, in cui le persone sono ovunque definite non in base
alla propria cultura, ma come consumatori, clienti e rivali. I servizi
essenziali della società vengono estorti ai governi e affidati a imprese
il cui unico scopo è il profitto. L'economia globale è instabile e la
crescita continua, impossibile su un pianeta che ha dei limiti, è
proposta come unico imperativo. La società civile è in conflitto con le
istituzioni mondiali che antepongono i diritti del denaro a quelli della
società stessa. Le politiche di queste istituzioni hanno fallito: il
pianeta è inquinato da nazioni sull'orlo del tracollo o già in
ginocchio, gli squilibri sono aumentati fino a un livello vergognoso, e
i prezzi delle materie prime, dai quali i poveri dipendono per il loro
reddito,sono stati abbassati senza ritegno. Così, metà del mondo oggi
vive con meno di due dollari al giorno e in Medio Oriente, in Africa, in
Asia, in Centro e Sud America è esplosa la rabbia contro l'Occidente. Ci sono esempi lampanti di persone che pensano, mettono in pratica e sognano nuove idee per seguire la nuova direzione. La conoscenza non è l'unica risposta: sfruttiamo ciò che conosciamo, ma difendiamo ciò che amiamo.
L'atmosfera oggi è considerata un bene comune: il pagamento di diritti
sulle emissioni di carbonio, entro un tetto massimo di sostenibilità,
garantirebbe a tutti un reddito minimo e costituirebbe un incentivo a
ridurre le emissioni per tutti i popoli e gli Stati. Il sistema
monetario potrebbe essere ridefinito per mantenerci entro le capacità di
sopportazione della Terra, per favorire la stabilità e incoraggiare gli
scambi economici a livello locale, mettendo fine alla speculazione sul
cambio di valuta. Tecnologie come il motore a idrogeno e la biomimesi
potrebbero ridurre i danni, mentre il commercio potrebbe operare in modo
collaborativo. I paesi poveri potrebbero essere incoraggiati e aiutati a
coltivare le industrie nascenti, creando ricchezza all'interno dei
propri confini e trovando in modo autonomo soluzioni alla povertà
diverse dagli aiuti internazionali. Le nostre conoscenze in campo
genetico potrebbero rafforzare un'agricoltura in armonia con l'ambiente,
sostenere le comunità rurali e dare più certezze ai piccoli agricoltori.
La partecipazione a livello locale, i mercati locali e le democrazie
locali potrebbero invertire la tendenza all'alienazione che sta minando
la società. Potremmo riscoprire la Costituzione degli Stati Uniti e gli
ideali dei loro fondatori, che lottarono contro la tirannia diffusa e
stabilirono che il governo del popolo, da parte del popolo e per il
popolo non sarebbe mai dovuto scomparire dalla Terra.
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Fonte: http://italy.peacelink.org/ecologia/articles/art_8277.html | |
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