Occhio al cielo d'autunno: anche a novembre cadono le stelle

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Roma, 4 ott. (Adnkronos) -

In autunno occhio al cielo. Anche in questa stagione ci sono le stelle cadenti. L'appuntamento clou di quest'anno e' previsto per il 17 novembre, data in cui gli astronomi assicurano che guardando verso est si potra' assistere ad una vera e propria pioggia di astri. A favorire l'evento sara' non soltanto la luna piena, che secondo le previsioni non ostacolera' la visione del cielo, ma anche la grande quantita' attesa di stelle cadenti, tanto da assumere il carattere di una vera e propria ''pioggia di stelle''. Questo eccezionale fenomeno, che prendera' il via il 16 novembre per protarsi fino al 20, e' infatti determinato dalle meteore della cometa 55P/Tempel-Tuttle, che incontrando l'atmosfera, ci appaiono come scie luminose. Si tratta di una manifestazione non frequente dal momento che la cometa si manifesta ogni 33 anni, il tempo di cui ha bisogno per completare il suo giro intorno al Sole.

Ad ogni ritorno della cometa, le Leonidi, questo e' il nome delle meteore, ci regalano una vera e propria pioggia di stelle cadenti, che ha origine dall'interazione dei detriti cometari con l'atmosfera terrestre. ''Quest'anno, le Leonidi si potranno vedere dal 16 al 20 novembre, con un picco massimo il 17 mattina'' precisa Giordano Cevolani, dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna. ''C'e' oggi un motivo scientifico in piu' -precisa Cevolani- per avvicinarsi al mondo affascinante delle stelle cadenti: gli alti flussi delle Leonidi registrati in questi ultimi anni, a partire dal 1998, hanno offerto un'opportunita' unica per studiare l'interazione con l'atmosfera di particelle cometarie ad altissima velocita', pari a 71 km al secondo, la piu' alta che si conosca nel sistema solare, e per comprendere il ruolo dei processi chimici meteorici nel rifornire di materia organica la Terra primordiale al tempo dell'origine della vita''.

Con ricerche strumentali, inoltre, si e' giunti alla convinzione che ''la materia organica -dice Cevolani- puo' sopravvivere intatta, almeno in parte, dopo il processo di ablazione o perdita di massa''. ''C'e' quindi -conclude l'esperto del Cnr- una concreta possibilita' che la materia organica trasportata sulla Terra dalle meteore non venga dissociata in atomi o molecole biatomiche durante il processo di ablazione, ma che possa sopravvivere nella forma di molecole piu' complesse, fornendo un importante tassello nella formazione ed evoluzione della materia organica prebiotica''. Info: www.cnr.it

 

 

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