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Per la prima volta dati sperimentali
avvalorano l'ipotesi che l'universo potrebbe essere una grande
''matrioska'' dove le galassie si trovano all'interno di
strutture piu' estese, diverse nelle dimensioni ma uguali nelle
forme. Dunque non un Universo omogeneo ma ''frattale'', un
termine utilizzato dagli astrofisici per indicare questa
caratteristica. Lo ha annunciato in anteprima, a margine di un
workshop sulla Complessita' tenutosi nel centro ''Ettore
Majorana'' di Erice, il padre della teoria dell'Universo
frattale, il fisico Luciano Pietronero, ordinario di Struttura
della materia nell' universita' ''La Sapienza'' di Roma. ''A
rafforzare l'ipotesi che la distribuzione della materia nel
Cosmo sia disomogenea - spiega Pietronero - sono i primi
risultati sperimentali del progetto Sloan, che ha l'obiettivo di
realizzare una mappatura tridimensionale dell'Universo''. La
teoria dell'Universo frattale, da oltre un decennio, e' oggetto
di un acceso dibattito nel mondo scientifico. Il progetto
relativo alla ''mappatura tridimensionale'' dell'universo, in
cui sono impegnati scienziati statunitensi e giapponesi, fino ad
ora e' stato realizzato per il 35% del complesso previsto. ''La
sua conferma avrebbe un impatto dirompente - dice il fisico - le
teorie cosmologiche piu' accreditate, come quella che prevede l'
esistenza del Big Bang, si basano infatti sull'assunto che
l'Universo e' omogeneo. Bisogna, comunque, attendere la fine
della sperimentazione per poter mettere un punto fermo''. La
teoria frattale formulata da Luciano Pietronero prevede che la
densita' della materia dell'universo diminuisce al crescere
della distanza. YDL-MIR
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