Home   News Crop   Pagina News

All’ombra del gigante addormentato

30 Crop Circle nel Sunshine Coast (Australia), un solo regista.

Terminata l’inchiesta ad opera dell’AUFORN.

di

Margherita Campaniolo

Pochi giorni fa, nella Mailing List Ufoitalia, segnalavo una notizia diffusa da un quotidiano australiano.

"Nella notte del 14 maggio, nello Sunshine Coast, Glass House Mountains (Australia), un contadino viene svegliato da suoni, luci (anche verde intenso); la corrente traballa....
L'indomani mattina, sul suo campo di sorgo, una formazione si è materializzata, si tratta di 30 cerchi.
La notizia è data da De Courier Mail - Queensland News - il 16 maggio 2003
Margherita"

La presenza di cerchi in un luogo "non sospetto" cioè mai interessato prima da fenomeni di questo tipo, la presenza di fenomenologie luminose e di problemi tecnici, accompagnato dall’agitarsi dei cani (anche questo si era tratto dalla testimonianza del padrone del podere, il signor Kel Gowen) ha fatto sorgere dei sospetti, e cioè che il fenomeno avesse implicazioni di tipo ufologico.

La notizia fu riportata anche dal noto mezzo d’informazione australiano News.com.au. In tutti e due gli articoli, quello del De Courier Mail e quello del News.com.au, non venivano rilasciate immagini né del campo né dei cerchi.

In Europa, in cui molta attenzione esiste attorno al fenomeno crop circle, continente "padre" del fenomeno, fu data grande eco all’avvenimento: tutte le maggiori realtà ufologiche, di ricerca e di raccolta dati sui crop circle inclusero il caso australiano nella loro casistica, non senza una certa soddisfazione nel vedere il fenomeno non rimanere troppo circoscritto alla terra inglese inoltre, l’idea di 30 cerchi materializzatesi in poche ore notturne, lasciava tutti affascinati.

Oggi, a distanza di poche settimane, possiamo dire che i 30 cerchi del Sunshine hanno una paternità ben precisa, una paternità che nulla ha a che vedere con uomini in cerca d’ispirazione bucolica per creazioni artistiche né di alieni che tentino di comunicare con i terrestri. Una interessante inchiesta in proposito è stata svolta sul campo dal gruppo ufologico dell’AUFORN (The Australian UFO Research Network) che non ha trascurato nessun aspetto né nascosto una certa delusione nel dover costatare come ad operare quei cerchi fu indubbiamente un fenomeno atmosferico.

Dall’analisi effettuata, il raccolto di sorgo risulta essere stressato dalla presenza di un terreno con una quantità di nutrienti inferiore a quelli riscontrati nei campi vicini, questo a causa dell’eccessivo sfruttamento del terreno nella coltura precedente (zucchine). Le piante in questione risultano, conseguentemente e coerentemente a questo dato, di taglia decisamente inferiore al resto delle piante dei campi vicini e con dei fusti più deboli. Le radici risultano meno sviluppate e soprattutto meno interrate, sono cioè ad un livello quasi superficiale non consentendo un ottimale ancoraggio al suolo. Ecco che tutte queste condizioni hanno favorito l’insorgere dell’allettamento ed il cedere delle piante stesse al vento e alla pioggia dei giorni relativi alla comparsa dei cerchi. Sì, quei trenta cerchi sono ad opera di Madre Natura.

I fenomeni luminosi sono stati originati da scariche elettromagnetiche; proprio lì vicino c’è una cabina elettrica) che ha avuto dei problemi tecnici e creato queste fenomenologie nell’aria, nonché i disturbi all’erogazione della corrente elettrica e l’abbaiare dei cani. Potrà sembrare non consequenziale ma, giustamente, è stato rilevato dai ricercatori dell’AUFORN, come i ronzii delle scariche elettriche disturbassero i cani; tali scariche, per le basse frequenze delle sonorità prodotte, sono udibili da questi animali con maggiore intensità, anche al punto da esserne "disturbati" .

Gli ufologi del gruppo raccontano come sperassero in qualcosa di diverso: 30 cerchi sono un numero considerevole, allettante…

A tal proposito vorrei aggiungere come invece sia meraviglioso e speciale l’idea di come Madre Natura, con il suo alito vitale, sia capace di creare trenta cerchi. Tutto quella notte fu perfetto, a permettere il crearsi di quei cerchi un numero non esiguo di fortunate coincidenze: la giusta umidità, il giusto tipo di vento, la giusta condizione vegetale. Ciò apre inoltre uno spiraglio su un aspetto dei crop circle ancora non sufficientemente battuto, l’indagine di un fenomeno a 360 gradi deve considerare questi casi, a mio avviso ugualmente straordinari rispetto ai pittogrammi. Osservando le immagini è chiaramente rilevabile come la maggioranza dei cerchi sia disposto uno accanto all’altro segnando il passaggio successivo e roteante di uno spettacolare evento eolico. La storia contadina lo compendia, io stessa, nella mia indagine sui crop, ho ascoltato esterrefatta racconti che parlano di questa tipologia di cerchi; il mondo contadino li conosce, siamo noi che ne siamo "fuori", noi a dover ritrovare il gusto di ascoltare la Terra ed i suoi misteri, una storia fatta anche di geometrie silenziose, di aliti, di soffi, di "inchini" al passaggio dell’elemento "vincente".

Gli abitanti della valle del Sunshine Coast (Glass House Mountains), attingendo da una leggenda aborigena, raccontano di un gigante che un giorno venne da quelle parti, annunciato dal tremore a terra di ogni suo passo; poi, per la stanchezza, il gigante decise di stendersi proprio lì, tra quei campi, per riposare, ed improvvisamente trasformarsi in pietra. Quella sagoma è distinguibile nel paesaggio che sovrasta il "campo dei cerchi"

Bella l’idea dell’immaginare il risvegliarsi, a causa della pioggia che gli bagna il viso e di un vento che lo richiama tra i "veglianti", di questo gigante che, a dispetto della sua mole, danzi tra le braccia di un mulinello lasciando a terra i segni del suo passaggio.

All’ombra del gigante addormentato 30 Crop Circle, un solo regista, libero di apparire ed inconsapevole di apparirci insolito ed inspiegabile a dispetto di tutto.

Un ringraziamento particolare a Diane Harrison per avermi concesso l’utilizzo di queste immagini di cui detiene il ©

   

 

Margherita Campaniolo

Web Master di

 

 

Tutto il materiale di questo sito è © di Margherita Campaniolo.

Vietata la riproduzione senza autorizzazione della stessa.