Roma, 21 gennaio 2005 - Titano è
un satellite gelido, ma assolutamente vivo e in
evoluzione. Sulla superficie della più grande luna di
Saturno, infatti, ci sono abbondanti tracce di
metano liquido, tracce di acqua allo stato ghiacciato
ed evidenze di processi geofisici simili a quelli che
accadono sulla Terra, anche se con una chimica
complessiva, tra suolo e atmosfera, decisamente
differente dalla nostra.
Invece di scorrere acqua liquida come sul nostro
pianeta, infatti, su Titano scorre metano
liquido, invece di rocce silicatiche come da noi lì
c'è ghiaccio d'acqua, invece della nostra polvere,
lì piovono particelle di idrocarburi, ovvero molecole
organiche complesse. Tutti indizi di un corpo celeste
gelido sì, ma appunto in evoluzione e vivo.
A regalarci questi primi importanti risultati su
Titano è la sonda europea Huygens approdata da una
settimana sulla più grande luna di Saturno ed i cui
strumenti di bordo stanno scrutando il satellite del
pianeta con gli anelli in un incontro ravvicinato mai
avvenuto prima.
A riferire questi primi dati sulla missione congiunta
Nasa-Esa-Asi sono stati un team di esperti nel corso di
una conferenza stampa convocata al quartier generale
dell'Agenzia Spaziale Europea a Parigi.
«Da tutte queste informazioni emerge che Titano è un
satellite in evoluzione, che la sua superficie è in
evoluzione. Cir vuol dire che non è un satellite
fossilizzato nella sua forma superficiale come la
maggioranze degli altri corpi celesti senza atmosfera.
Ci troviamo quindi difronte ad un satellite vivo, anche
se con una vita molto fredda» afferma con l'ADNKRONOS
Enrico Flamini, responsabile italiano per l'Asi della
missione Cassini-Huygens, commentando i primi dati
forniti oggi dall'Esa sul lavoro di Huygens.
In particolare, a fornire le straordinarie immagini di
Titano ora reperibili sul sito dell'Esa, è stato lo
strumento Disr (Descent Imager-Spectral Radiometer)
gestito da Martin Tomasko dell'università dell'Arizona,
mentre a misurare la durezza della superficie di Titano
è stato Ssp (Surface Science Package), a misurare le
temperature e quindi a confermare che il metano scoperto
è liquido è stato lo strumento Hasi ((Huygens Atmosphere
Structure Instrument), infine il Gcms (Gas
Chromatograph and Mass Spectrometer) ha misurato la
presenza degli idrocarburi.
«Ora abbiamo finalmente la chiave per capire quanto
incredibile sia il paesaggio di Titano»
dice Martin Tomasko. «Evidenze geologiche di
precipitazioni, erosioni, abrasioni meccaniche e altre
attività fluviali dicono che i processi fisici in corso
su Titano sono grandemente simili a quelli che avvengono
sulla Terra» aggiunge Tomasko.
E tra gli ultimi dati raccolti dagli strumenti di
Huygens c'è anche la conferma che su Titano «c'è
attività vulcanica, non certo un'attività come quella
tipica sulla terra con fuoriuscite di lava e lapilli, ma
- dice Flamini - del cosidetto 'ghiaccio-vulcanismo'
dove al posto della lava si registrano fuoriuscite di
acqua ghiacciata e ammoniaca».
Il panorama visto da Huygens su Titano è davvero
surreale. E gli scienziati sottolineano che fiumi ed
laghi al momento appaiono asciutti ma la pioggia «deve
essere caduta non troppo tempo fa».
«Siamo incredibilmente emozionati da questi primi
risultati. Gli scienziati stanno lavorando sodo da
un'intera settimana perché i dati che ci arrivano
dalla sonda Huygens sono ancora misteriosi»
sottolinea il mission manager e project scientist per l'Esa
della missione Huygens, Jean-Pierre Lebreton. «Le
analisi dei dati sono ancora molti all'inizio -
conclude Flamini - e quindi ci aspettiamo ulteriori
scoperte e conferme dei modelli teorici».
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