1 Dicembre 2005
Elevata turbolenza nell’atmosfera superiore, un secondo
strato ionosferico e evidenze di possibili fulmini sono
tra le sorprese trovate dallo strumento di Huygens per
la struttura atmosferica (HASI, Huygens Atmospheric
Structure Instrument) nel corso della discesa sulla
superficie di Titano.
HASI ha fornito misure delle caratteristiche fisiche
dell’atmosfera e della superficie di Titano (come
profili di temperatura e di densità, conduttività
elettrica) da una quota di circa 1400 km fino alla
superficie. Il Surface Science Package (SSP) di Huygens
ha invece fatto misure appena sopra e sulla superficie
di Titano.
Mentre la struttura
dell’atmosfera ad alta quota era stata ricavata da
precedenti misure eseguite dalle sonde Voyager nel corso
di occultazioni solari, la struttura atmosferica a quota
media (200–600 km) era piuttosto incerta, sebbene le
osservazioni telescopiche indicassero già una struttura
verticale piuttosto complessa.
Ben poco si sapeva
della superficie di Titano, perché è nascosta in modo
permanente da una spessa foschia. Inizialmente si
ipotizzava che la superficie fosse ricoperta da un
profondo oceano di idrocarburi, ma dati infrarossi e
radar hanno mostrato contrasti di albedo molto ben
definiti, consistenti forse con l’esistenza di laghi, ma
non di un oceano su scala globale.
Osservazioni precedenti
avevano mostrato che la pressione sulla superficie di
Titano era confrontabile con quella terrestre e che il
metano potesse essere una plausibile controparte di ciò
che per la Terra è l’acqua, almeno per quanto riguarda
la formazione delle nuvole e della pioggia. Si speculava
anche sulla possibilità che l’atmosfera di Titano
ospitasse fulmini in grado di modificare la composizione
chimica dell’atmosfera stessa.
HASI ha scoperto che
nella parte superiore dell’atmosfera, temperatura e
densità sono più elevati di quanto non ci aspettassimo.
L’andamento della temperatura mostra oscillazioni di
10-20 K intorno a una media di circa 170 K. Questo e
altri indizi mostrano che l’atmosfera di Titano è
costituita da molti strati diversi.
Modelli teorici della
ionosfera di Titano ponevano a una quota compresa tra i
70 e i 90 km la massima concentrazione di elettroni
prodotti da raggi cosmici. HASI ha sorpreso il team di
Huygens, trovando un secondo strato ionosferico a quota
minore, compreso tra i 140 km e i 40 km e con un massimo
di conducibilità elettrica intorno ai 60 km di quota
sulla superficie di Titano.
HASI potrebbe aver identificato anche le impronte
digitali di lampi e fulmini. Durante la discesa sono
stati registrati parecchi impulsi elettrici , che
potrebbero essere stati causati dalla produzione di
fulmini nella guida d’onda sferica costituita dalla
superficie di Titano e dal confine interno della sua
ionosfera.
La risoluzione
verticale della misura di temperatura è stata
sufficiente per risolvere la struttura dello strato
limite del pianeta. Lo strato limite, nel luogo e al
tempo dell’atterraggio, aveva uno spessore di circa 300
m. La temperatura è stata misurata accuratamente in
93.65±0.25 K e la pressione in 1467±1 hPa (dati molto
simili a quelli ottenuto dai Voyager in precedenza, che
indicava circa 95 K e 1400 hPa).